Galbani
Galbani | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1882 a Ballabio |
Fondata da | Egidio Galbani |
Sede principale | Milano |
Gruppo | Lactalis |
Settore | Alimentare |
Prodotti | |
Fatturato | 1,23 miliardi di € (2006) |
Dipendenti | 3 822 (2006) |
Slogan | «Galbani vuol dire fiducia» |
Sito web | www.galbani.it |
Galbani è un gruppo alimentare italiano, produttore di mozzarelle, ricotta, burro, formaggi molli come la crescenza e formaggi semiduri (simili al provolone) nonché di salumi tradizionali italiani come prosciutti cotti, mortadelle, salami tipo Milano e Napoli, salamini dolci tipo cacciatorino e würstel, produzione questa alla quale l'azienda si è dedicata solo in un secondo momento. Dal 2006 il gruppo è controllato dalla multinazionale francese Lactalis.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Galbani ha origine nel 1882 dal caseificio di Davide ed Egidio Galbani, situato a Ballabio (già sede della rivale Locatelli), all'imbocco della Valsassina e successivamente trasferito a Maggianico; in un'epoca in cui in Italia la produzione casearia era per lo più di tipo artigianale e i prodotti erano commercializzati solo localmente, i Galbani si ispirarono ai prodotti francesi, che già allora erano esportati in Italia, e producevano una robiola simile al brie.
Nel 1896 Egidio Galbani si trasferì in una cascina di Melzo, per lavorarvi come lattaio; la zona era propizia per l'industria casearia grazie all'abbondanza di acque a per coltivare i foraggi. Dopo pochi anni realizzò un nuovo laboratorio, e nel 1900 fu costruito un vero e proprio stabilimento, là dove l'azienda avrebbe avuto il principale polo produttivo per i decenni a venire. Il primo grande successo risale al 1906 con il lancio del Bel Paese, un formaggio stagionato che prese il nome dall'omonimo libro di Antonio Stoppani, e che è diventato famoso in tutto il mondo. Agli anni venti risale l'acquisizione degli stabilimenti di Certosa di Pavia, che sorge a Guinzano, nel comune di Giussago proprio tra la Stazione di Certosa di Pavia e la Certosa di Pavia vera e propria (da cui presero il nome le crescenze Certosa e Certosino) e di quello di Corteolona.
Il successo della Galbani è dovuto anche all'efficiente flotta di camioncini e alla rete di depositi in grado di rifornire i numerosi punti vendita in cui è ancora frammentato il mercato dei latticini. L'azienda distribuisce i propri prodotti anche nei maggiori paesi europei, e in Giappone e negli Stati Uniti. Nel 2008 l'azienda fu coinvolta in uno scandalo alimentare che coinvolgeva il commercio di prodotti frutto del riciclo di alimenti in avanzato stato di deperimento[1].
Dopo l'Invasione russa dell'Ucraina del 2022 Galbani continua a essere presente con i suoi prodotti nel mercato russo.[2]
I passaggi di proprietà
[modifica | modifica wikitesto]Già negli anni trenta la Galbani apparteneva ad un ramo della famiglia Invernizzi di Melzo, imparentato con i proprietari dell'azienda omonima. Nel 1974 gli Invernizzi cedettero l'azienda a quattro finanziarie con sede nel Lussemburgo e nel Liechtenstein, con proprietari ignoti[3]; negli anni settanta e ottanta l'identità dei proprietari della Galbani rimase sconosciuta. Il volto "pubblico" dell'azienda era l'amministratore delegato Luigi Campominosi, che assunse anche incarichi nell'associazione di categoria degli industriali caseari; nonostante questo, la riservatezza dell'azienda sull'assetto proprietario rimase assoluta.
Nel 1989 fu acquisita da IFIL e BSN-Danone, che nel corso degli anni rilevò progressivamente l'intera azienda. Nel 2002 Danone vendette al fondo di private equity Bc Partners, che operò una profonda riorganizzazione, esternalizzando la logistica e suddividendo l'azienda in tre entità:
- Egidio Galbani, che comprende le attività produttivo-industriali;
- BiG, che si occupa della vendita e della distribuzione;
- BiG Logistica, che gestisce il grande magazzino centrale di Ospedaletto Lodigiano.
Nel 2006 Bc Partners monetizzò il proprio investimento cedendo Galbani al gruppo lattiero-caseario francese Lactalis[4], che già aveva rilevato la proprietà di due storiche aziende casearie italiane come Invernizzi e Cademartori; nel 2008 si aggiunse anche la Locatelli.
Poli produttivi
[modifica | modifica wikitesto]- Melzo (MI)
- Corteolona (PV)
- Certosa di Pavia (PV)
- Casale Cremasco (CR)
- Introbio (LC)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Coop ritira i prodotti Galbani - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato il 12 giugno 2021.
- ^ Life in RUSSIA 4 months AFTER SANCTIONS, in Al minuto 9.05 del video si possono vedere i prodotti Galbani in vendita in un supermercato russo.. URL consultato il 25 giugno 2022.
- ^ DIETRO LA GALBANI C' ERA INVERNIZZI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 12 giugno 2021.
- ^ Archivio Corriere della Sera, su archivio.corriere.it. URL consultato il 12 giugno 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. Tamburini, Azionista estero, identità ignota, in Il Sole 24 Ore, 3-10-1987.
- C. Bastasin, Ifil con Bsn acquista Galbani, in Il Sole 24 Ore, 20-7-1989.
- M. D'Ascenzo, Galbani va alla francese Lactalis, 15-1-2006.
- S. Villa, Appunti per una Storia di Melzo-La Rivoluzione Industriale (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2006).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Galbani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su galbani.it.