Fady
Il termine fady (letteralmente: interdizione) si riferisce nella cultura malgascia a una molteplicità di proibizioni o tabù.[1]
Persone, luoghi, azioni o oggetti possono essere considerati fady, che variano a seconda della regione del Madagascar considerata.[2] Si crede che i tabù siano imposti da poteri sovrannaturali e siano particolarmente connessi con l'adorazione degli antenati malgasci. Sebbene alcuni possano essere validi a livello nazionale, altri possono essere ristretti a regioni, villaggi o anche singole famiglie. I fady sono parte integrante dell'identità malgascia giocano un ruolo importante nelle formazioni di comunità e identità.[3]
Le proibizioni comuni includono i divieti di indicare tombe, di permettere a donne incinte di mangiare anguille o di descrivere un neonato come brutto. Dei nuovi fady sono creati costantemente e coloro che non li rispettano sono emarginati in quanto considerati impuri ("maloto") e per aver messo in pericolo l'equilibrio spirituale della comunità, indipendentemente se le loro cattive azioni fossero volontarie o meno.[3][4] Agli stranieri che visitano il paese è consigliato di rispettare i fady locali e modificare il proprio comportamento di conseguenza.[5]
I fady hanno una grande importanza anche in altri aspetti della cultura malgascia: il significato letterale della parola malgascia azafady, che in italiano significa "per favore" o "mi scusi" è "possa questo non essere un fady per me".[3]
Alcuni scrittori hanno concepito i fady come simili ai tabù della cultura occidentale, che se non rispettati possono portare all'emarginazione del trasgressore.[6]
Esempi di fady
[modifica | modifica wikitesto]- Esistono numerosi fady che proteggono i lemuri: tra i Betsimisaraka è proibito cacciare gli indri, mentre tra gli Antakarana e tra i Betsileo una analoga proibizione tutela i sifaka; in tutti questi casi il fady nasce dalla credenza che questi lemuri siano in qualche modo imparentati con i Vazimba, gli antenati ancestrali del popolo malgascio. In altri casi il fady si limita a proibire il consumo della carne di alcune specie, ma non impedisce di ucciderle, come nel caso dell'aye-aye, considerato impuro e portatore di cattiva sorte.[7]
- Tra gli Antambahoaka, un fady proibisce di allevare coppie di gemelli; ciò porta in genere all'abbandono di uno dei due neonati. La pratica, denunciata a livello nazionale e internazionale, è tuttora fortemente radicata.[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dahl 1999, p. 64.
- ^ Dahl 1999, pp. 64-65.
- ^ a b c Tyson 2013, p. 40.
- ^ Dahl 1999, p. 65.
- ^ (EN) Safety and security - Madagascar travel advice, su gov.uk. URL consultato il 5 luglio 2019.
- ^ Tyson 2013, pp. 40-41.
- ^ (FR) Claire Harpet, Des lémuriens et des hommes : mythes, représentations et pratiques à Madagascar, in Revue de Primatologie, vol. 3, 2011. URL consultato il 3/1/2020.
- ^ (FR) Ces jumeaux maudits par la coutume, su slateafrique.com. URL consultato il 3/1/2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Øyvind Dahl, Meanings in Madagascar: Cases of Intercultural Communication, Greenwood Publishing Group, 1999, ISBN 9780897896429.
- (EN) Peter Tyson, Madagascar: The Eighth Continent: Life, Death and Discovery in a Lost World, Bradt Travel Guides, 2013, ISBN 9781841624419.
- (EN) Julia P.G. Jones, Mijasoa M. Andriamarovololona, and Neal Hockley, The Importance of Taboos and Social Norms to Conservation in Madagascar, in Conservation Biology, vol. 22, 2008, pp. 976-986.