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Figini e Pollini

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Luigi Figini (19031984) e Gino Pollini (19031991) sono stati due architetti italiani del XX secolo legati da un sodalizio durato più di 50 anni.

Le loro storie professionali sono quindi inscindibili l'una dall'altra e sono legate alle opere che congiuntamente hanno progettato e realizzato.

Villa Figini, Milano (1935).
Sede Olivetti, Ivrea. Ignazio Gardella. Mensa Olivetti Ivrea 1959, sala lettura. Foto di Paolo Monti, 1960.

Entrambi laureatisi in architettura al Regio Istituto Tecnico Superiore (in seguito Politecnico di Milano) negli anni venti del Novecento, aprono assieme lo studio professionale nel 1926 a Milano, mentre divengono tra i fondatori del Gruppo 7 e membri del MIAR. Nel 1930 presentano la Casa Elettrica alla IV Triennale di Monza a cui segue la Villa-studio per un artista presentata alla V Triennale di Milano del 1933 che in qualche modo si riallacciava al disegno del padiglione di Ludwig Mies van der Rohe di Barcellona di quegli anni. Nel 1934/35 realizzano le officine Olivetti ad Ivrea con le quali iniziarono una collaborazione che si protrarrà sino a tutti gli anni cinquanta del Novecento: 1939/40 - Asilo nido e casa popolare al Borgo Olivetti; 1940/42 - Case per impiegati; 1954/57 - Fascia di servizi sociali; interventi questi ultimi che assumevano rilevanza anche urbanistica. Sempre di quegli anni è la Madonna dei Poveri a Milano forse la loro opera più significativa dove si reinterpretano le antiche luci mistiche delle basiliche paleocristiane attraverso un disegno scarno dello spazio, dei volumi dei particolari architettonici. Altre realizzazioni di sicuro valore sono del 1960/63 il complesso industriale della Manifattura ceramica Pozzi, Sparanise e a Ferradina ed alcuni palazzi per uffici ed abitazioni a Milano a cavallo degli anni cinquanta-sessanta del Novecento.

Figini e Pollini sono di chiara fede razionalista e la loro scelta iniziale è portata avanti con coerenza tramite un lavoro continuo, che si legge nelle loro costruzioni e progetti e si estrinseca costantemente nella ricerca dell'equilibrio tra gli ideali propri del Movimento Moderno forma, funzione, economia, ma anche armonia e bellezza nuovi. La loro opera si inquadra in quello che sono stati gli architetti italiani soprattutto del secondo dopoguerra del 900 e cioè un'architettura dell'eccellenza del progetto come evento irripetibile, scelta personale, funzionalismo originale e di elevato valore. Nella loro opera si può leggere una semplicità formale, nel disegno planimetrico e prospettico, che parla di luce e di spazio architettonico, di tempo, di spiritualità e di poesia, come qualcuno ha detto, e questo realizza un eccezionale ambiente costruito come nella Madonna dei Poveri di Milano. Altre opere rilevano, invece, la ricerca di un disegno armonico, di equilibrio di rapporti e studio dei materiali in un legame a quel razionalismo mai dimenticato nella loro architettura.

Principali opere e progetti

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Chiesa della Madonna dei Poveri, Milano (1952-54). Foto di Paolo Monti, 1960
Nuova ICO, 1955-58
  • Blasi C., Figini e Pollini, Edizioni di Comunità, Milano, 1963
  • Alè F., Bertelli G., Guidarini S., Figini e Pollini e Milano, in "Domus", n.695, giugno 1988, IV
  • Savi V., Figini e Pollini. Architetture 1927-1989, Electa, Milano, 1990
  • Gregotti V., Marzari G. (a cura di), Luigi Figini - Gino Pollini, Opera Completa, Electa, Milano, 1996

Voci correlate

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Altri progetti

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