Discussione:Caivano

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Maria Santissima di Campiglione è il santo più sentito dalla popolazione, legato al miracolo datato nel 1483 non il santo patrono che è invece San Pietro.

Nell'articolo la sezione "storia" viola il copyright; è copiato dal sito del Comune, che a sua volta è copiato dall'Istituto di studi atellani

sezione camorra

a mio giudizio da cancellare...scritto con i piedi errori sintattici.

In che senso i romani?

La nascita della lingua italiana, il passaggio dal latino al neolatino, ovvero in tal caso all'italiano, non spiega il presunto mutamento del nome, da Calvius a calvianus a Caivano, anzi lo esclude proprio in ragione dell'avvenuto mutamento: Caivano è un nome italiano, senza vera relazione col nome Calvius. Da luogo non sannita ma dei sanniti, fu poi abitato da coloni che evidentemente non erano neppure romani stessi ma latini. Infatti la presenza delle centurie esclude che la zona fosse abbastanza tranquilla per lo stabilirsi dei coloni romani. Inoltre le centurie erano intervenute per necessità, il che significa che non avevano aperto ma avevano chiuso la zona ai romani, evidentemente per difesa o per giustizia. La storia vera e propria di Caivano comincia nel medioevo, segnata dalla presenza di un castello, attorno al quale si organizzava una vita associata, urbana o cittadina, ma senza alcuna città. Questo un quadro preciso, dal principio: Prima si segnala il passaggio degli etruschi, che furono ricordati per aver reso il luogo buona dimora, per flora, fauna ed umanità (queste erano le "bonifiche" attuate dai cosiddetti Rasenna nei luoghi di sofferenze della vita in Europa), poi la vicinanza dei sanniti, quindi la presenza di colonie evidentemente latine, quindi il passaggio dell'esercito romano, non una sola volta (ciò prova che nessun centro romano vi era stato stabilito), quindi le prime notizie del nuovo abitato (che in epoca antica non esisteva) all'epoca dei longobardi e quindi dei normanni, che entrambi avevano dato potere proprio al passato etrusco, sannita, latino, infatti il castello serviva per riferimento a ciò che già era accaduto ed esisteva e inoltre non era sorta attorno ad esso una città, che sarebbe stato evento nuovo, ma soltanto villaggi. La passata venuta dei romani restò successivamente testimoniata ma non celebrata proprio dal castello medioevale, garanzia per un luogo che dai longobardi era stato sottratto alle nuove pretese proprio dei romani, stavolta considerati aggressori da chi si sentiva del luogo e spontaneamente si era unito alle genti venute dal Nord, tra i quali poi gli stessi "uomini del Nord", ovvero i normanni (cioè: 'north man', 'uomo del Nord'), e poi gli svevi-aragonesi. Questi cosiddetti "barbari" erano uniti nei propositi ai più antichi scopritori, ovvero gli etruschi, nel difendere la vita naturale ed il rapporto diretto con la natura e lottando contro i falsi diritti basati su errori e mancate conoscenze, difendendo nuovamente le istanze fatte valere dai "Rasenna", i quali non istituivano diritti ma ne creavano le premesse o ne impedivano di future, in epoca tarda non di rado in occulto e vittorioso contrasto proprio coi poteri romani. I rapporti tra romanità, preistoria del luogo e vita medioevale sono dunque radicalmente diversi da quanto purtroppo descritto analogicamente e suggerito emotivamente dal testo che è presente su Wikipedia, riguardo alla storia di Caivano.

Mauro Pastore

Modello di voce

Ho cercato di adeguare la voce a Wikipedia:Modello di voce/Comuni italiani. Per ogni chiarimento o suggerimento costruttivo ne possiamo parlare tranquillamente in questa sede. Grazie.--Ceppicone ✉ 19:55, 5 nov 2016 (CET)

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