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Dante e Virgilio

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Disambiguazione – "Dante e Virgilio all'Inferno" rimanda qui. Se stai cercando il dipinto di Eugène Deully, vedi Dante e Virgilio all'Inferno (Deully).
Dante e Virgilio
AutoreWilliam-Adolphe Bouguereau
Data1850
Tecnicaolio su tela
Dimensioni280.5×225 cm
UbicazioneMuseo d'Orsay, Parigi

Dante e Virgilio (Dante et Virgile), noto anche come Dante e Virgilio all'Inferno, è un dipinto ad olio su tela realizzato dal francese William-Adolphe Bouguereau nel 1850: di dimensioni 280.5 x 225 cm, è conservato al museo d'Orsay di Parigi.

Storia dell'opera

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Reduce da due sconfitte ai Prix de Rome (1848 e 1849), Bouguereau decise di cambiare soggetto delle sue opere concentrandosi su un tema letterario. L'obiettivo era quello di suscitare nello spettatore un senso di terrore e la tela ebbe un grande successo; tuttavia, il pittore abbandonò il genere per concentrarsi su figure mitologiche.[1]

«Mi disse: "Quel folletto è Gianni Schicchi,
e va rabbioso altrui così conciando".»

Il soggetto è tratto da un episodio del canto XXX dell'Inferno di Dante Alighieri: Dante e Virgilio sono nella decima bolgia dell'ottavo cerchio, ove sono puniti i falsari.[2]

Al centro, in primo piano, si trovano due dannati che lottano selvaggiamente, Gianni Schicchi e Capocchio: stando al racconto dantesco (Inf. XXX, vv. 22-30), Gianni Schicchi, punito con una smania furiosa in quanto falsario di persone, sopraggiunge e addenta il collo di Capocchio, l'alchimista con cui Dante ha parlato al termine del canto precedente (Inf. XXIX, vv. 124-139).[3] Schicchi, sulla sinistra coi capelli rossi, sta violentemente mordendo il collo del Capocchio e gli sta dando una ginocchiata alla schiena, facendolo piegare e cadere. Dietro di loro, a sinistra, i due poeti guardano con espressione terrorizzata, mentre sulla destra un demone sogghigna.

Colori e realismo

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Dettaglio della muscolatura

I colori utilizzati sono scuri sullo sfondo, con un misto di rosso e marrone che si ricollega così all'ambientazione infernale; al contrario, i due dannati sono raffigurati usando colori luminosi, cosicché risaltino maggiormente.

Caratteristica dell'opera (e dell'intera produzione di Bouguereau, esponente dell'accademismo) è lo straordinario realismo nel dipingere i personaggi, come si può notare dalla muscolatura estremamente precisa e dettagliata di Schicchi e del Capocchio.[1]

  1. ^ a b Dario Mastromattei, Dante e Virgilio all’Inferno di William-Adolphe Bouguereau: analisi completa dell’opera, su ArteWorld.it, 13 gennaio 2016. URL consultato il 2 agosto 2017.
  2. ^ Canto XXX (PDF), su edu.lascuola.it. URL consultato il 24 aprile 2019.
  3. ^ N. Sapegno, Dante Alighieri. La Divina Commedia. Inferno, Firenze, 1985, pp. 335-338.

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