Gentile da Leonessa
Gentile Colantonio Beccarini Brunori | |
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Signore di Montegiove | |
Trattamento | Signore |
Nascita | Sant'Angelo in Trigillo, gennaio 1408 |
Morte | Manerbio, ante 14 aprile 1453 |
Padre | Beccarino Brunori |
Religione | Cattolicesimo |
Gentile Colantonio Beccarini Brunori | |
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Soprannome | Gentile da Leonessa |
Nascita | Sant'Angelo in Trigillo, gennaio 1408 |
Morte | Manerbio, ante 14 aprile 1453 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Sant'Alessandro, Brescia |
Dati militari | |
Paese servito | Repubblica di Venezia |
Forza armata | Mercenari |
Anni di servizio | 38 (1415-1453) |
Grado | Condottiero |
Comandanti | Ceccolo Broglia Gattamelata Niccolò Piccinino |
Battaglie | Battaglia di Caravaggio (1448) ed altre |
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Gentile da Leonessa, nato Gentile Colantonio Beccarini Brunori (Sant'Angelo in Trigillo di Leonessa, gennaio 1408 – Manerbio, ante 14 aprile 1453), è stato un condottiero italiano, signore di Montegiove[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Sant'Angelo in Trigillo, frazione di Leonessa, ora in provincia di Rieti, in realtà il suo vero nome era Gentile Colantonio Beccarini Brunori[1]. Assunse il nome della città natale come cognome di guerra[1].
Era stato compagno d'armi del Gattamelata, alle dipendenze di Ceccolo Broglia, signore di Assisi[1]. Successivamente nel 1410 il Gattamelata aveva sposato la sorella di Gentile, il quale fece carriera sulla scia del cognato, grande condottiero[1].
Gentile da Leonessa si mise in luce combattendo nelle Marche contro Niccolò Piccinino, poi passò sotto il servizio della Repubblica di Venezia e rivelò buone doti di condottiero combattendo contro Francesco Sforza[1].
Nel 1451 venne nominato capitano generale delle forze veneziane[1]. La carica era contesa da tre condottieri: Bartolomeo Colleoni, Niccolò Piccinino e Gentile da Leonessa[1]. Alla fine fu scelto quest'ultimo, grazie alla parentela e alla sua abilità nel manovrare le amicizie[1]. Inimicatosi pertanto il Colleoni, morì combattendo contro di lui a Manerbio, presso Brescia, attorno alla metà di aprile (certamente prima del 14)[2]. Fu sepolto nella chiesa di Sant'Alessandro a Brescia, i cui lavori di restauro aveva lui stesso sovvenzionato pochi mesi prima[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giulio Roscio, Agostino Mascardi, Fabio Leonida, Ottavio Tronsarelli e al., Ritratti et elogii di capitani illvstri, Roma, Agostino Mascardi, 1646, ISBN non esistente.
- Filippo Thomassino e Giovan Turpino, Ritratti di cento capitani illvstri, Parma, 1596, ISBN non esistente.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gentile da Leonessa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gentile da Leonessa, su condottieridiventura.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 68396908 · ISNI (EN) 0000 0000 3672 7691 · CERL cnp01131235 · LCCN (EN) n2008007079 · GND (DE) 133762998 · BNF (FR) cb156135455 (data) |
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