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Enkianthus campanulatus

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Enkianthus campanulatus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineEricales
FamigliaEricaceae
SottofamigliaEnkianthoideae
GenereEnkianthus
SpecieE. campanulatus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineEricales
FamigliaEricaceae
GenereEnkianthus
SpecieE. campanulatus
Nomenclatura binomiale
Enkianthus campanulatus
(Miq.) G. Nicholson[2], 1885
Sinonimi

Andromeda campanulata
Miq. (basionimo)
Tritomodon campanulatus
(Miq.) F. Maek. ex H. Hara

Enkianthus campanulatus (Miq.) G.Nicholson, 1885 (in inglese Red-veined Enkianthus) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Ericacee[3].

È la specie più resistente di Enkianthus. Ha portamento arbustivo, stretto e verticale, con fogliame deciduo lucido di colore verde brillante, che vira al colore rame brillante/rosso aranciato in autunno. L'altezza ed il diametro che può raggiungere sono entrambi di 4 m.
Le foglie sono caduche, da ovali ed ellittiche, riunite in verticilli all'estremità dei rami.[senza fonte]

In primavera, offre una profusione di piccoli fiori a forma di campanula, di colore bianco crema con venature rosse, riuniti in infiorescenze pendule.

Distribuzione e habitat

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È un endemismo del Giappone.[1]

La pianta fu importata in Inghilterra da Charles Maries, che in quel periodo si trovava in Giappone alla ricerca di piante per conto dei Vivai Veitch.

Ha bisogno di luce solare diretta, buona umidità del suolo e terreno acido. È molto rustico e può tollerare una temperatura di -15 °C.

L'arbusto può superare le aspettative di crescita in altezza nelle giuste condizioni, come a Gravetye Manor, di proprietà di William Robinson, dove un paio di essi furono piantati attorno all'anno 1900 ed hanno raggiunto circa 5 m[4].

  1. ^ a b (EN) Enkianthus campanulatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  2. ^ Ill. Dict. Gard. i. 510, 1884
  3. ^ (EN) Enkianthus campanulatus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  4. ^ Alice M. Coats, Garden Shrubs and Their Histories (1964) 1992, s.v. "Enkianthus".

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