Vai al contenuto

Febe (Bibbia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Santa Febe

Collaboratrice di san Paolo

 
NascitaCencrea?, I secolo d.C.
MorteRoma?, I secolo d.C.
Venerata daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza3 settembre (Chiesa cattolica[1] e Chiese ortodosse); 27 gennaio e 25 ottobre da alcune denominazioni della Chiesa luterana[2]

Febe (in greco antico: Φοίβη?, Phóibē, "luminosa, pura")[1] (fl. I secolo) è stata una donna cristiana del primo secolo della chiesa di Cencrea vicino a Corinto. Considerata come "ministra" (diaconessa?), di Febe si parla in un solo luogo nel Nuovo Testamento e precisamente nella Lettera ai Romani (Ro 16,1-2[3]). Menzionata e lodata da Paolo, fu la possibile latrice della sua lettera ai cristiani di Roma.[4]

Febe era della chiesa di Cencrea, piccola città portuale ad est di Corinto, sull'omonimo istmo. Vi ricopriva la carica di ministra, termine usato per la prima volta nei confronti di una donna nella Chiesa nascente e vi si può ben ravvisare l'ufficio delle diaconesse che si affermò nella Chiesa nei secoli successivi. Di tali donne sembra tratti Paolo dove sono messe in rilievo le qualità familiari e morali necessarie alle vedove per essere elette: la vedova «deve avere non meno di sessanta anni; sia stata sposa di un solo marito, goda di buona riputazione per le sue opere buone, cioè per aver bene allevati i figliuoli, per avere praticata l'ospitalità, lavati i piedi ai santi, soccorsi i tribolati e per essersi dedicata a ogni opera buona». Febe era vedova in età avanzata e godeva di ottima reputazione per le sue opere buone: in particolar modo l'ospitalità e l'assistenza ai malati. San Paolo allude proprio all'ospitalità quando la loda per aver assistito molti, incluso lui stesso, cosa molto probabile anche per la posizione geografica di Cencrea, dove convergeva un notevole traffico con le isole Egee e con l'Asia Minore. Ciò doveva offrire a Febe molte occasioni di assistere cristiani provenienti da quelle terre.

«1. Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea, 2. perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me.»

Oggi non sappiamo il motivo del suo viaggio a Roma, ma vi è una certa tradizione e alcuni studiosi, la vorrebbe latrice della Lettera ai Romani.

Febe nella chiesa di Cencrea, "diakonos" e "prostatis"

[modifica | modifica wikitesto]

Nel Nuovo Testamento, in Romani 16,1-3, Febe è chiamata "diàkonos" e "prostàtis" della chiesa di Cencrea. Con il termine greco "diàkonos", che in greco significava servitore o ministro, San Paolo chiama anche se stesso, Apollo e Timoteo; egli dunque sottolinea il peso del servizio e della funzione di Febe nella comunità. Questo ruolo è rafforzato dal termine "prostàsis", cioè patrona, che, riconducendo il termine greco al campo semantico delle associazioni religiose ellenistiche del tempo, la identifica come persona dalla influente posizione di protettrice e dirigente della comunità. I due termini la delineano dunque come una donna con un ruolo centrale sia spirituale che giuridico nella chiesa di Cencrea, è stata anche per questo definita "una delle prime assistenti pastorali".[5]

La Chiesa cattolica la ricorda il 3 settembre:

«Commemorazione di santa Febe, serva del Signore tra i fedeli di Kenchris, in Grecia, che assistette insieme a molti altri il beato Paolo Apostolo, come egli stesso attesta nella Lettera ai Romani.»

  1. ^ a b Giorgio Eldarov, Santa Febe (Phoebe), in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 3 settembre 2017.
  2. ^ (DE) Joachim Schäfer, Phoebe—Phoibe, su Ökenumenisches Heiligenlexikon, 2014. URL consultato il 3 settembre 2017.
  3. ^ Ro 16,1-2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ (EN) Allison Quient, Phoebe: Helper or Leader? Arise, in Christians for Biblical Equality, 14 marzo 2013.
  5. ^ Josef Kurzinger, Das Neue Testament, Aschaffenburg, Pattloch, 1956, p. 214.
  • Marcus Borg - John Dominic Crossan, The First Paul: Reclaiming the radical visionary behind the church's conservative icon, London 2009.
  • Elisabeth Schussler Fiorenza, In memoria di lei, Claudiana Editrice, Torino, 1990.
  • Josef Kurzinger, Das Neue Testament, Aschaffenburg, Pattloch, 1956.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Febe, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata
  • Febe, su laparola.net.
  • (EN) Febe, su sbl-site.org.
Controllo di autoritàVIAF (EN63153288334232652801 · LCCN (ENn83152390 · GND (DE116340893X