Freddie Perren
Frederick James Perren, detto Freddie (Englewood, 15 maggio 1943 – Chatsworth, 16 dicembre 2004), è stato un compositore, paroliere, produttore discografico arrangiatore, tastierista e direttore d'orchestra statunitense (segnatamente: afroamericano), che conobbe il successo principalmente tra la fine degli anni sessanta e la fine degli settanta[1][2].
Facente inizialmente parte del sodalizio chiamato "The Corporation"[1][2][3], fu produttore, tra gli altri, di gruppi e cantanti quali The Miracles, i Jackson 5, Michael Jackson, i New Edition, Johnny Gill, ecc.[1][2][3], e fu autore e/o produttore di brani di successo quali I Will Survive di Gloria Gaynor, Boogie Fever dei Sylvers, Love Machine di The Miracles, Shake Your Groove Thing di Peaches & Herb, Give Love on Christmas Day dei Jackson 5, It's So Hard To Say Goodbye to Yesterday, ecc.[1][2][3][4], aggiudicandosi anche due Grammy[3][5].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Frederick James Perren era nato ad Englewood, nel New Jersey, il 15 maggio 1943[3].
Dopo aver frequentato la Englewood's Dwight Morrow High School[2], nel 1966 si laurea in musica presso la Howard University di Washington[2].
Inizia quindi ad insegnare in scuole locali e ad esibirsi come tastierista.[2] Nel 1967, conosce colei che tre anni dopo sarebbe diventata sua moglie e in seguito collaboratrice nella composizione di alcuni brani, ovvero Christine Yarian.[2]
Nel 1968, si trasferisce assieme all'amico Fonce Mizell in California[2], dove conosce Deke Richards, già collaboratore della Motown Records[2].
Firma quindi un contratto con la Motown Records, diventando un membro di "The Corporation", un gruppo di autori, che oltre a lui, comprende anche Berry Gordy e, appunto, Deke Richards e Fonce Mizell.[1][3]
Con il gruppo, produce le prime hit dei Jackson 5[1][3] e il primo singolo da solista di Michael Jackson, intitolato Ben[1][3].
A partire dal 1976, produce The Miracles, "orfani" di Smokey Robinson, per i quali compone le hit Don't Let It End ('Til You Let It Begin) e Do It Baby e produce il loro album di maggiore successo City of Angels.[1]
In seguito, lascia la Motown Records[1] e viene così convinto da Larkin Arnold, un suo vecchio compagno di collage, in forza ora alla Capitol Records, di produrre The Sylvers.[1]
Nel 1978, si aggiudica il Premio Grammy, quale autore di due brani della colonna sonora del film La febbre del sabato sera (Saturday Night Fever).[3][5]
Nel 1979, è tra gli autori e produttori della hit di Gloria Gaynor I Will Survive, che le vale un altro Grammy.[3][5]
Negli anni ottanta, la sua carriera conosce certo declino[3], pur rimanendo attivo, in particolare come produttore dei New Edition[3].
Nel 1993, è vittima di un colpo apoplettico[2][3], che 11 anni dopo lo condurrà alla morte, avvenuta nella sua casa di Chatsworth (Los Angeles) il 16 dicembre 2004[2][3], all'età di 61 anni. Oggi riposa nel Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles, California.
Composizioni (Lista parziale)[4]
[modifica | modifica wikitesto]- ABC
- All I Want
- All That I Got Is You
- Bless You
- Boogie Fever
- Do it Baby
- Give Love on Christmas Day
- Heaven Must Be Missing an Angel
- Hot Line
- I Want You Back
- I Will Survive
- It's So Hard to Say Goodbye to Yesterday
- The Love You Save
- Makin' It
- Mama's Pearl
- Maybe Tomorrow
- O.P.P.
- Reunited
- Shake Your Groove Thing
- Sugar Daddy
- We've Got a Good Thing Going
- If I Can't Have You
Premi & riconoscimenti[3][5]
[modifica | modifica wikitesto]- 1978: Premio Grammy per la colonna sonora de La febbre del sabato sera
- 1979: Premio Grammy per I Will Survive
Note
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Freddie Perren, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Freddie Perren, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Freddie Perren, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Freddie Perren, su SecondHandSongs.
- (EN) Freddie Perren, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Freddie Perren, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- Biografia di Freddie Perren su Spectropop
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30965827 · ISNI (EN) 0000 0001 1460 4380 · SBN DDSV064069 · Europeana agent/base/70910 · LCCN (EN) n85093958 · GND (DE) 134726839 · BNF (FR) cb14215135d (data) |
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