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Daba

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Antichi simboli mosuo e traduzione in cinese

Il termine daba è riferito alla tradizionale religione dei mosuo, detti anche moso, un piccolo gruppo etnico i cui membri vivono in alcuni villaggi montani ai confini tra le province cinesi dello Yunnan e del Sichuan e della Regione Autonoma del Tibet, in particolare lungo le rive del lago Lugu. Il termine è anche riferito ai sacerdoti/sciamani di questa religione, i quali, oltre a celebrarne i riti e le cerimonie, sono addetti alla conservazione della tradizione orale dei mosuo tramandata da secoli, visto che la loro lingua non possiede alcun sistema di scrittura.[1] Il daba è considerato parte dell'animismo.[2]

Sebbene il popolo mosuo abbia adottato come fede anche il buddhismo tibetano, la religione daba racchiude la maggior parte del patrimonio culturale e storico del popolo. La tradizione orale che si tramanda per mezzo dei sacerdoti daba si basa infatti sulla storia e cultura dell'etnia. La limitazione imposta dalle autorità cinesi all'attività di formazione di nuovi daba, considerandoli un'antiquata forma di superstizione, portò a una drastica riduzione del loro numero. Dopo l'abolizione di tali limitazioni, i mosuo si sono organizzati per istruire i giovani dei villaggi a diventare daba per garantire che si continui a tramandarne le tradizioni. Per lo stesso motivo, è stato inoltre dato il via a un progetto per creare un sistema di scrittura della lingua che richiede tempi lunghi di attuazione.[1]

È stato ipotizzato che il daba abbia elementi in comune con il dongba, del quale sarebbe più antico, la religione tradizionale dei vicini Naxi. La fede daba non si è data una struttura organizzativa e non ha monasteri, buona parte delle cerimonie si basa sulla recitazione di alcune dozzine di sutra, tra i quali quello auspicale chiamato libro per il conteggio dei giorni, che contiene 32 pittografie primitive.[3]

Nel corso dei secoli, la religione daba ha assorbito l'influenza del buddhismo tibetano, che secondo fonti cinesi è arrivato tra i mosuo nel periodo compreso tra la fine della dinastia Song (960-1279) e l'inizio della dinastia Yuan (1271-1368). Ma la scuola buddhista tibetana diventata più importante nella cultura popolare è quella del movimento gelugpa, introdotta nella regione dei mosuo nel periodo della dinastia Qing (1644-1911) e supportata da capi-villaggio locali.[3] Le due religioni si integrarono e sono considerate compatibili tra loro.[2]

Sebbene il buddhismo sia arrivato a dominare la vita religiosa dei mosuo, il sacerdote daba ne rappresenta l'anima tradizionale e conserva grande importanza per la lotta agli spiriti maligni. Tra le sue prerogative vi sono la cura dei malati, le cerimonie di sacrifico degli animali e il largo consumo di vino. Ai funerali presenziano sia i monaci buddhisti, che presiedono alla cremazione, che i sacerdoti daba, incaricati di indirizzare l'anima del defunto a Seba'anawa, il paradiso degli antenati mosuo.[4]

Malgrado la società mosuo sia organizzata secondo un sistema matrilineare, in ambito religioso le donne si limitano a fare le offerte agli altari della casa dedicati agli antenati o agli dei, mentre sia i monaci buddhisti che i sacerdoti daba sono esclusivamente uomini.[5] L'etichetta mosuo vuole che ci si prostri tre volte quando si incontra un daba[senza fonte].

  1. ^ a b (EN) Daba religion, su mosuoproject.org. URL consultato il 16 luglio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2017).
  2. ^ a b (EN) Jean Michaud, Margaret Byrne Swain, Meenaxi Barkataki-Ruscheweyh, Historical Dictionary of the Peoples of the Southeast Asian Massif, Rowman & Littlefield, 2016, p. 273, ISBN 1442272791.
  3. ^ a b (EN) Daba religion, su chinadaily.com.cn. URL consultato il 16 luglio 2017.
  4. ^ Namu e Mathieu, 2007, capitolo The Cultural Revolution.
  5. ^ Namu e Mathieu, 2007, capitolo Afterword.