Dell'amore
Dell'amore | |
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Titolo originale | О любви |
Autore | Anton Pavlovič Čechov |
1ª ed. originale | 1898 |
1ª ed. italiana | 1923 |
Genere | racconto |
Lingua originale | russo |
Ambientazione | Russia, seconda metà del XIX secolo |
Personaggi |
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Dell'amore (in russo О любви?, O ljubvi) è un racconto di Anton Čechov pubblicato per la prima volta nell'agosto 1898. Il racconto fa parte della cosiddetta "piccola trilogia" assieme ai racconti L'uomo nell'astuccio e L'uva spina[1].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Alëchin Konstantinyč, il proprietario terriero incontrato nel racconto L'uva spina, narra ai suoi ospiti Ivan Ivanyč e Burkin, una sua storia d'amore. Ritornato a casa dopo aver completato brillantemente gli studi universitari, Alëhin si rende conto della cattiva situazione economica familiare e della necessità di impegnarsi nella gestione dei suoi possedimenti agricoli. Dimentico dei suoi interessi intellettuali, comincia a lavorare duramente in campagna, come un contadino. Uniche occasioni di svago sono i viaggi in città dove svolge l'attività di giudice di pace onorario. In città stringe amicizia con Dmitrij Luganovič, il vice presidente del tribunale distrettuale il quale lo prende a benvolere e lo invita a casa propria. Alëchin conosce quindi Anna Alekseevna, la giovane e bella moglie di Dmitrij. Alëchin è attratto da Anna e ha l'impressione che i suoi sentimenti siano ricambiati dalla donna. Alëchin frequenta assiduamente Dmitrij e Anna, è benvoluto dai loro figlioletti, ma reprime i suoi sentimenti. Si rende infatti conto che una eventuale unione con Anna comporterebbe l'infelicità di Dmitrij, della stessa Anna e dei loro figli. Giunge infine un evento che interrompe la loro frequentazione. Dmitri è nominato presidente di tribunale in un governatorato negli Urali; Anna lo seguirà nella nuova sede dopo un periodo di riposo in Crimea per motivi si salute. Alëhin accompagna Anna alla stazione. Parte però con lei; sul treno i due si baciano appassionatamente; poi Alëchin scende alla prima stazione e se ne torno a casa da solo a piedi, senza la donna della sua vita.
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Dell'amore fu composto da Čechov a Melichovo, la residenza di campagna amata dallo scrittore, nell'estate del 1898, subito dopo la composizione de L'uva spina[1]. Fu pubblicato lo stesso anno sul numero 8 (agosto) della rivista Il pensiero russo (in russo Русская мысль?, Russkaâ Mysl’), pp. 154-162, immediatamente dopo il racconto L'uva spina pubblicato nelle pp. 145-154[2]. Si è discusso se la vicenda narrata in Dell'amore fosse ispirata a fatti reali. Nel 1947 fu pubblicata un'autobiografia postuma della scrittrice Lidija Alekseevna Avilova [3] in cui l'autrice sosteneva di essere stata per dieci anni amata da Čechov, ma di non aver divorziato perché sposata e con figli[4]. Il legame di Čechov con l'Avilova fu confermato da Bunin (1870-1953), amico di entrambi, in un libro di ricordi su Čechov dettato alla propria moglie poco prima della sua morte[5].
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Anton Čechov, «Dell'amore (in russo О любви?, O ljubvi)», Il pensiero russo (in russo Русская Мысль?, Russkaja Mysl') numero 8 (agosto) del 1898, pp. 154-162
- A. Čechov, «Dell'amore (in russo О любви?, O ljubvi)», In: in russo Сочинения в 18 томах // Полное собрание сочинений и писем в 30 томах?, Sočinenija v 18 tomach // Polnoe sobranie sočinenij i pisem v 30 tomach (Opere in 18 volumi // I testi completi e le lettere in 30 volumi), Mosca, Nauka, 1977, Vol. 12. Racconti, 1898-1903. - pp. 155-164
- Antonio Cecov, Un amore; il vescovo: novelle; prima traduzione italiana dall'originale russo di Xenia Panfilova, Roma, Ed. de La Bilancia, 1923
- Anton Pavlovič Čechov, Racconti e novelle, 3 voll.; traduzioni dal russo di Giovanni Faccioli, Giuseppe Zamboni, Zino Zini, Anjuta Mayer Lo Gatto; a cura di Giuseppe Zamboni; introduzione di Emilio Cecchi; appendice critica a cura di Maria Bianca Gallinaro, Firenze, G. C. Sansoni, 1954-55
- Anton Pavlovič Čehov, Tutti i racconti, Vol. III: Racconti e novelle, 1888-1903; a cura di Eridano Bazzarelli, Milano, Mursia, 1984
- Antòn Cechov, I contadini (Tutte le novelle, XI); traduzione di Alfredo Polledro, Biblioteca Universale Rizzoli 1068-1070, Milano, Rizzoli, 1956.
- Anton Pavlovič Čechov, I racconti della maturità; a cura di Fausto Malcovati; traduzione di Emanuela Guercetti e Giampiero Piretto, Coll. Universale economica 2189, Milano, Feltrinelli, 2007, ISBN 978-88-07-82189-9
- Anton Pavlovič Čechov, Il monaco nero e altri racconti, Coll. Racconti d'autore 27, Milano, I libri de Il Sole 24 ORE, 2011
- Čechov, Racconti, Vol. II, 1465-1475: «Sull'amore»; traduzione di Bruno Osimo, Milano, Mondadori, 1996, ISBN 9788804420224
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (RU) Biblioteca di Stato Russa Archiviato il 20 marzo 2017 in Internet Archive.
- ^ Russkaâ Mysl’, annate 1880-1889
- ^ Lidija Alekseevna Avilova, Cechov nella mia vita, Milano, Lerici, 1960
- ^ Armando Torno, «Quell’amore proibito tra Lidia e Čechov», Corriere della Sera del 12 agosto 2007
- ^ Ivan Alekseevič Bunin, in russo О Чехове?, O Čechove, 1955. Edizione in lingua italiana: Ivan Bunin, A proposito di Cechov; a cura e con una prefazione di Claire Hauchard; traduzione di Claudia Zonghetti, Milano, Adelphi, 2015, ISBN 978-88-459-2961-8
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene il testo completo in lingua russa di Dell'amore
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