Dio dei bastoni
Il dio dei bastoni era un'antica divinità venerata da diverse civiltà precolombiane
Culto
[modifica | modifica wikitesto]ll suo culto è attestato già a partire dal 2250 a.C., come testimonia il frammento di un vaso ritrovato in un cimitero della valle del fiume Pativilca[1] (nell'area dell'odierna provincia di Barranca, Perù). Nel corso del tempo, questa divinità è stata assimilata e rielaborata in molte delle culture andine[1] risultando una tra le più importanti[2]; sue raffigurazioni possono essere ritrovate sulla cosiddetta "stele Raimondi" rinvenuta a Chavín de Huantar, su diversi manufatti Huari, nonché sulla Porta del Sole di Tiwanaku[2][3][4][5][6]. È possibile che il dio dei bastoni sia correlato alle divinità inca Viracocha e Illapa, e al dio moche Apalec[2][3].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Le raffigurazioni di questa divinità sono per lo più frontali: i denti hanno la forma di zanne che ricordano la dentatura dei grossi felini e dagli occhi cadono delle grosse lacrime che, in alcuni casi, terminano con teste zoomorfe. Tiene in mano uno o due grossi bastoni e dalla sua testa partono dei raggi che rappresentano, probabilmente, penne di volatili alternate a serpenti[1]; nella sua raffigurazione sulla Porta del Sole, il dio è di aspetto antropomorfo, indossa una maschera da cui si dipartono raggi e teste di animali, il torso è molto decorato e le gambe sono corte; in ciascuna mano tiene un bastone, la cui estremità inferiore ha la forma di una testa di condor[3]. Sulla stele Raimondi, invece, ha mani e piedi da rapace, capelli e cintura serpentini, bocca da giaguaro e indossa un copricapo smisuratamente alto[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Dio Bastone, l'icona più antica d'America, su galileonet.it. URL consultato il 16 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
- ^ a b c d L'arte Inca e le culture preispaniche del Perù, su academia.edu, 10-11. URL consultato il 16 aprile 2014.
- ^ a b c de Laet, pp. 1425-1426.
- ^ Quilter, pp. 109-110.
- ^ McEwan, p. 37.
- ^ Isbell, Silverman, pp. 307-345.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sigfried J. de Laet, History of Humanity: From the seventh to the sixteenth century, UNESCO, 2000, ISBN 978-92-3-102813-7.
- (EN) William Isbell e Helaine Silverman, Andean Archaeology III: North and South, Volume 3, Springer, 2008, ISBN 978-0-387-28940-3.
- (EN) Gordon Francis McEwan, The Incas: New Perspectives, ABC-CLIO, 2006, ISBN 1-85109-574-8.
- (EN) Jeffrey Quilter, The Civilization of the Incas, The Rosen Publishing Group, 2012, ISBN 978-1-4488-8499-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dio dei bastoni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Staff God, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.