Franco Brusati

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Franco Brusati nel 1964

Franco Brusati (Milano, 4 agosto 1922[1][2]Roma, 28 febbraio 1993) è stato un regista, sceneggiatore e commediografo italiano.

Brusati nacque a Milano nel 1922. Dopo gli studi in Italia, Svizzera e Inghilterra, si laureò in legge e scienze politiche. Diventò poi collaboratore dell'Europeo, occupandosi tra l'altro di arti dello spettacolo.

Successivamente, alla fine degli anni quaranta, si trasferì a Roma, diventando aiuto regista di Roberto Rossellini e Renato Castellani, e scrisse sceneggiature per Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Francesco Rosi e Luciano Emmer, di cui diventò anche collaboratore per Domenica d'agosto (1949). Nel 1956 diresse il suo primo film, Il padrone sono me, tratto dall'omonimo romanzo di Alfredo Panzini, ottenendo una discreta visibilità.

All'interno di una produzione diseguale i suoi maggiori successi di pubblico e critica furono I tulipani di Haarlem (1970), Pane e cioccolata (1974) con Nino Manfredi, e Dimenticare Venezia (1979), pellicola della maturità con forti riferimenti a Ingmar Bergman e Luchino Visconti[3], che ottenne una candidatura al premio Oscar al miglior film straniero.

Fu regista sensibile ed elegante[4], autore di un cinema colto e di respiro europeo[5]. Nelle sue opere immise un lirismo crepuscolare e malinconico di ispirazione letteraria, volto ad analizzare psicologie e sentimenti, ma capace anche di cogliere notazioni grottesche e di indagare su certo disagio esistenziale a lui contemporaneo e su temi importanti come l'emigrazione italiana (Pane e cioccolata) e la memoria (Dimenticare Venezia), sempre all'interno di una visione amara e disincantata della realtà[5].

Alla fine degli anni cinquanta iniziò a scrivere per il teatro, debuttando con la commedia Il benessere, scritta insieme a Fabio Mauri e portata sul palcoscenico da Laura Adani, con la regia di Luigi Squarzina. Le sue commedie furono interpretate da alcuni dei maggiori attori italiani, da Renzo Ricci ad Anna Proclemer, da Enrico Maria Salerno a Giorgio Albertazzi, da Paolo Stoppa a Rina Morelli. Talvolta le messinscene furono curate dallo stesso Brusati.

Regista e sceneggiatore

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Sceneggiatore

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  • Il benessere, regia di Luigi Squarzina, Teatro Valle di Roma, 7 marzo 1959.
  • La fastidiosa, regia di José Quaglio, Teatro Quirino di Roma, 7 marzo 1963.
  • Pietà di novembre, regia di Valerio Zurlini, Teatro Eliseo di Roma, 26 marzo 1966.
  • Le rose del lago, regia di Franco Brusati, Teatro Eliseo di Roma, 15 novembre 1974.
  • La donna sul letto, regia di Franco Brusati e Guido Patrizio Schlinkert, Teatro Metastasio di Prato, 10 gennaio del 1984.
  • Conversazione galante, regia di Mario Missiroli, Teatro Manzoni di Pistoia, 6 febbraio 1987.

Riconoscimenti

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  1. ^ (FR) Jean A. GILI, FRANCO BRUSATI (1922-1993), su www.universalis.fr, Encyclopædia Universalis. URL consultato il 28 luglio 2023.
  2. ^ Franco Brusati - Biografia, su www.francobrusati.com. URL consultato il 28 luglio 2023.
  3. ^ Paolo Mereghetti, Il Mereghetti. Dizionario dei film 2011, Milano, Baldini & Castoldi, 2011, p. 963, ISBN 88-85988-97-0.
  4. ^ Franco Brusati, su it.encarta.msn.com (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2007).
  5. ^ a b Brusati Franco, su treccani.it.
  • I registi italiani, Torino, Bolaffi, 1973.
  • Pino Farinotti (a cura di), Dizionario dei registi, Torino, SugarCo, 1993.
  • Andrea Occhipinti (a cura di), Un castello disincantato. Film e scritti di Franco Brusati, Il Castoro, 2003.
  • Gerry Guida, Fabio Melelli (a cura di), Pane e cioccolata. Brusati, Manfredi e l'odissea della migrazione, Artdigiland, 2021.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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