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Giacomo Belvisi

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Giacomo Belvisi, o Iacopo di Belviso, in latino Jacobus de Belviso o de Belvisius (Bologna, 1270 circa – Bologna, gennaio 1335), è stato un giurista italiano[1].

Practica iudiciaria, 1521

Nato nel 1270 circa a Bologna (anche se il luogo non è certo),[1] studiò nella città natale con Francesco d'Accorso e Dino del Mugello.[1] Fu docente di diritto canonico presso l'università bolognese, dove iniziò ad insegnare con il solo baccellierato. Tra la fine del 1297 e i primi del 1298 si avvicinò politicamente a Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, di Napoli e conte di Provenza, sostenitore del partito guelfo. Ottenne il dottorato ad Aix-en-Provence (dove risiedette per qualche tempo) dalle mani del cancelliere dello Studio di Napoli e alla presenza di Carlo II, stando a quanto Belvisi stesso scrisse nel proemio[1] della sua opera più importante, Practica criminalis.

Bandito da Bologna per motivi politici, insegnò a Napoli (dal 1298 al 1302-1303), Padova (1306-1307), Siena (intorno al 1307-1308), Perugia (dal 1316 al 1324), facendo ritorno infine a Bologna nel 1321 per rimanervi come docente.[1] Morì nella sua città natale nel gennaio 1335[1].

La sua fama è legata al trattato di diritto penale Practica criminalis, pubblicato a Lione nel 1515, anche se in passato alcuni hanno messo in dubbio la paternità di quest'opera.[2][3]

Lectura feudorum, manoscritto, XIV secolo. Madrid, Biblioteca Nacional de España, Manuscritos, MS 825 (antea 825), ff. 1r-30r.
  • Lectura Authenticorum, Lione 1511.
  • Practica criminalis, Lione 1515.
  • (LA) Practica iudiciaria, Lyon, Jean Remy, 1521.
  1. ^ a b c d e f Severino Caprioli, BELVISI, Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966. Modifica su Wikidata
  2. ^ Maffei 1979.
  3. ^ Elenco di testi, su faculty.cua.edu. URL consultato il 7 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2007).
  • Domenico Maffei, Giuristi medievali e falsificazioni editoriali del primo Cinquecento. Iacopo di Belviso in Provenza?, Frankfurt a.M. 1979.

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