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Diocesi di Metz

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Diocesi di Metz
Dioecesis Metensis
Chiesa latina
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
Arcivescovo
(titolo personale)
Philippe Ballot
Vescovi emeritiJean-Christophe Lagleize
Presbiteri275, di cui 242 secolari e 33 regolari
2.928 battezzati per presbitero
Religiosi79 uomini, 402 donne
Diaconi49 permanenti
 
Abitanti1.036.000
Battezzati805.250 (77,7% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.216 km²
Parrocchie649 (5 zone pastorali, divise in 25 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleSanto Stefano
Indirizzo15 Place Sainte-Glossinde, B.P. 10690, 57019 Metz CEDEX 1, France
Sito webmetz.catholique.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
L'odierno palazzo episcopale di Metz, ospitato nell'antica abbazia di Sainte-Glossinde, fondata nel VII secolo.
L'antico palazzo episcopale, iniziato nel XVIII secolo, ma mai ultimato; sequestrato durante la rivoluzione, venne trasformato in un mercato coperto.
La basilica di Notre-Dame-de-Bon-Secours a Saint-Avold.

La diocesi di Metz (in latino: Dioecesis Metensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia immediatamente soggetta alla Santa Sede. Nel 2021 contava 805.250 battezzati su 1.036.000 abitanti. È retta dall'arcivescovo (titolo personale) Philippe Ballot.

La diocesi comprende il dipartimento francese della Mosella.

Sede vescovile è la città di Metz, dove si trova la cattedrale di Santo Stefano.

Il territorio è suddiviso in 649 parrocchie, raggruppate in 5 zone (Metz, Thionville, Saint-Nabor, Château-Salins/Sarrebourg e Sarreguemines/Bitche) e 25 arcipresbiterati.

La diocesi di Metz fu probabilmente eretta verso la fine del III secolo; l'antica tradizione, attestata dai cataloghi episcopali già nell'VIII secolo, riconosce come primo vescovo san Clemente. Tuttavia i primi vescovi non godono di riscontri storici sicuri, fino ad uno dei due Vittorio, la cui firma si trova nel documento redatto nel 346 con il quale, nello pseudo-concilio di Colonia, un gruppo di vescovi fece sua la decisione del concilio di Sardica a favore di sant'Atanasio; e ad Esperio, che prese parte al sinodo di Clermont nel 535.

Divodurum era la capitale e il centro amministrativo del popolo celtico dei Mediomatrici nella provincia romana della Gallia Belgica prima, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Metz dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Treviri, sede metropolitana provinciale.

Verso la fine del VI secolo il cristianesimo poté diffondersi e consolidarsi: in quest'epoca si fanno frequenti le fondazioni monastiche in tutto il regno franco.

L'VIII e il IX secolo furono un periodo di splendore, soprattutto durante gli episcopati di san Crodegango e di Drogone, figlio di Carlo Magno, in cui si moltiplicarono le parrocchie urbane e i monasteri. Crodegango, legato pontificio per il regno dei Franchi, legò il suo nome soprattutto all'istituzione di una regola canonicale, alla riforma della liturgia e della musica sacra.

A partire dal 945 i vescovi di Metz esercitarono il potere temporale sulla città e sul contado di Metz. Dal 955 il feudo ecclesiastico fu sottratto all'autorità dei duchi di Lorena e posto sotto la protezione diretta dell'imperatore, che esercitava il diritto di elezione dei nuovi vescovi insieme con il capitolo.

Nel XII secolo il vescovo Bertram separò l'amministrazione spirituale da quella temporale e concesse alla città di Metz i privilegi di libero comune, ritirandosi a Vic-sur-Seille, in una residenza costruita nel feudo ecclesiastico.

Nel 1224 Giovanni d'Aspromonte fu il primo vescovo ad essere eletto esclusivamente dal capitolo.

Dopo Giorgio di Baden, morto dal 1484, furono eletti vescovi francesi fino al 1871. Fino al 1607 la cattedra vescovile rimase appannaggio della casa dei duchi di Lorena.

Dopo la pace di Vestfalia del 1648, il territorio di Metz entrò a far parte del regno di Francia. I re ritennero che il concordato di Worms non era più applicabile per la diocesi di Metz ed in forza del concordato di Bologna (1516) iniziarono a nominare i vescovi, che però non furono riconosciuti dalla Santa Sede. Questa situazione di conflittualità fu risolta nel 1664 quando Luigi XIV ottenne da papa Alessandro VII il privilegio di nominare i vescovi di Metz, privilegio confermato nel 1668.

Nel 1661, durante l'episcopato di Franz Egon von Fürstenberg fu istituito il seminario diocesano; l'attuale edificio fu costruito durante l'episcopato di Claude de Saint Simon nel 1745-1748; lo stesso vescovo nel 1736 assunse il titolo di principe-vescovo.

Durante la rivoluzione, l'ultimo principe-vescovo, il cardinale Louis-Joseph de Montmorency-Laval (1761-1802) dovette lasciare la propria sede per fuggire in Germania.

In seguito al concordato, con la bolla Qui Christi Domini del 29 novembre 1801 la diocesi acquisì una nuova fisionomia, con un territorio costituito dai dipartimenti della Mosella, delle Ardenne e di Forêts (corrispondente in larga parte al Lussemburgo), e contestualmente divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Besançon. Il vescovo Pierre-François Bienaymé suddivise amministrativamente la diocesi in 90 parrocchie e 1.251 parrocchie ausiliari.

Il progetto di concordato del 1817 prevedeva la riduzione del territorio diocesano al solo dipartimento della Mosella, ma questo progetto non andò in porto. Nel 1821, con la bolla De salute animarum, le 130 parrocchie in territorio prussiano furono cedute alla diocesi di Treviri. Nel 1822 il dipartimento delle Ardenne fu annesso alla restaurata arcidiocesi di Reims. L'anno successivo il territorio diocesano di Metz fu ulteriormente ridotto con la cessione dell'antico dipartimento di Forêts alla diocesi di Namur. In seguito a questi cambiamenti territoriali, la diocesi rimase con 30 parrocchie e 418 parrocchie ausiliarie.

Nel 1871, a seguito della guerra franco-prussiana del 1870, la diocesi entrò a far parte dell'Impero di Germania; rimasero tuttavia invariate, per un tacito accordo tra Germania e Santa Sede, le disposizioni cultuali del concordato del 1801. Contestualmente la diocesi acquisì i distretti di Sarrebourg e Château-Salins che divennero tedeschi ed erano appartenuti alla diocesi di Nancy; in compenso cedette alla stessa diocesi il distretto di Briey che era rimasto francese.

Il 14 giugno 1874 in forza del decreto Rem in ecclesiastica della Congregazione Concistoriale la diocesi divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede. In seguito il Kulturkampf determinò la scomparsa di molte delle istituzioni cattoliche di Metz.

Dopo la prima guerra mondiale il territorio della Lorena tornò alla Francia: a causa di ciò, il vescovo, di origini tedesche, Willibrord Benzler, dovette dare le dimissioni.

Per la sua particolare evoluzione storica, a differenza del resto del territorio nazionale, ove vige il regime di separazione fra Stato e Chiesa, nella diocesi di Metz è ancora in vigore il concordato del 1801. Ciò comporta, per esempio:

  • che i vescovi di questa sede vengono nominati dal presidente della Repubblica francese e ricevono l'istituzione canonica da parte della Santa Sede; la data ufficiale di nomina è quella della pubblicazione congiunta nel Giornale Ufficiale della Repubblica Francese e sull'Osservatore Romano;
  • che l'insegnamento della religione è obbligatorio nelle scuole primarie e secondarie;
  • che i preti della diocesi ricevono dallo Stato lo stipendio paragonabile a quello dei dipendenti pubblici di categoria A.

Lo stemma del vescovo di Metz si blasona:

«di rosso, al destrocherio di carnagione, vestito di azzurro, movente da una nuvola d'argento, impugnante una spada dello stesso, guarnita d'oro e accostata da due sassi anch'essi d'oro.»

Sono qui raffigurati gli strumenti del martirio dei santi patroni della diocesi: le pietre per la lapidazione di santo Stefano e la spada con cui fu decapitato san Paolo.

Cronotassi dei vescovi

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Il più antico catalogo episcopale di Metz è contenuto nel sacramentario di Drogone e fu redatto in versi attorno al 776 durante l'episcopato di Angilramo. Successivamente, a partire da questo catalogo originario, vennero scritti altri cataloghi che aggiornarono quello primitivo con l'aggiunta delle date di decesso (IX secolo) e degli anni complessivi di episcopato (XI secolo).[2]

Nella presente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

San Clemente, primo vescovo di Metz

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.036.000 persone contava 805.250 battezzati, corrispondenti al 77,7% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 660.000 705.000 93,6 1.056 860 196 625 196 2.996 660
1970 860.000 994.081 86,5 972 777 195 884 341 2.144 770
1980 912.000 1.019.000 89,5 804 655 149 1.134 3 273 1.614 683
1990 826.000 1.027.000 80,4 616 497 119 1.340 18 205 1.292 686
1999 848.000 1.047.000 81,0 507 424 83 1.672 43 156 950 649
2000 853.000 1.053.000 81,0 504 418 86 1.692 45 152 920 649
2001 829.000 1.023.447 81,0 499 418 81 1.661 49 146 891 659
2002 829.000 1.023.447 81,0 466 390 76 1.778 48 140 849 649
2003 829.000 1.023.447 81,0 467 395 72 1.775 49 131 826 649
2004 829.000 1.023.447 81,0 443 381 62 1.871 49 116 758 649
2013 813.000 1.045.066 77,8 363 325 38 2.239 54 109 556 649
2016 813.560 1.046.873 77,7 311 273 38 2.615 54 84 512 649
2019 833.550 1.072.610 77,7 292 255 37 2.854 52 84 421 649
2021 805.250 1.036.000 77,7 275 242 33 2.928 49 79 402 649
  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive., I, p. 556.
  2. ^ I cataloghi sono riportati per intero da Louis Duchesne, secondo il quale sono inattendibili, per gravi problemi anacronistici, gli anni di episcopato assegnati ai vescovi, soprattutto del V-VII secolo (cfr. pp. 51-52).
  3. ^ Il Vittore presente allo pseudo-concilio di Colonia del 346 è uno dei due presenti consecutivamente nei cataloghi episcopali di Metz.
  4. ^ Una tradizione leggendaria, risalente all'VIII secolo, colloca Autore durante l'invasione degli Unni nel 451; secondo Louis Duchesne è probabile che questo vescovo abbia assistito ad una delle invasioni barbare del V secolo, ma non necessariamente quella di Attila.
  5. ^ Al concilio di Parigi celebrato in questo giorno non era presente alcun vescovo di Metz, segno che in quel periodo la sede era ancora vacante.
  6. ^ Così Gallia christiana; secondo i cataloghi, morì il 1º marzo.
  7. ^ A causa della minore età di Giovanni di Lorena, a cui aveva ceduto la diocesi, fu nominato amministratore apostolico fino al decesso.
  8. ^ Il 24 gennaio 1530 si era dimesso, lasciando la diocesi al nipote Nicola di Lorena; ma non avendo questi l'età canonica per essere intronizzato sulla sede di Metz, continuò ad amministrare la diocesi. Quando Nicola optò per il matrimonio, Giovanni continuò a reggere la diocesi fino al decesso.
  9. ^ I vescovi che seguono furono nominati dal re, ma mai confermati dalla Santa Sede.
  10. ^ Dal 1623 al 1628 Étienne de Puget fu amministratore apostolico della diocesi.
  11. ^ Non accettò di dimettersi, come impostogli dalla bolla pontificia Qui Christi Domini, si rifugiò in Germania, dove morì nel 1808.
  12. ^ Nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Attalea di Pamfilia.
  13. ^ Dal 13 agosto 2021 al 4 settembre 2022 fu amministratore apostolico il vescovo ausiliare Jean-Pierre Vuillemin.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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