Englishman in New York

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Englishman in New York
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaSting
Pubblicazionefebbraio 1988
Durata4:25
Album di provenienza...Nothing Like the Sun
GenerePop rock
Jazz
EtichettaA&M
ProduttoreSting, Neil Dorfsman
Registrazione1987
FormatiCD, MC, vinile
Certificazioni originali
Dischi d'oroGermania (bandiera) Germania[1]
(vendite: 250 000 )
Giappone (bandiera) Giappone[2]
(vendite: 100 000 )
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[3]
(vendite: 400 000 )
Dischi di platinoDanimarca (bandiera) Danimarca[5]
(vendite: 90 000 )
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi d'oroItalia (bandiera) Italia[4]
(vendite: 25 000 )
Sting - cronologia
Singolo precedente
(1987)
Singolo successivo
(1988)

Englishman in New York è un brano musicale del cantautore inglese Sting, estratto come terzo singolo dal suo secondo album solista, ...Nothing Like the Sun del 1987.

L'Englishman (uomo inglese) protagonista è il famoso e stravagante attore e scrittore Quentin Crisp, nota icona del mondo LGBT.[6][7][8] Sting scrisse questa canzone, diventata negli anni una delle sue composizioni più popolari, non molto dopo il trasferimento di Crisp da Londra a New York. Al pezzo ha partecipato anche Branford Marsalis, che vi suona il sassofono soprano.

La canzone è stata pubblicata ad inizio 1988 ma ha raggiunto solo il 51º posto nella Official Singles Chart.[9] Negli Stati Uniti, Englishman in New York si è piazzata all'84º posto della Billboard Hot 100 nell'aprile del 1988.[10] Nello stesso mese la canzone è arrivata al 32º posto della Mainstream Rock Songs.[11] Tuttavia, il singolo è stato un successo in diversi paesi europei,[12] raggiungendo la top 40 (e talvolta la top 20) in Francia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e altri.

Nel 1990, poco prima dell'uscita del suo terzo album in studio The Soul Cages, l'etichetta discografica di Sting ha autorizzato il DJ e produttore olandese Ben Liebrand a remixare Englishman in New York. Il remix è stato pubblicato come singolo e si caratterizza per l'aggiunta di un'introduzione ed alcune modifiche strumentali, ma l'essenza del brano è rimasta la stessa. La nuova versione ha ottenuto enorme successo nelle discoteche e ha raggiunto la quindicesima posizione della Official Dance Chart a metà anni novanta.[13] Negli stessi anni la canzone è stata utilizzata nel Regno Unito per uno spot della casa automobilistica Rover.

Nel 2011, la canzone è stata reinterpretata da Sting insieme alla Royal Philharmonic Orchestra per l'album Symphonicities.

Alla fine del 1986, Sting si recò nel nuovo appartamento newyorkese del settantottenne Quentin Crisp, che gli spiegò come fosse la vita di un omosessuale nell'omofobica Gran Bretagna dagli anni venti agli anni sessanta. Sting fu contemporaneamente sconvolto e affascinato dal racconto a tal punto da dedicargli una canzone. Crisp disse anche scherzosamente a Sting che sperava di ricevere quanto prima la cittadinanza americana, così che se avesse commesso un reato non sarebbe stato espulso dal paese.

Dopo aver ascoltato Englishman in New York, Crisp ha commentato di Sting:[14]

«Lui è molto cortese [...] Non voglio sembrare condiscendente. Solo che non mi aspettavo che una pop star si dimostrasse così gentiluomo.»

L'intera canzone è un plauso al coraggio di essere sé stessi a dispetto di tutto, alla diversità dell'individuo e al coraggio di vivere la vita da "straniero in terra straniera".

Sting, citando il celebre motto del New College di Oxford «manners maketh man» (letteralmente le maniere fanno l'uomo), invita ad essere sé stessi nella più ampia accezione del termine, andando oltre quello che dicono gli altri, come sottolinea il verso «Be yourself, no matter what they say» ("sii te stesso, non importa cosa dicono loro [gli altri, ndr]"), ripetuto continuamente nel brano.[15] Questo messaggio si applica perfettamente al personaggio di Quentin Crisp.[16]

Un'altra parte importante del testo è: «Takes more than combat gear to make a man / Takes more than license for a gun / Confront your enemies, avoid them when you can / A gentleman will walk but never run» ("Occorre più che saper combattere per fare un uomo / Più che una licenza per un'arma / Affronta i tuoi nemici, evitali quando puoi / Un gentiluomo camminerà, ma non correrà mai").

Video musicale

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Il video musicale della canzone, diretto dal regista David Fincher e girato in bianco e nero, mostra Sting e la sua band per le strade di New York, così come l'elusivo Quentin Crisp. Al termine del video, una volta cessata la musica, la voce di un uomo anziano dice: "If I have an ambition other than a desire to be a chronic invalid, it would be to meet everybody in the world before I die... and I'm not doing badly." ("Se avessi altra ambizione oltre a quella di essere un invalido cronico, sarebbe quella di conoscere tutti gli abitanti del mondo prima di morire....e non me la sto cavando male!")

  • La cover più popolare della canzone è quella incisa dal rapper Shinehead dal titolo Jamaican in New York (parodiando l'originale Englishman) che ha raggiunto la trentesima posizione della Official Singles Chart nell'aprile del 1993.[17]
  • Nel 1993 il comico tedesco Otto Waalkes pubblicò una cover intitolata Fresenjung, che presentò al suo spettacolo; basandosi su questa canzone i rapper Joost Klein, Ski Aggu e lo stesso Otto hanno pubblicato un'altra canzone dallo stesso nome nel 2023 che ha raggiunto la prima posizione nelle classifiche germanofone.[18]
  • I Black Eyed Peas hanno estrapolato e utilizzato parte di Englishman in New York nella traccia Union del loro album Monkey Business del 2005, alla quale partecipa anche Sting.
  • I tifosi dell'Arsenal, squadra di calcio inglese di Premier League, cantavano una particolare versione del brano per sostenere Theo Walcott: "Woah, Theo Walcott, Theo, Theo Walcott; he's an Englishman at Arsenal," riferendosi al fatto che Walcott era all'epoca l'unico giocatore di nazionalità inglese nella prima squadra di una società calcistica tra le più storiche del Regno Unito.
  • Nel 2011 il cantante italiano conosciuto in Kazakistan Son Pascal ha pubblicato su YouTube una cover della canzone intitolata Englishman in Shymkent.
  • Nel 2015 il cantante statunitense Cris Cab realizza una nuova versione della canzone.
  • The Simpleton hanno fatto una versione a cappella di questo brano[19], così come i Neri per Caso in una puntata di web notte di Repubblica.
  • Neri Marcorè parodiò il singolo trasformandolo in "Un marchigiano a Londra", in cui Peppu racconta le sue vacanze pasquali nella capitale inglese.
  • La band Loose Ties interpretò Englishman in New York al Telluride Bluegrass Festival (Colorado) del 1992. Il brano è contenuto nell'album: 1992 Telluride Bluegrass Festival, Vol 1.
  • La band Bamboo incluse il brano nel proprio album We Stand Alone Together come 'hidden track'.
  • Davide Esposito la canta nel suo album Amore Eterno, con il titolo "Un italien à Paris" (Un italiano a Parigi).
  • Tiken Jah Fakoly l'ha inclusa nel suo album del 2007 L'Africain, con il titolo Africain à Paris (Un africano a Parigi).
  • Il presentatore Omid Djalili la usò nel per promuovere il suo show sulla BBC1, The Omid Djalili Show, trasformandola in An Iranian in UK (Un iraniano in Gran Bretagna).
  • La band argentina Tanghetto ne ha realizzato una versione strumentale nel 2008 per il loro album El Miedo a la Libertad, sostituendo il suono di un Bandoneón alla voce.
  • Il duo comico canadese Bowser and Blue portò in scena una cover con melodia identica all'originale dal titolo Anglophone In Quebec, (ossia "anglofono in Québec"), ironizzando sulle difficoltà dei madrelingua inglesi in un territorio prevalentemente francofono come il Québec.
  • Il pianista jazz Eric Reed ne ha incluso una propria versione nel suo album Manhattan Melodies del '99.
  • Il rapper canadese Kardinal Offishall ha utilizzato il coro per la sua canzone del 2008, Ill Eagle Alien.
  • Il gruppo finlandese Vilperin Perikunta ne trasse una versione in lingua finlandese intitolata Turkulainen Helsingis (Uno di Turku a Helsinki)
  • Il chitarrista classico e compositore Maurizio Colonna ha reinterpretato il brano in una versione per chitarra sola nel suo disco di covers "Rock Waves" del 2008.
  • Nel 2021 Sting per omaggiare il brano lo ripropone in una nuova versione intitolata Englishman/African in New York con il cantautore beninese Shirazee.
  1. Englishman in New York – 4:03
  2. Ghost in the Strand – 2:33
  3. Someone to Watch Over Me – 4:35
  4. Up from the Skies (cover di Jimi Hendrix) – 10:07 – registrata con Gil Evans e la sua orchestra
Classifica (1988) Posizione
massima
Belgio (Fiandre)[20] 16
Canada[21] 60
Francia[22] 30
Irlanda[23] 12
Paesi Bassi[24] 9
Polonia[25] 6
Regno Unito[26] 51
Spagna[27] 21
Stati Uniti[28] 84
Stati Uniti (mainstream rock)[28] 32
Sudafrica[29] 9
Classifica (remix 1990) Posizione
Regno Unito (dance chart) 15

Cultura di massa

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Dal titolo di questa canzone viene ispirato An Englishman in New York, film biografico del 2009 dedicato sempre a Quentin Crisp.

  1. ^ (DE) Sting & The Police – Englishman In New York – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 25 aprile 2023.
  2. ^ (JA) スティング - イングリッシュマン・イン・ニューヨーク – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 2 marzo 2021.
  3. ^ (EN) Englishman in New York, su British Phonographic Industry. URL consultato il 6 gennaio 2024.
  4. ^ Englishman in New York (certificazione), su FIMI. URL consultato il 28 gennaio 2019.
  5. ^ (DA) Englishman in New York, su IFPI Danmark. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  6. ^ CRISPERANTO.ORG: All Things Quentin Crisp! The Quentin Crisp Archives: Mr. Sting on Quentin Crisp and the song "Englishman in New York"
  7. ^ Copia archiviata, su biography.com. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014).
  8. ^ Copia archiviata, su buildfreedom.com. URL consultato il 6 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2014).
  9. ^ UK Singles Chart info at chartstats.com
  10. ^ Billboard Hot 100 info at billboard.com Archiviato il 17 settembre 2008 in Internet Archive.
  11. ^ Billboard Mainstream Rock info at billboard.com, su billboard.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2009).
  12. ^ Lescharts.com
  13. ^ UK Singles Chart remix info at chartstats.com
  14. ^ Measure for Measure music 1996, in The Advocate, 30 aprile 1996, p. 36. URL consultato il 15 mars 2011.
  15. ^ Christopher Gable, The words and music of Sting, 2009, pp. 43-44, ISBN 978-0-275-99360-3.
  16. ^ Crisp Wit, in The Advocate, 18 gennaio 2000, p. 16. URL consultato il 15 marzo 2011.
  17. ^ David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Londra, Guinness World Records Limited, 2006, p. 496, ISBN 1-904994-10-5.
  18. ^ (DE) So stürmt Komiker Otto Waalkes mit "Friesenjung" die Charts, su ZDFheute, 9 giugno 2023. URL consultato il 15 aprile 2024.
  19. ^ Filmato audio The Simpletones, Englishman in New York, su YouTube.
  20. ^ Ultratop.be – Sting – Englishman in New York, su ultratop.be. URL consultato il 15 novembre 2014.
  21. ^ (EN) Top Singles - Volume 48, No. 2 Apr 30, 1988, su bac-lac.gc.ca, collectionscanada.gc.ca. URL consultato il 12 dicembre 2014.
  22. ^ Lescharts.com – Sting – Englishman in New York", su lescharts.com. URL consultato il 15 novembre 2014.
  23. ^ The Irish Charts (search by artist: Sting), su irishcharts.ie. URL consultato il 15 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
  24. ^ (NL) Dutch charts – Sting – Englishman in New York, su dutchcharts.nl. URL consultato il 15 novembre 2014.
  25. ^ (PL) ENGLISHMAN IN NEW YORK – Sting, su LP3.polskieradio.pl, Nowe Media, Polskie Radio S.A.. URL consultato l'11 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2015).
  26. ^ David Roberts, British Hit Singles & Albums, 19ª ed., Londra, Guinness World Records Limited, 2006, ISBN 1-904994-10-5.
  27. ^ Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  28. ^ a b Allmusic.com
  29. ^ (EN) South African Rock Lists Website SA Charts 1969 – 1989 Acts (S), su rock.co.za. URL consultato il 31 maggio 2013.

Collegamenti esterni

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