Filemone di Siracusa

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Filemone di Siracusa (in greco antico: Φιλήμων?, Philémōn, in latino Philemon -ŏnis; Siracusa, 361 a.C.Atene, 263 a.C.) è stato un poeta e drammaturgo siceliota, esponente della Commedia nuova.

Dalle testimonianze di Apuleio e Quintiliano[1] sappiamo che fu uno dei rivali di Menandro, che lo sconfisse in alcune gare.[2] Filemone scrisse 97 commedie, di cui restano numerosi frammenti ed una sessantina di titoli. Ebbe un figlio omonimo, Filemone il Giovane, anch'egli poeta comico.

Delle 97 commedie di Filemone, restano i titoli di 60 di esse in frammenti e negli adattamenti latini.[3] Tra i titoli più frequentemente citati sono Il siciliano, L'uomo stravagante, Intromettersi, L'inseguitore, Morire insieme, Il tesoro, La donna di Corinto, Fratelli,[4] Il fantasma, La vedova, La mendicante, L'uomo di Babilonia, I filosofi.

Probabilmente fu eccellente nelle commedie di situazione. A giudicare dai frammenti che possediamo, il linguaggi era duro e, spesso, pedestre.

  1. ^ Apuleio, Florida, 16; Quintiliano, Institutio oratoria, X 1,72.
  2. ^ Aulo Gellio, Noctes Atticae XVII 4.
  3. ^ Mercator, Mostellaria e Trinummus di Plauto sono derivate da Filemone.
  4. ^ Una scena degli Adelphoe di Terenzio era tratta appunto da quest'opera.

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