Dirofilaria repens
Dirofilaria repens | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Platyzoa |
Phylum | Nematoda |
Classe | Secernentea |
Sottoclasse | Spiruria |
Ordine | Spirurida |
Superfamiglia | Filarioidea |
Famiglia | Onchocercidae |
Genere | Dirofilaria |
Specie | D. repens |
Sottospecie | Nochtiella |
Nomenclatura binomiale | |
Dirofilaria repens Railliet & Henry, 1911 |
Dirofilaria repens è una specie di verme cilindrico appartenente alla famiglia Onchocercidae, genere Dirofilaria, sottospecie Nochtiella, parassita del tessuto sottocutaneo soprattutto dei cani, trasmissibile solo accidentalmente all'uomo.
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Dirofilaria repens è un nematode sottile e filiforme. La cuticola è esternamente di colore bianco con evidenti striature longitudinali e tenui striature trasversali. Le femmine adulte sono lunghe da 100 a 170 mm e larghe 4,6-6,5 millimetri; i maschi adulti sono lunghi 50–70 mm e larghi 3,7-0,45 mm. Queste dimensioni sono pertanto inferiori a quelle di Dirofilaria immitis[1]. L'estremità caudale del maschio è leggermente curva verso il lato ventrale. La coda è ottusa, con due ali laterali e papille peduncolate oblunghe. Le spicole sono disuguali nelle dimensioni: la spicola più grande è di 0,43 mm di lunghezza e ha una punta acuta, la spicola più piccola è notevolmente chitinizzata, lunga 0,175 millimetri e ha estremità caudale ottusa. Nelle femmine, la vulva si trova 1,84-1,92 mm dall'estremità cefalica ed è circondata da grandi labbra leggermente sporgenti. La coda ha una estremità ottusa e curva leggermente verso il lato ventrale.
D. repens è ovovivipara e produce microfilarie prive di guaina che vivono nel sangue dell'ospite. Le microfilarie hanno l'estremità anteriore ottusa, l'estremità caudale sottile e con una terminazione ricurva a forma di manico di ombrello. Le microfilarie sono lunghe 300-360 µm e larghe 68 µm; devono essere differenziate da altri microfilarie che si trovano nel sangue, come quelle di D. immitis, Acanthocheilonema (o sinonimo Dipetalonema) reconditum e Dipetalonema dracunculoides.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Il ciclo vitale D. repens richiede come ospite intermedio (una zanzara di genere Aedes, Anopheles, Culex, Armigeres e Mansonoides). La durata dello sviluppo dipende dalla specie di ospite intermedio (minimo 10 giorni, massimo 21 giorni, alla temperatura di 24-27 °C). In condizioni sperimentali le larve si sviluppano anche in tafani e pappataci[2]. L'ospite definitivo di D. repens è soprattutto il cane, dove parassita il tessuto sottocutaneo. Sono stati osservati infestazioni in gatti domestici, genette, leoni e volpi. L'uomo è un ospite accidentale; sono stati segnalati tuttavia numerosi casi anche in Italia[3].
Le femmine di D. repens sono ovovivipare: i loro embrioni (detti microfilarie) si sviluppano, circondati dalle membrana dell'uovo, nell'utero del verme femmina e sono poi rilasciati nel sangue dell'ospite definitivo dove diventano disponibili per i vettori ematofagi. Ingerite dalla zanzara, con un pasto sanguigno, le microfilarie raggiungono lo stomaco delle zanzare, migrano poi verso le cavità del corpo e si stabiliscono infine nei tubi malpighiani dove hanno due mute. Dopo aver raggiunto lo stadio infettivo L3 le larve migrano verso le ghiandole salivari della zanzara. L'infezione è trasmessa a un nuovo ospite definitivo dopo la puntura di una zanzara infetta. Le larve L3, entrate col morso, sono state trovate in sezioni di tessuto connettivo sottocutaneo già 48 ore dopo l'inoculazione e qui raggiungono qui la maturità. Dopo l'accoppiamento, le femmine producono microfilarie le quali si rinvengono nel connettivo in gran parte del corpo. Di solito le microfilarie non mostrano periodicità nel sangue periferico, ma la microfilaremia mostra una tendenza all'aumento stagionale (in Italia da agosto a settembre[4]). Il periodo di prepatenza è 27-34 settimane. Gli adulti possono vivere diversi anni.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Canestri Trotti G, Pampiglione S, Rivasi F. «The species of the genus Dirofilaria Railliet & Henry, 1911». Parassitologia 1997 39:369-374
- ^ Coluzzi M,. «Osservazioni sperimentali sul comportamento di Dirofilaria repens in diversi gruppi di artropodi ematofagi». Parassitologia 1964 6:57-62
- ^ Pampiglione S, Rivasi F, Angeli G, et al. «Dirofilariasis due to Dirofilaria repens in Italy, an emergent zoonosis: report of 60 new cases». Histopathology. 2001 Apr;38(4):344-54, PMID 11318900
- ^ Cancrini G, Coluzzi M, Balbo T, Gallo MG. «Variazioni stagionali della microfilariemia ed effetto della temperatura ambientale in cani parassitati da Dirofilaria repens». Parassitologia 1975 17:75-82
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Teresa Manfredi, Annarita Di Cerbo, Marco Genchi, «Biology of filarial worms parasitizing dogs and cats». In: Claudio Genchi, Laura Rinaldi, Giuseppe Cringoli (eds), Dirofilaria immitis and D. repens in dog and cat and human infections, Università degli studi di Napoli Federico II, Collana "Mappe parassitologiche" n. 8, pp. 39–47, ISBN 88-89132-14-0 (on-line)
- Dirofilaria repens Microfilaremia in Three Dogs in Estonia. Jokelainen P, Mõtsküla PF, Heikkinen P, Ülevaino E, Oksanen A, Lassen B. Vector Borne Zoonotic Dis. 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dirofilaria repens
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