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Detroit Pistons

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Detroit Pistons
Pallacanestro
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza divisa
Colori socialiBlu reale, rosso, grigio, blu marino, bianco[1][2]
                        
Dati societari
CittàDetroit (MI)
NazioneStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
ConfederazioneNBA
FederazioneEastern Conference
CampionatoNational Basketball Association
DivisionCentral Division
Fondazione1941 e 1937
DenominazioneFort Wayne Zollner Pistons (NBL)
1941-1948
Fort Wayne Pistons (BAA)
1948-1949
Fort Wayne Pistons (NBA)
1949-1957
Detroit Pistons (NBA)
1957-presente
ProprietarioStati Uniti (bandiera) Tom Gores
PresidenteStati Uniti (bandiera) Trajan Langdon
General managervacante
AllenatoreJ.B. Bickerstaff
ImpiantoLittle Caesars Arena
(20,332 posti)
Sito webwww.nba.com/pistons
Palmarès
Trofeo Larry O'BrienTrofeo Larry O'BrienTrofeo Larry O'Brien
Titoli NBA3
Titoli di conference5
Titoli di division11
Titoli NBL2
Altri titoli1 Titolo NBA Division (Playoffs)
4 Titoli NBL Division
3 World Professional Tournament
Stagione in corso

I Detroit Pistons sono una delle trenta squadre di pallacanestro che militano nel massimo campionato professionistico statunitense, la National Basketball Association, e hanno sede a Detroit, nello stato del Michigan. Nata come Fort Wayne Pistons negli anni quaranta, la franchigia è stata poi spostata a Detroit a partire dal 1957, dove risiede tutt'oggi.

Colori sociali sono il blu e il rosso, mentre come logo si ha la scritta Detroit Pistons all'interno di un cerchio rappresentante un pallone da basket. Negli anni novanta il logo aveva subito un rebranding, raffigurante la scritta Pistons in stile cromato come gli scarichi del motore, più un cavallo infuocato sopra la scritta stessa. Anche i colori sociali in quel periodo vennero cambiati sui toni del verde acqua. Talvolta la divisa verde e il logo degli anni novanta vengono ancora oggi utilizzati nella terza divisa.

Il nome Pistons nacque perchè il primo proprietario della franchigia aveva un'azienda produttrice proprio di pistoni per la General Motors. Nome poi mantenuto anche nel trasferimento da Fort Wayne a Detroit, sede tra l'altro proprio della General Motors.

I Pistons giocano nella Eastern Conference sin dalla fondazione e sono tra le squadre più antiche di tutta l'Nba, nati nello stesso periodo di altre grandi franchigie storiche come i New York Knicks e dei Boston Celtics. Nella loro storia, dall'ingresso in Nba nel 1949 ad oggi, i Pistons hanno disputato per ben 41 stagioni i playoff, vincendo il titolo Nba in tre occasioni: nel 1989 e 1990, l'epoca dei 'Bad Boys', e infine l'ultimo nel 2004.

Dal 2017 l'arena di gioco è la moderna Little Caesars Arena, costruita nel centro città e tra le più capienti di tutta la lega.

Storia della franchigia

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1941-1957: Nascita dei Fort Wayne Pistons. Le prime Nba Finals.

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La franchigia viene fondata nel 1941 a Fort Wayne, nello Stato dell'Indiana, da Fred Zollner, proprietario di una compagnia che produce pistoni per la General Motors. Sono anni in cui il basket professionistico negli Stati Uniti è ancora in forte espansione, composto sino a quel momento da poche squadre definite tali in senso professionistico che possono vantare una parvenza di staff accompagnato da organizzazione societaria e una solida base finanziaria alle spalle. I Pistons giocano nei primi anni di vita le proprie partite casalinghe all'interno della palestra del 'North Side Liceo' a Fort Wayne, Indiana.

Prima della nascita ufficiale della NBA la franchigia milita dunque in un torneo antenato dell'attuale lega professionistica, nella National Basketball League, nella quale si laurea due volte consecutivamente campione, nel 1944 e nel 1945, sconfiggendo in entrambi i casi la franchigia degli Sheboygan. I Fort Wayne Pistons, che talvolta nel nome ufficiale di gara appaiono anche come Fort Wayne 'Zollner' Pistons, indicando appunto il cognome del proprietario, vincono inoltre il Torneo Mondiale di Basket Professionista per tre anni di fila: nel 1944, 1945 e 1946.

A partire dal 1949, con il trasferimento della squadra nella giovane ma promettente lega Nba, il nome della franchigia diventa in modo stabile Fort Wayne Pistons. Questo almeno sino al trasferimento a Detroit del 1957.

L'impatto dei Pistons nella lega è subito molto forte, con accesso ai playoff per le prime quattro stagioni di fila e il raggiungimento delle prime finali NBA nel 1955 e nel 1956. La franchigia diventa subito una delle squadre di riferimento negli Stati Uniti e anche il calore del pubblico di Fort Wayne non viene mai a mancare. Giocatore simbolo dei Pistons di metà anni cinquanta è la forte alaGeorge Yardley. Le prime due finali disputate non vengono però vinte dai Pistons, sconfitti rispettivamente dai Syracuse Nationals, oggi Philadelphia 76ers, e l'anno seguente dai Philadelphia Warriors, oggi Golden State Warriors. La stagione successiva alle due finali i Pistons non riescono a ripetere l'exploit del 1955 e del 1956, ma nel frattempo il proprietario Fred Zollner inizia a pensare ancora più in grande per il futuro della franchigia.

1957-1981: Il trasferimento a Detroit e venticinque anni difficili.

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Dave Bing.

Nonostante a Fort Wayne i Pistons possano godere di un solido apporto dei tifosi locali, che mai è venuto a mancare, nel 1957 Zollner decide di seguire la tendenza delle altre franchigie e spostare la squadra in una città dal bacino di utenza più ampio, potenzialmente con ricavi migliori, che possa essere adeguato a poter mantenere una squadra NBA. La scelta cade rapidamente su Detroit; una metropoli, dove ha tra l'altro sede la General Motors con cui Zollner è in affari, sprovvista però di una squadra professionistica dopo che i Detroit Gems sono scomparsi dopo una sola stagione di esistenza nel 1946-47. La Nba accetta il trasferimento a Detroit dei Pistons che dal 1957 diventano dunque i Detroit Pistons. Prima arena di gioco nella nuova città e l'Olympia Stadium dove giocano fino al 1961, prima di un ulteriore spostamento alla vicina Cobo Arena.

Contrariamente alle previsioni iniziali, l'arrivo a Detroit non permette un miglioramento immediato dei risultati, quantomeno in ottica di vincere il primo titolo dopo i due sfiorati pochi anni prima. Nelle sei partecipazioni ai playoff dalla stagione 1957-58 alla stagione 1962-63 i Pistons non riescono mai a raggiungere le finali. Se lato sportivo la situazione non decolla, anche l'aspetto degli incassi non restituisce al momento grandi notizie. Anche il pubblico di Detroit, infatti, si dimostra abbastanza freddo verso la propria squadra, con incassi al botteghino minori rispetto a quanto immaginato da Zollner.

Questa sensazione di incompletezza, accompagnata dall'idea che i Pistons siano una buona squadra a cui però manca sempre un dettaglio per renderla vincente, accompagna la franchigia per tutta la seconda metà degli anni sessanta e gli anni settanta. Dalla stagione 1963-64 alla stagione 1972-73 i Pistons raggiungono i playoff solo in una circostanza, eliminati al primo turno dai Boston Celtics nella stagione 1967-68. Dieci anni in cui i Pistons si caratterizzano per essere una compagine dalle spiccate individualità ma con un gioco di squadra pressoché inesistente. Un parere condiviso sia dall'opinione pubblica che dalla stampa sportiva. Nonostante gli scarsi risultati sul parquet, sono tante le superstar che in quegli anni giocano per i Pistons: primo tra tutti Dave DeBusschere, diventato il più giovane giocatore-allenatore nella storia del NBA, passando poi per altri nomi importanti transitati da Detroit come Dave Bing, futuro Hall of famer di franchigia, Jimmy Walker e Bob Lanier.

Nel 1974 lo storico proprietario Zollner, ormai vecchio e stanco di vedere scarsi risultati in campo e al botteghino nonostante gli investimenti, decide di passare la mano e mettere in vendita la franchigia. Dopo una rapida trattativa, la squadra viene acquistata dall'imprenditore Bill Davidson che, alcuni anno dopo, nel 1978, decide di cambiare nuovamente arena di gioco ai Pistons. Dal 1978 la franchigia si sposta dal centro di Detroit al sobborgo di Pontiac nel gigantesco Silverdome, una struttura molto capiente pensata e costruita per ospitare le partite di football americano. Davidson rimarrà proprietario della franchigia per ben 35 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 2009.

Nonostante il cambio di proprietà e un rinnovato entusiasmo, anche la decade tra la stagione 1973-74 e la stagione 1982-83 non registra particolari sussulti per i Pistons, che raggiungono i playoff per quattro volte, uscendo come miglior risultato nelle semifinali prima contro i Chicago Bulls e successivamente contro i Golden State Warriors. La franchigia non riesce ad accedere alla post season per ben sei stagioni consecutive tra il 1977 e il 1983. La squadra di quel periodo, nonostante gli scarsi risultati, vanta ancora nel roster la presenza di Bob Lanier, anch'esso come Dave Bing futuro Hall of famer di franchigia. Altri giocatori di rilievo che vestono la canotta Pistons negli anni settanta sono Terry Driscoll, Chris Ford, Kevin Porter e Bob McAdoo.

1981-1994: L'epoca d'oro dei 'Bad Boys' e i primi due titoli Nba.

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Le fortune della squadra cominciano a cambiare nel 1981 quando al draft viene selezionata la guardia Isiah Thomas che, insieme al centro Bill Laimbeer compone il primo nucleo della squadra che negli anni futuri lotterà per i vertici. La via per il successo, tuttavia, non ha un inizio facile: nel playoff 1984 infatti i Pistons di coach Chuck Daly vengono sconfitti dagli sfavoriti New York Knicks al primo turno, mentre la stagione seguente escono in semifinale contro i Boston Celtics. Nel draft 1985 selezionano la guardia Joe Dumars e acquisiscono Rick Mahorn dai Washington Bullets, andando ad aggiungere altri due tasselli al quintetto base che passerà alla storia pochi anni dopo.

Isiah Thomas a canestro durante una sfida contro i Knicks, 1985

La squadra fa un passo indietro venendo eliminata al primo turno dai più atletici Atlanta Hawks e, per la stagione 1986-1987, aggiunge l'ultimo tassello del quintetto titolare con l'arrivo dell'ala Dennis Rodman, che passerà alla storia come uno dei più grandi difensori della lega, soprattutto a rimbalzo. In più, per aumentare le rotazioni dalla panchina, arrivano anche John Salley e Adrian Dantley. La squadra adotta da quel momento uno stile di gioco più fisico e difensivo, spesso al limite, che procura ai Pistons il soprannome di 'Bad Boys', ragazzi cattivi.

Nel 1987 i Pistons raggiungono le finali di Eastern Conference, miglior risultato dai tempi di Fort Wayne, contro i Celtics. I Pistons portano la serie fino a gara 7 ma alla fine sono i Celtics a prevalere. Motivati dalla sconfitta raggiungono la stagione seguente un allora record per la franchigia di 54 vittorie in regular season e avanzando alle Finali 1988 per la prima volta dal loro arrivo a Detroit, contrapposti ai più quotati Los Angeles Lakers di Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar. La serie si conclude a gara 7 in favore dei californiani, con i Pistons in grado di portarsi in vantaggio 3-2 dopo gara 5 e perdere dunque ben due match point per il titolo Nba.

Nel frattempo dal 1988 la squadra cambia nuovamente arena di gioco, trasferendosi nel lussuoso Palace of Auburn Hills, dove rimane sino al 2017. Per la stagione 1988-89 i Pistons perfezionano il roster cedendo Adrian Dantley in cambio di Mark Aguirre. La squadra vince 63 partite, frantumando il precedente record della franchigia, avanzando come un rullo compressore ai Playoffs battendo i rivali dei Celtics al primo turno, Milwaukee in semifinale e distruggendo i Chicago Bulls di Michael Jordan e Scottie Pippen in finale di Conference. Al termine del percorso i Pistons si trovano nuovamente di fronte ai Los Angeles Lakers per una serie di finali NBA dal forte sapore di vendetta. Questa volta sono proprio i Pistons a trionfare distruggendo letteralmente i rivali dei Lakers con un netto 4-0 e vincendo il loro primo titolo NBA. Dumars viene nominato MVP delle Finali.

I Pistons difendono con successo il titolo nella stagione 1989-90. Dopo aver vinto 59 partite avanzano nei Playoffs arrivando per la quarta volta consecutiva alle finali di Eastern Conference, eliminando in ordine Indiana Pacers, New York Knicks e di nuovo i Chicago Bulls di Michael Jordan. Arrivati per la terza volta consecutiva alle Finali, i Pistons demoliscono i Portland Trail Blazers con un complessivo 4-1 che vale il secondo titolo Nba.

La corsa al titolo dei Pistons nella stagione 1990-91 si conclude alle finali di Eastern Conference, distrutti per 4-0 dai Chicago Bulls, futuri campioni NBA. Le finali di Conference sono ricordate soprattutto perché nell'ultima partita i Pistons escono dal campo poco prima della fine senza stringere la mano ai Bulls. La sensazione è che il ciclo sita ormai volgendo al termine, con la riprova che arriva la stagione seguente, 1991-92, in cui i Pistons vengono eliminati già al primo turno per mano dei New York Knicks. Nel 1992 finisce anche l'epoca in panchina di Chuck Daly, cui segue poco dopo il ritiro di Bill Laimbeer nel 1993 seguito un anno dopo dalla bandiera Isaiah Thomas. Sempre nel 1993 avviene anche la partenza di Dennis Rodman destinazione San Antonio e i Pistons chiudono la stagione 1993-94 con un brutto bilancio di 20-62, che decreta definitivamente la fine dell'era dei 'Bad Boys'.

1994-2001: Periodo di transizione ed esperimenti di marketing.

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Nella seconda metà degli anni novanta i Pistons, appena usciti dall'epoca d'oro dei 'Bad Boys', faticano a ritrovare una vera identità. Nei sette anni dalla stagione 1994-95 alla stagione 2000-01 ottengono quattro qualificazioni ai playoff senza però mai superare il primo turno, venendo anzi eliminati sempre in modo abbastanza netto con parziali di 4-0 o a 4-1. A livello dirigenziale la ex stella Joe Dumars diventa nel frattempo presidente, con la proprietà sempre in mano a Bill Davidson. In questi anni paradossalmente le principali novità non riguardano ciò che accade sul parquet di gioco, bensì quanto viene realizzato a livello di marketing. I colori sociali passano dallo storico rosso-blu a un aggressivo verde acqua; così come il logo viene modernizzato utilizzando un font cromato per identificare il nome Pistons, su cui viene aggiunto un cavallo con le narici fumanti a simulare l'accensione di un motore.

Unica vera stella della squadra nella seconda metà degli anni novanta è l'ala Grant Hill, a cui si aggiungono buoni giocatori come Mark West, Otis Thorpe, Christian Laettner e Jerry Stackhouse. Tra le mosse di mercato da segnalare, Dumars riesce a ottenere dai Magic Ben Wallace in cambio di Grant Hill e proprio Wallace diventerà uno dei giocatori artefici del terzo titolo alcuni anni dopo. La stagione 2000-01 è ancora difficile per i Pistons e a fine stagione Dumars licenzia l'allenatore George Irvine assumendo al suo posto Rick Carlisle, un assistente allenatore molto rispettato che aveva già vinto il titolo NBA da giocatore con i Boston Celtics. L'acquisizione di Ben Wallace e l'arrivo di Carlisle in panchina sono le prime due mosse con cui i Pistons iniziano nuovamente ad affacciarsi al basket che conta, con risultati molto positivi che culmineranno nel terzo titolo entro qualche anno.

2001-2009: La seconda epoca d'oro con i 'Fab 4' e il terzo titolo.

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Dal 2001 la franchigia, anche a seguito di numerosi appelli dei tifosi, decide di fare un passo indietro tornando dopo pochi anni di esperimenti ai tradizionali colori sociali rosso-blu e ripristinando lo storico logo. Guidati da Carlisle i Pistons chiudono la loro prima stagione con più di 50 vittorie dal 1997 e vincono la loro prima serie ai play-off dal 1991. Dumars arricchisce la rosa della squadra con quelli che saranno poi i titolari del quintetto del terzo titolo, ingaggiando il playmaker Chauncey Billups e acquisendo Rip Hamilton dai Washington Wizards e selezionando al draft Tayshaun Prince, che si vanno ad aggiungere al già presente lungo Ben Wallace. I Pistons chiudono un'altra stagione da 50 vittorie e avanzano fino alle finali di Eastern Conference dove però vengono nettamente sconfitti dai New Jersey Nets. Nonostante i miglioramenti della squadra Carlisle viene licenziato e Dumars individua, per il tipo di squadra creata, il coach Larry Brown come il profilo migliore per permettere un ulteriore step in avanti. Brown accetta l'incarico a partire dalla stagione 2003-04 estate mentre Carlisle viene ingaggiato dagli Indiana Pacers.

"The Faboulous 4", in senso orario: Chauncey Billups, Rasheed Wallace, Rip Hamilton e Tayshaun Prince.

La trasformazione dei Pistons in una squadra da titolo viene completata con l'ingaggio di Rasheed Wallace che va a formare i 'Fab 4' con Billups, Prince edHamilton, a cui aggiungere l'omonimo Ben Wallace, garantendo a Brown un giocatore di alto livello in tutti i ruoli. Ai play-off 2004 eliminano i Milwaukee Bucks, i New Jersey Nets e a fatica gli Indiana Pacers di Carlisle, arrivando alle finali NBA per la prima volta dal 1990. I Pistons demoliscono i favoritissimi Los Angeles Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O'Neal per 4-1 in una serie che resta ancora celebre come uno delle più grandi sorprese della storia NBA. Billups venne eletto MVP delle finali.

L'anno successivo i Pistons sono ancora considerati una delle squadre favorite per il titolo NBA e ai play-off 2005 sconfiggono prima i Philadelphia 76ers, poi gli Indiana Pacers e infine alle finali di Eastern Conference i Miami Heat, raggiungendo per il secondo anno di fila le finali NBA. Questa volta la finale non è favorevole alla compagine di Detroit, che cade sotto i canestri dei San Antonio Spurs del trio Tony Parker, Manu Ginobili e Tim Duncan. A fine stagione coach Brown lascia per alcuni problemi di salute, scatenando voci che lo volevano in trattativa con altre squadre. Preoccupati per il suo stato di salute e irritati per la ricerca di altri posti di lavoro durante la stagione, i Pistons rescindono il contratto di Brown subito dopo le finali NBA 2005. Brown è subito nominato allenatore dei New York Knicks mentre i Pistons al suo posto assumono Flip Saunders, già allenatore dei Minnesota Timberwolves.

Nelle tre stagioni seguenti 2005-06, 2006-07 e 2007-08, i Pistons rimangono tra i favoriti ad Est per la vittoria del titolo. La squadra si conferma di alto livello raggiungendo per tre stagioni consecutive sempre le finali ad Est, sfiorando ogni volta l'accesso all'ennesima finale Nba. I Pistons escono rispettivamente per mano di Miami Heat, Cleveland Cavaliers e Boston Celtics. In questi anni la prima stella ad andarsene è nel 2006 Ben Wallace con destinazione Chicago Bulls, rimpiazzato da Nazr Mohammed e Chris Webber.

Da segnalare che la stagione 2007-08 registra il 50º anniversario dell'arrivo della franchigia a Detroit. Con l'uscita per mano dei Boston Celtics nel 2008, i Pistons ottengono comunque l'impressionante dato della sesta finale consecutiva nella Eastern Conference e settima partecipazione consecutiva ai playoff. Nel 2008-09, segnato dall'arrivo in panchina di Michael Curry e dalla partenza di Billups ai Denver Nuggets in cambio di un Allen Iverson però ormai in fase calante, i Pistons ottengono anche l'ottava partecipazione consecutiva ai playoff, venendo eliminati in questo caso al primo turno in modo netto dai Cleveland Cavaliers di un giovane Lebron James. L'uscita al primo turno rappresenta anche l'ultimo scampolo di vita del secondo ciclo d'oro dei Pistons, che dal 2009 partono con una nuova fase di ringiovanimento della rosa e ricostruzione.

2009-2024: Lunga ricostruzione tra alti e bassi.

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Per i Pistons inizia dal 2009 un lungo e progressivo periodo di instabilità di risultati, accompagnato da stagioni quasi mai all'altezza della situazione e con numerosi cambiamenti in panchina e nel roster, che mai porteranno ai risultati sperati, se non alcuni piccoli exploit in un paio di stagioni. Nel periodo tra il 2009 e il 2024, in ben quindici anni, la franchigia di Detroit riesce a raggiungere i playoff solo in un paio di occasioni, nel 2015-16 e nel 2018-19, uscendo al primo turno rispettivamente contro Cleveland Cavaliers e Milwaukee Bucks, sempre con un perentorio 4-0 secco. Nel 2010 i Pistons chiudono la prima stagione con più di 50 sconfitte dal 2001. Tra i giocatori di livello di questo periodo veste la canotta Pistons anche il veterano 7 volte All-Star Tracy McGrady.

Andre Drummond

Nel 2011 viene raggiunto l'accordo della cessione dei Pistons al miliardario Tom Gores. Per il 2011-2012 la squadra assume come allenatore Lawrence Frank e taglia un altro dei protagonisti della vittoria del titolo NBA nel 2004: Richard Hamilton. La squadra sceglie poi il lungo Andre Drummond al draft 2012 per aggiungere più talento ed è ormai chiaro l'intento di basarsi su giovani giocatori. A inizio 2013 viene infatti ceduto anche Tayshaun Prince, l'ultimo dei protagonisti dell'ultimo titolo. In vista della stagione successiva viene ingaggiato come nuovo allenatore Maurice Cheeks e viene poi firmato Luigi Datome, primo giocatore italiano per la franchigia.

I Pistons guidati in panchina da coach Stan Van Gundy, tornano dopo diversi anni ad affacciarsi ai playoff nella stagione 2015-16, uscendo per mano dei Cleveland Cavaliers al primo turno, che quella stagione vinceranno il loro primo e al momento unico titolo, con un Lebron James in grande spolvero tornato in Ohio da un paio di anni dopo i successi con i Miami Heat. In quel 2016 sono i Pistons, oltre che di Andre Drummond, anche di Spencer Dinwiddie, Tobias Harris ed Anthony Tolliver. Dopo un'altra stagione anonima, nel 2017 la franchigia cambia nuovamente arena di gioco, andando nella nuova e tecnologica Little Caesars Arena, una delle più capienti dell'intera lega.

Nel 2018-19, questa volta guidati da coach Dwane Casey, i Pistons raggiungono nuovamente i playoff, per quella che al momento è la loro ultima partecipazione in post season. Nonostante un buon roster, composto dal solito Andre Drummond, più Josè Calderon, Reggie Jackson e Blake Griffin, il cammino si ferma nuovamente al primo turno con una sonora sconfitta 4-0 per mano dei Boston Celtics.

Nelle stagioni seguenti, in cui a Casey succede in panchina Monty Williams, avviene l'ennesima rivoluzione partendo da zero, con gli addi tra gli altri di giocatori chiave come Drummond e Griffin, sostituiti da nuovi giovani che non riescono a risollevare le sorti della squadra, con stagioni con percentuali bassissime di vittorie in regular season. Dei giocatori del nuovo corso, i Pistons fanno affidamento sugli emergenti Cade Cunningham, Jalen Duren e l'italiano Simone Fontecchio.

Arene di gioco

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A Fort Wayne (Indiana):

A Detroit:

Squadra attuale

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Roster Detroit Pistons
Giocatori Staff tecnico
Pos. Num. Naz. Nome Altezza Peso Data nascita Provenienza
C 0 Stati Uniti (bandiera) Duren, Jalen 211 cm 113 kg 18-11-2003 Memphis
AP 00 Stati Uniti (bandiera) Holland, Ron 203 cm 93 kg 07-07-2005 Duncanville (HS)
G 2 Stati Uniti (bandiera) Cunningham, Cade 203 cm 100 kg 25-09-2001 Oklahoma State
G 5 Stati Uniti (bandiera) Beasley, Malik 193 cm 85 kg 26-11-1996 Florida State
AG 7 Stati Uniti (bandiera) Reed, Paul 206 cm 95 kg 26-06-1999 DePaul
G 8 Stati Uniti (bandiera) Hardaway Jr., Tim 198 cm 93 kg 16-03-1992 Michigan
G/AP 9 Stati Uniti (bandiera) Thompson, Ausar 201 cm 93 kg 30-01-2003 Overtime Elite
AG 12 Stati Uniti (bandiera) Harris, Tobias 203 cm 103 kg 15-07-1992 Tennessee
AG 13 Stati Uniti (bandiera) Swider, Cole 206 cm 100 kg 08-05-1999 Syracuse
AP 14 Stati Uniti (bandiera) Moore, Wendell 196 cm 97 kg 18-01-2001 Duke
AP 19 Italia (bandiera) Fontecchio, Simone 201 cm 95 kg 09-12-1995 Italia
G 23 Stati Uniti (bandiera) Ivey, Jaden 193 cm 86 kg 13-02-2002 Purdue
P/G 24 Stati Uniti (bandiera) Jenkins, Daniss 193 cm 82 kg 17-08-2001 St.John's
P/G 25 Stati Uniti (bandiera) Sasser, Marcus 188 cm 88 kg 21-09-2000 Red Oak
C 28 Stati Uniti (bandiera) Stewart, Isaiah 203 cm 113 kg 22-05-2001 Washington
G 31 Stati Uniti (bandiera) Williams, Alondes 193 cm 95 kg 19-06-1999 Wake Forest
AP/AG 34 Svezia (bandiera) Klintman, Bobi 206 cm 96 kg 06-03-2003 Wake Forest
Allenatore
Assistente/i

Legenda
  • (C) Capitano
  • (FA) Free agent
  • (S) Sospeso
  • (TW) Contratto Two-way
  • (GL) Assegnato a squadra G League affiliata
  • (SD) Scelto al Draft
  • Infortunato Infortunato

RosterTransazioni
Ultima transazione: 8 Febbraio 2024

Record stagione per stagione

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Campione NBA Campione di Division (Playoffs)/Conference Campione di Division
Stagione V P % Play-off Risultati
Fort Wayne Zollner Pistons (NBL)
1941-42 15 9 .625 Vincono le semifinali NBL
Perdono le finali NBL
Fort Wayne 2, Akron 1
Oshkash 2, Fort Wayne 1
1942-43 17 6 .739 Vincono le semifinali NBL
Perdono le finali NBL
Fort Wayne 2, Chicago 1
Sheboygan 2, Fort Wayne 1
1943-44 18 4 .818 Vincono le semifinali NBL
Vincono le finali NBL
Fort Wayne 2, Cleveland 0
Fort Wayne 3, Sheboygan 0
1944-45 25 5 .833 Vincono le semifinali NBL
Vincono le finali NBL
Fort Wayne 2, Cleveland 0
Fort Wayne 3, Sheboygan 2
1945-46 26 8 .765 Perdono le semifinali NBL Rochester 3, Fort Wayne 1
1946-47 25 19 .568 Vincono il primo turno
Perdono le semifinali NBL
Fort Wayne 3, Toledo 1
Rochester 2, Fort Wayne 1
1947-48 40 20 .667 Perdono il primo turno Rochester 3, Fort Wayne 1
Regular Season NBL 166 71 .700
Playoffs NBL 22 18 .550 2 titoli NBL
Fort Wayne Pistons (BAA)
1948-49 22 38 .367
Fort Wayne Pistons (NBA)
1949-50 40 28 .588 Vincono le Semifinali di division
Perdono le finali di division
Fort Wayne 2, Rochester 0
Minneapolis 2, Fort Wayne 0
1950-51 32 36 .471 Perdono le semifinali di division Rochester 2, Fort Wayne 1
1951-52 29 37 .439 Perdono le semifinali di division Rochester 2, Fort Wayne 0
1952-53 36 33 .522 Vincono le semifinali di division
Perdono le finali di division
Fort Wayne 2, Rochester 1
Minneapolis 2, Fort Wayne 0
1953-54 40 32 .556
1954-55 43 29 .597 Vincono le finali di division
Perdono le finali NBA
Fort Wayne 3, Minneapolis 2
Syracuse 4, Fort Wayne 3
1955-56 37 35 .514 Vincono le finali di division
Perdono le finali NBA
Fort Wayne 3, St. Louis 2
Philadelphia 4, Fort Wayne 1
1956-57 34 38 .472 Perdono Tiebreaker 1º posto Division
Perdono le semifinali di division
St.Louis 1, Fort Wayne 0
Minneapolis 2, Fort Wayne 0
Detroit Pistons (NBA)
1957-58 33 39 .458 Vincono le semifinali di division
Perdono le finali di division
Detroit 2, Cincinnati 0
St. Louis 4, Detroit 1
1958-59 28 44 .389 Perdono le semifinali di division Minneapolis 2, Detroit 1
1959-60 30 45 .400 Perdono le semifinali di division Minneapolis 2, Detroit 0
1960-61 34 45 .430 Perdono le semifinali di division Los Angeles 3, Detroit 2
1961-62 37 43 .463 Vincono le semifinali di division
Perdono le finali di division
Detroit 3, Cincinnati 1
Los Angeles 4, Detroit 2
1962-63 34 46 .425 Perdono le semifinali di division St. Louis 3, Detroit 1
1963-64 23 57 .288
1964-65 31 49 .388
1965-66 22 58 .275
1966-67 30 51 .370
1967-68 40 42 .488 Perdono le semifinali di division Boston 4, Detroit 2
1968-69 32 50 .390
1969-70 31 51 .378
1970-71 45 37 .549
1971-72 26 56 .317
1972-73 40 42 .488
1973-74 52 30 .634 Perdono le semifinali di conference Chicago 4, Detroit 3
1974-75 40 42 .488 Perdono il primo turno Seattle 2, Detroit 1
1975-76 36 46 .439 Vincono il primo turno
Perdono le semifinali di conference
Detroit 2, Milwaukee 1
Golden State 4, Detroit 2
1976-77 44 38 .537 Perdono il primo turno Golden State 2, Detroit 1
1977-78 38 44 .463
1978-79 30 52 .366
1979-80 16 66 .195
1980-81 21 61 .256
1981-82 39 43 .476
1982-83 37 45 .451
1983-84 49 33 .598 Perdono il primo turno New York 3, Detroit 2
1984-85 46 36 .561 Vincono il primo turno
Perdono le semifinali di conference
Detroit 3, New Jersey 0
Boston 4, Detroit 2
1985-86 46 36 .561 Perdono il primo turno Atlanta 3, Detroit 1
1986-87 52 30 .634 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 3, Washington 0
Detroit 4, Atlanta 1
Boston 4, Detroit 3
1987-88 54 28 .659 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Vincono le finali di conference
Perdono le finali NBA
Detroit 3, Washington 2
Detroit 4, Chicago 1
Detroit 4, Boston 2
LA Lakers 4, Detroit 3
1988-89 63 19 .768 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Vincono le finali di conference
Vincono le finali NBA
Detroit 3, Boston 0
Detroit 4, Milwaukee 0
Detroit 4, Chicago 2
Detroit 4, LA Lakers 0
1989-90 59 23 .720 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Vincono le finali di conference
Vincono le finali NBA
Detroit 3, Indiana 0
Detroit 4, New York 1
Detroit 4, Chicago 3
Detroit 4, Portland 1
1990-91 50 32 .610 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 3, Atlanta 2
Detroit 4, Boston 2
Chicago 4, Detroit 0
1991-92 48 34 .585 Perdono il primo turno New York 3, Detroit 2
1992-93 40 42 .488
1993-94 20 62 .244
1994-95 28 54 .341
1995-96 46 36 .561 Perdono il primo turno Orlando 3, Detroit 0
1996-97 54 28 .659 Perdono il primo turno Atlanta 3, Detroit 2
1997-98 37 45 .451
1998-99 29 21 .580 Perdono il primo turno Atlanta 3, Detroit 2
1999-00 42 40 .512 Perdono il primo turno Miami 3, Detroit 0
2000-01 32 50 0.390
2001-02 50 32 .610 Vincono il primo turno
Perdono le semifinali di conference
Detroit 3, Toronto 2
Boston 4, Detroit 1
2002-03 50 32 .610 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 4, Orlando 3
Detroit 4, Philadelphia 2
New Jersey 4, Detroit 0
2003-04 54 28 .659 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Vincono le finali di conference
Vincono le finali NBA
Detroit 4, Milwaukee 1
Detroit 4, New Jersey 3
Detroit 4, Indiana 2
Detroit 4, LA Lakers 1
2004-05 54 28 .659 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Vincono le finali di conference
Perdono le finali NBA
Detroit 4, Philadelphia 1
Detroit 4, Indiana 2
Detroit 4, Miami 3
San Antonio 4, Detroit 3
2005-06 64 18 .780 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 4, Milwaukee 1
Detroit 4, Cleveland 3
Miami 4, Detroit 2
2006-07 53 29 .646 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 4, Orlando 0
Detroit 4, Chicago 2
Cleveland 4, Detroit 2
2007-08 59 23 .720 Vincono il primo turno
Vincono le semifinali di conference
Perdono le finali di conference
Detroit 4, Philadelphia 2
Detroit 4, Orlando 1
Boston 4, Detroit 2
2008-09 39 43 .476 Perdono il primo turno Cleveland 4, Detroit 0
2009-10 27 55 .329
2010-11 30 52 .366
2011-12 25 41 .379
2012-13 29 53 .354
2013-14 29 53 .354
2014-15 32 50 .390
2015-16 44 38 .537 Perdono il primo turno Cleveland 4, Detroit 0
2016-17 37 45 .451
2017-18 39 43 .476
2018-19 41 41 .500 Perdono il primo turno Milwaukee 4, Detroit 0
2019-20 20 46 .303
2020-21 20 52 .278
2021-22 23 59 .280
2022-23 17 65 .207
2023-24 14 68 .171
Regular Season BAA-NBA 2827 3171 .471
Playoffs BAA-NBA 188 182 .508 3 titoli NBA

Membri della Basketball Hall of Fame

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Lo stesso argomento in dettaglio: Basketball Hall of Fame.
Membri Detroit nella Basketball Hall of Fame
Giocatori
Num. Nome Ruolo Stagione/i Introdotto Num. Nome Ruolo Stagione/i Introdotto
4 Andy Phillip G/AP 1952–1956 1961[3] 22 Dave DeBusschere A 1962–1968 1983[4]
17 Bob Houbregs C/AG 1954–1958 1987[5] 20 Bobby McDermott G 1941–1946 1988[6]
21 Dave Bing P 1966–1975 1990[7] 11 Harry Gallatin A/C 1957–1958 1991[8]
16 Bob Lanier C 1970–1980 1992[9] 8 Walt Bellamy C 1968–1970 1993[10]
15 Dick McGuire P 1957–1960 1993[11] 12 George Yardley AP/G 1953–1959 1996[12]
18 Bailey Howell AP 1959–1964 1997[13] 11 Bob McAdoo A/C 1979–1981 2000[14]
11 Isiah Thomas P 1981–1994 2000[15] 17 Earl Lloyd 1 AP 1958–1960 2003[16]
4 Joe Dumars G 1985–1999 2006[17] 45 Adrian Dantley AP 1986–1989 2008[18]
10 Dennis Rodman AG 1986–1993 2011[19] 24 Nat Clifton C/AG 1956–1957 2014[20]
1 Allen Iverson P 2008–2009 2016[21] 1 Tracy McGrady G/AP 2010–2011 2017[22]
33 Grant Hill AP 1994–2000 2018[23] 10 Rod Thorn 2 G 1964–1965 2018[24]
Staff
Nome Ruolo Stagione/i Introdotto Nome Ruolo Stagione/i Introdotto
2 Chuck Daly Allenatore 1983–1992 1994[25] Larry Brown Allenatore 2003–2005 2002[26]
Earl Lloyd 1 Allenatore 1971–1972 2003[16] Dick Vitale 3 Allenatore 1978–1979 2008[27]
Maurice Cheeks 4 Allenatore 2013–2014 2018[23]
Contributori
Nome Ruolo Stagione/i Introdotto Nome Ruolo Stagione/i Introdotto
Fred Zollner Fondatore/Proprietario 1941–1974 1999[28] Bill Davidson Proprietario 1974–2009 2008[29]

Note:

  • 1 Lloyd è stato introdotto come contributore e come primo giocatore e allenatore afro-americano della NBA.[16]
  • 2 Thorn è stato introdotto come contributore.[24]
  • 3 Vitale è stato introdotto come contributore per la sua carriera da telecronista del college basketball.[27]
  • 4 Cheeks è stato introdotto come giocatore.[23]

Numeri ritirati

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Il quintetto titolare dei Pistons campioni NBA 2004
Numeri ritirati Detroit Pistons
Num. Giocatore Ruolo Stagione/i Giorno ritiro
1 Chauncey Billups P/G 2002–2008
2013–2014
10 febbraio 2016[30]
2 Chuck Daly Allenatore 1 1983–1992 25 gennaio 1997[31]
3 Ben Wallace C 2000–2006
2009–2012
16 gennaio 2016[32]
4 Joe Dumars G 1985–1999 2 10 marzo 2000[31]
10 Dennis Rodman AG 1986–1993 1º aprile 2011[31]
11 Isiah Thomas P 1981–1994 17 febbraio 1996[31]
15 Vinnie Johnson G 1981–1991 5 febbraio 1994[31]
16 Bob Lanier C 1970–1980 9 gennaio 1993[31]
21 Dave Bing P 1966–1975 18 marzo 1983[31]
32 Richard Hamilton G/AP 2002–2011 26 febbraio 2017[33]
40 Bill Laimbeer C 1982–1994 4 febbraio 1995[31]
Bill Davidson Proprietario 1974–2009 3 28 dicembre 2011[34]
Jack McCloskey General manager 1979–1992 4 29 marzo 2008[35]

Note:

  • 1 Non ha mai giocato nella NBA; il numero rappresenta i due titoli NBA conquistati da allenatore.[36]
  • 2 Anche presidente della squadra nel periodo 2000–2014.[37]
  • 3 Banner in onore dei suoi 35 anni con la squadra.[34]
  • 4 Banner in onore dei suoi 13 anni da general manager della squadra.[35]
Legenda
PA Partite allenate
V Vittorie
S Sconfitte
V% Percentuale di vittorie
Ha trascorso l'intera sua carriera da allenatore con i Pistons
Eletto nella Basketball Hall of Fame

Note: Statistiche aggiornate a fine stagione 2023-2024.

Num. Nome Stagione/i PA V S V% PA V S V% Successi Ref.
Stagione regolare Playoff
Fort Wayne Zollner Pistons (NBL)
1 Carl Bennett 19411943 47 32 15 .681 12 6 6 .500
2 Bobby McDermott 19431946 86 69 17 .802 16 11 5 .688 2 Titoli NBL (1944, 1945)
2 volte NBL Coach of the Year (1944,1945)
3 Curly Armstrong 19461947 44 25 19 .568 8 4 4 .500
Carl Bennett 19471948 60 40 20 .667 4 1 3 .250
Fort Wayne Pistons (BAA)
Carl Bennett 1948 6 0 6 .000 [38]
Curly Armstrong 1948–1949[39] 54 22 32 .407 [40]
Fort Wayne Pistons (NBA)
4 Murray Mendenhall 19491951 136 72 64 .529 [41]
5 Paul Birch 19511954 207 105 102 .507 14 4 10 .286 [42]
6 Charley Eckman 19541957 216 114 102 .528 24 10 14 .417 [43]
Detroit Pistons (NBA)
Charley Eckman 1957 25 9 16 .360 [43]
7 Red Rocha 19571960 153 65 88 .425 10 4 6 .400 [44]
8 Dick McGuire 19591963[45] 280 122 158 .436 21 8 13 .381 [46]
9 Charley Wolf 19631964 91 25 66 .433 [47]
10 Dave DeBusschere 19641967[39] 222 79 143 .356 [48]
11 Donnie Butcher 19671968 112 52 60 .464 6 2 4 .333 [49]
12 Paul Seymour 1968–1969 60 22 38 .367 [50]
13 Butch van Breda Kolff 19691971 174 82 92 .471 [51]
14 Terry Dischinger 1971[39] 2 0 2 .000 [52]
15 Earl Lloyd 19711972 77 22 55 .286 [53]
16 Ray Scott 19721976 281 147 134 .523 10 4 6 .400 1973–74 Allenatore dell'anno NBA[54] [55]
17 Herb Brown 19761977 146 72 74 .493 12 5 7 .417 [56]
18 Bob Kauffman 1977–1978 58 29 29 .500 [57]
19 Dick Vitale 19781979 94 34 60 .362 [58]
20 Richie Adubato 1979–1980 70 12 58 .171 [59]
21 Scotty Robertson 19801983 246 97 149 .394 [60]
22 Chuck Daly 19831992 738 467 271 .633 113 71 42 .628 2 titoli NBA (1989, 1990)
nella top 10 allenatori della storia NBA[61]
[36]
23 Ron Rothstein 1992–1993 82 40 42 .488 [62]
24 Don Chaney 19931995 164 48 116 .293 [63]
25 Doug Collins 19951998 209 121 88 .579 8 2 6 .250 [64]
26 Alvin Gentry 19982000 145 73 72 .503 5 2 3 .400 [65]
27 George Irvine 20002001 106 46 60 .434 3 0 3 .000 [66]
28 Rick Carlisle 20012003 164 100 64 .610 27 12 15 .444 2001–02 Allenatore dell'anno NBA[54] [67]
29 Larry Brown 20032005 164 108 56 .659 48 31 17 .646 1 titolo NBA (2004) [68]
30 Flip Saunders 20052008 246 176 70 .715 51 30 21 .588 [69]
31 Michael Curry 2008–2009 82 39 43 .476 4 0 4 .000 [70]
32 John Kuester 20092011 164 57 107 .348 [71]
33 Lawrence Frank 20112013 148 54 94 .365 [72]
34 Maurice Cheeks 2013–2014 50 21 29 .420 [73]
35 John Loyer 2014 32 8 24 .250 [74]
36 Stan Van Gundy 20142018 328 152 176 .463 4 0 4 .000 [75]
37 Dwane Casey 20182023 384 121 263 .315 4 0 4 .000 [76]
38 Monty Williams 2023–2024 82 14 68 .171
Palmarès Detroit Pistons
Titoli Anni
Titoli NBA 3 1989, 1990, 2004
Titoli di Division (Playoffs) 2 1955, 1956
Titoli di Conference 5 1988, 1989, 1990, 2004, 2005
Titoli di Division 11 1954-1955, 1955-1956[77], 1987-1988, 1988-1989, 1989-1990, 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008
Palmarès Fort Wayne Zollner Pistons
Titoli Anni
Campione NBL 2 1944, 1945 (record condiviso con Oshkosh All-Stars e Akron Firestone Non-Skids)
Titoli di Division NBL (Playoffs) 1 1945
Titoli di Division NBL 4 1942-1943, 1943-1944, 1944-1945, 1945-1946
1944, 1945, 1946

Premi e riconoscimenti individuali

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All-NBA First Team

All-NBA Second Team

All-NBA Third Team

NBA All-Defensive First Team

NBA All-Defensive Second Team

NBA All-Rookie First Team

NBA All-Rookie Second Team

Leader di franchigia

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Maiuscolo: giocatore ancora attivo ai Pistons.

Corsivo: giocatore ancora attivo, non con i Pistons.

Punti segnati (regular season) aggiornato al 28 dicembre 2023 [78][79]

  1. Isiah Thomas (18.822)
  2. Joe Dumars (16.401)
  3. Bob Lanier (15.488)
  4. Dave Bing (15.235)
  5. Bill Laimbeer (12.665)
  6. Richard Hamilton (11.582)
  7. Vinnie Johnson (10.146)
  8. Tayshaun Prince (10.006)
  9. Grant Hill (9.393)
  10. John Long (9.023)
  11. Andre Drummond (8.531)
  12. Bailey Howell (8.182)
  13. Gene Shue (8.034)
  14. Chauncey Billups (7.940)
  15. Kelly Tripucka (7.597)
  16. Jerry Stackhouse (7.451)
  17. Eddie Miles (7.419)
  18. George Yardley (7.339)
  19. Larry Foust (7.124)
  20. Dave DeBusschere (7.096)

Altre statistiche (regular season) aggiornate al 28 dicembre 2023 [78]

Minuti giocati
Giocatore Minuti
Isiah Thomas 35.516
Joe Dumars 35.139
Bill Laimbeer 30.602
Tayshaun Prince 26.166
Dave Bing 26.052
Bob Lanier 24.640
Richard Hamilton 21.679
Ben Wallace 21.358
Vinnie Johnson 20.218
Lindsey Hunter 18.574
Rimbalzi presi
Giocatore Rimbalzi
Bill Laimbeer 9.430
Andre Drummond 8.199
Bob Lanier 8.063
Ben Wallace 7.264
Dennis Rodman 6.299
Larry Foust 5.200
Walter Dukes 4.986
Dave DeBusschere 4.947
Bailey Howell 4.583
Ray Scott 4.508
Assist effettuati
Giocatore Assist
Isiah Thomas 9.061
Joe Dumars 4.612
Dave Bing 4.330
Chauncey Billups 2.984
Grant Hill 2.720
Vinnie Johnson 2.661
Richard Hamilton 2.419
Bob Lanier 2.256
Tayshaun Prince 2.074
Lindsey Hunter 2.038
Palle recuperate
Giocatore Recuperi
Isiah Thomas 1.861
Ben Wallace 931
Joe Dumars 902
Lindsey Hunter 896
Andre Drummond 823
Chris Ford 785
Vinnie Johnson 708
Grant Hill 694
John Long 649
Bill Laimbeer 632
Stoppate effettuate
Giocatore Stoppate
Ben Wallace 1.486
Terry Tyler 1.070
Andre Drummond 927
Bob Lanier 859
Bill Laimbeer 857
John Salley 709
Rasheed Wallace 623
Tayshaun Prince 448
Jason Maxiell 426
Dennis Rodman 399

Il 13 dicembre 1983, nella partita in casa contro i Denver Nuggets si toccò il record del maggior numero di punti segnati in una partita di NBA: 370, 186 per Detroit e 184 per Denver[80].

  1. ^ Pistons New Logo, su content.palacenet.com, Detroit Pistons, 16 maggio 2017. URL consultato il 20 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2018).
  2. ^ Detroit Pistons Reproduction and Usage Guideline Sheet (JPG), su mediacentral.nba.com, NBA Properties, Inc.. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  3. ^ Andy Phillip, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  4. ^ Dave DeBusschere, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2017).
  5. ^ Bobby Houbregs, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  6. ^ Bobby McDermott, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  7. ^ Dave Bing, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  8. ^ Harry Gallatin, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  9. ^ Bob Lanier, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  10. ^ Walt Bellamy, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  11. ^ Dick McGuire, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  12. ^ George Yardley, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  13. ^ Bailey Howell, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  14. ^ Bob McAdoo, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  15. ^ Isiah Thomas, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  16. ^ a b c Earl Lloyd, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 29 giugno 2017.
  17. ^ Joe Dumars, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  18. ^ Adrian Dantley, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  19. ^ Dennis Rodman, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  20. ^ Nat Clifton, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2017).
  21. ^ Allen Iverson, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  22. ^ Tracy McGrady, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
  23. ^ a b c Ex-Piston Grant Hill in 13-member Basketball Hall of Fame class, su The Detroit News, 31 marzo 2018. URL consultato il 9 aprile 2018.
  24. ^ a b Jason Kidd, Steve Nash, Ray Allen, Grant Hill headline HOF class, su ESPN.com, 31 marzo 2018. URL consultato il 9 aprile 2018.
  25. ^ Chuck Daly, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  26. ^ Larry Brown, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  27. ^ a b Dick Vitale, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 29 giugno 2017.
  28. ^ Fred Zollner, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  29. ^ Bill Davidson, su Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. URL consultato il 30 agosto 2017.
  30. ^ Pistons retire Billups' jersey, su NBA.com, 10 febbraio 2016. URL consultato il 29 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2017).
  31. ^ a b c d e f g h All-Time Numerical Roster, su Pistons.com. URL consultato il 29 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  32. ^ Pistons retire Ben Wallace's jersey, honoring 2004 NBA champ, su USA Today, 16 gennaio 2016. URL consultato il 29 giugno 2017.
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