Daniel Schacter
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Daniel Schacter (New York, 17 giugno 1952) è uno psicologo statunitense.
È un professore di psicologia presso l'Università Harvard. È noto per le sue ricerche nel campo della memoria.
I sette peccati della memoria
[modifica | modifica wikitesto]Nel libro The Seven Sins of Memory: How the Mind Forgets and Remembers, le ricerche di Schacter sulla memoria si focalizzano sulle "anomalie" del suo funzionamento, definite da lui "peccati", parafrasando i sette peccati capitali. Se apparentemente risultano dannosi, in realtà questi sette aspetti producono un sollievo per il cervello, non più costretto a ricordare tutto di tutto, compresi i dettagli più inutili, ma libero di ricordare solo le informazioni più importanti[1].
I peccati sono:
- Labilità; invecchiando, la memoria si indebolisce, le nuove esperienze si accavallano, i particolari si sfocano e si confondono con quelli di altre esperienze.
- Distrazione; si riduce l'attenzione prestata alla memorizzazione, che si traduce in superficialità e pigrizia.
- Blocco; esasperante ricerca di un'informazione che si ritiene di poter rintracciare.
- Errata attribuzione; si attribuisce un ricordo, o un particolare, alla fonte o al contesto sbagliato.
- Suggestionabilità; ad un ricordo si attribuiscono dettagli e particolari fuorvianti, in seguito a domande o osservazioni che "invadono" e distorcono il ricordo.
- Distorsione; si rielabora il passato sulla base delle nuove conoscenze.
- Persistenza; un ricordo continua a riemergere nella mente, ostacolando la concentrazione.
Libri pubblicati
[modifica | modifica wikitesto]- Stranger behind the engram: of memory and the psychology of science. Hillsdale (NJ), Lawrence Erlbaum Associates, 1982.
- Searching for memory: The brain, the mind, and the past. New York, Basic Books, 1996.
- The seven sins of memory: How the mind forgets and remembers. Boston, Houghton Mifflin, 2001.
- Forgotten ideas, neglected pioners: Richard Semon and the story of memory. Philadelphia, Psychology Press, 2001.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Andrea Agranelli, Il sé digitale, Milano, Guerini e associati, 2006.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Daniel Schacter
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pagina personale di Daniel Schacter sul sito dell'università di Harvard, su wjh.harvard.edu. URL consultato il 30 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2005).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 22223838 · ISNI (EN) 0000 0001 0855 8613 · ORCID (EN) 0000-0002-2460-6061 · LCCN (EN) n82086979 · GND (DE) 132403889 · BNF (FR) cb123885347 (data) · J9U (EN, HE) 987007267530305171 · NDL (EN, JA) 00516023 |
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