Vai al contenuto

Eliano Fantuzzi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Eliano Fantuzzi (Modena, 25 settembre 1909Verona, 1987) è stato un pittore italiano.

Trasferitosi con la famiglia a Verona, scopre sin da piccolo la sua passione per la pittura. Frequenta il liceo artistico e poi l'Accademia di Belle Arti Cignaroli.[1]

Il suo primo lavoro, introvabile, rappresenta Gaio Muzio Scevola che si brucia la mano. Sognando l'impressionismo francese, si trasferisce a Parigi nel 1924, quando ormai già prendeva piede in Europa l'espressionismo.

In città trova piccoli lavori per vivere, riuscendo a organizzare mostre per esporre le sue opere, grazie alle quali attraversa periodi di discreta fortuna. Nel 1939 si arruola nell'esercito francese[2] e nel 1943 rientra in Italia. Nel 1947 è invitato alla V Quadriennale d'Arte di Roma.[1] Nel 1948 viene chiamato dall'emiro Ibim Saud a decorare la reggia saudita di Taif. Vive presso l'emiro sino al 1952, affrescando il salone dei ricevimenti.[1][3][4] Tornato a Roma, è invitato alla VI Quadriennale di Roma[5] e alla XXVI Biennale di Venezia. Nel 1953 vince un premio acquisto alla prima edizione del Premio Spoleto.

Nell'aprile del 1963, al concorso ''Pittura in Ciociaria'' presso l'Abbazia di Casamari, è componente della giuria presieduta da Giorgio de Chirico.[6]

Prediligendo le ambientazioni notturne, il suo stile pittorico è influenzato nei temi e nelle scelte cromatiche della Scuola romana, con influenze venete.[7] Con Giorgio de Chirico risultava essere tra gli artisti più copiati in Italia.[3] Muore a Verona nel 1987.

  1. ^ a b c Quadri di Eliano Fantuzzi Pittori italiani Firenze Art Galleria d'arte contemporanea Vendita Arte
  2. ^ Il S.Francesco di Eliano Fantuzzi in piazza Cenisio a Cosenza inno artistico di semplicità e dolcezza, su CN24. URL consultato il 3 luglio 2022.
  3. ^ a b ARTINVEST2000®FANTUZZI ELIANO, su artinvest2000.com. URL consultato il 30 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
  4. ^ Tuttarteonline
  5. ^ La Quadriennale di Roma - Arbiq, su www.quadriennalediroma.org. URL consultato il 3 luglio 2022.
  6. ^ Senato della Repubblica - Cinecittà Luce, [1]
  7. ^ Treccani, Eliano Fantuzzi

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN59895376 · ISNI (EN0000 0000 7819 5099 · BAV 495/144590 · ULAN (EN500102728 · GND (DE119492687