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Francesco Angelino

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Francesco Angelino
NascitaSiracusa, 5 marzo 1893
MorteSiracusa, 7 agosto 1990
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Marina
GradoCapitano
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
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Francesco Angelino (Siracusa, 5 marzo 1893Siracusa, 7 agosto 1990) è stato un militare italiano, insignito nel 1919 della medaglia d'oro al valor militare.

Prestò servizio di leva dal 1913 nella Regia Marina; allo scoppio della prima guerra mondiale, prese parte a numerose missioni con i MAS, sotto il comando di Luigi Rizzo, tra cui l'affondamento della corazzata austriaca SMS Wien nelle acque di Trieste. Fu decorato con la medaglia di bronzo al valore militare.

Il 14 maggio 1918 si offrì volontariamente di partecipare al primo forzamento di Pola, a bordo di un barchino Grillo, con il comandante Mario Pellegrini. Il tentativo fallì, e il comandante scelse di autoaffondare l'imbarcazione[1]. L'equipaggio fu raccolto in mare e condotto in prigionia a Pola. Angelino subì l'amputazione di un braccio e restò per sei mesi in un campo di concentramento in Boemia.

Il 14 giugno 1918 il re Vittorio Emanuele III gli conferì con motu proprio la medaglia d'oro al valor militare, per il valore mostrato: l'onorificenza fu poi ratificata con un regio decreto il 18 gennaio 1919.[2]

Rientrato in Italia, ebbe successive promozioni di grado, fino a 1º capitano del CEMM.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con sublime spirito di sacrificio e sommo disprezzo di ogni pericolo si offriva volontario per formare l’equipaggio di un motoscafo destinato a forzare il porto di Pola. Con ammirevole freddezza coadiuvava il suo comandante nel forzamento della base nemica, fulgido esempio di virtù militari e di devozione al dovere. Pola, notte sul 14 maggio 1918.[3]»

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