Vai al contenuto

Forte Gabrielli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Beato Forte Gabrielli
Immagine del beato Forte Gabrielli nell'Eremo dei Camaldoli a Napoli
 

Religioso

 
NascitaGubbio
MorteFonte Avellana, 9 maggio 1040
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1756 da papa Benedetto XIV (conferma del culto)

Forte Gabrielli (Gubbio, ... – Fonte Avellana, 9 maggio 1040) è stato un religioso italiano. Il suo culto come beato fu confermato da papa Benedetto XIV nel 1756.

Originario di Gubbio, membro della nobile famiglia dei Gabrielli, si ritirò a condurre vita eremitica in una cella sul monte Scheggia;[1] in seguito, si pose sotto la direzione di san Lodolfo trasferendosi nel monastero camaldolese di Fonte Avellana, dove morì sotto il priorato di Guido d'Arezzo.[2]

«Gli agiografi, tra cui il Piccotti, citato dallo Jacobilli, ci dicono che Forte era solito affermare che l'uomo ha due nemici: il suo corpo ed il mondo; per domare il primo nemico, le armi adatte erano la castità contro i morsi della carne e la povertà contro le bramosie materiali. Per sconfiggere il secondo, l'unica arma era l'eremitaggio».[3]

Nel XV secolo sul suo eremo del monte Scheggia fu innalzata una chiesa, detta di Santa Maria in Monte, dove Forte Gabrielli era già onorato con il titolo di santo.[1]

Il suo culto come beato fu confermato da papa Benedetto XIV nel 1756.[2]

Il suo corpo è venerato nella cattedrale di Gubbio.[2]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 9 maggio.

  1. ^ a b Giovanni Lucchesi, BSS, vol. V (1964), col. 972.
  2. ^ a b c Giovanni Lucchesi, BSS, vol. V (1964), col. 973.
  3. ^ Pietro Vispi, Profili agiografici. I Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio della Chiesa Eugubina, Gubbio 2008, p. 48
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Ludovico Jacobilli, Vita de Santi e Beati dell'Umbri, e di quelli corpide quali riposano in essa provincia, Foligno 1656.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN88958540 · ISNI (EN0000 0000 6286 8527 · BAV 495/166781