Cristiano VII di Danimarca
Cristiano VII | |
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Re di Danimarca e di Norvegia | |
In carica | 14 gennaio 1766 – 13 marzo 1808 |
Incoronazione | 1º maggio 1767, Palazzo di Christiansborg |
Predecessore | Federico V |
Successore | Federico VI |
Altri titoli | Duca di Schleswig-Holstein Conte di Oldenburg |
Nascita | Copenaghen, 29 gennaio 1749 |
Morte | Rendsburg, 13 marzo 1808 (59 anni) |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di Roskilde |
Casa reale | Oldenburg |
Padre | Federico V |
Madre | Luisa di Gran Bretagna |
Consorte | Carolina Matilde di Gran Bretagna |
Figli | Federico VI Luisa Augusta |
Religione | Luteranesimo |
Motto | GLORIA EX AMORE PATRIAE (Gloria dall'amor di patria) |
Cristiano VII di Danimarca (Copenaghen, 29 gennaio 1749 – Rendsburg, 13 marzo 1808) fu re di Danimarca e Norvegia e duca di Schleswig e Holstein dal 1766 fino alla sua morte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Cristiano era figlio di Federico V, re di Danimarca e della sua prima moglie, Luisa di Hannover, figlia del re Giorgio II di Gran Bretagna. Nacque nella camera della regina presso il palazzo di Christiansborg, la residenza reale di Copenaghen posto sull'isoletta di Slotsholmen nel centro della capitale. Fu battezzato poche ore dopo lo stesso giorno. I suoi padrini furono suo padre il re Federico V di Danimarca, sua nonna la regina Sofia Maddalena di Danimarca, sua zia la principessa Luisa di Danimarca, e la sua prozia la principessa Carlotta Amalia di Danimarca. Dopo il battesimo il principe neonato fu deposto in una culla da parata con baldacchino alla vista di tutti i numerosi ospiti accorsi per salutare la nascita reale e assistere al battesimo.[1]
Nel 1745 il re Federico e la regina Luisa avevano già avuto un figlio (chiamato anch'egli Cristiano), ma questi era morto nel 1747, e quindi il secondo Cristiano diventò, fin dalla nascita, principe ereditario. Le speranze per il futuro del nuovo erede al trono erano, ovviamente, alte. Il compositore Christoph Willibald Gluck, allora direttore della compagnia d'opera reale a Copenaghen, compose l'opera La contesa dei numi, in cui gli dèi dell'Olimpo si riuniscono sulle rive della Grande Belt per discutere su chi in particolare dovrebbe proteggere il nuovo principe. Fu eseguita per la prima volta il 12 marzo 1749 nel palazzo di Charlottenborg in occasione della prima funzione in chiesa a cui assisté la regina Luisa dopo il parto.[2]
Diventò re alla morte del padre, il 14 gennaio 1766, a soli diciassette anni. Aveva una forte personalità e un talento considerevole, ma il suo temperamento fu spesso capriccioso e violento anche a causa, sembra, della durezza dell'educazione ricevuta dal tutore, il conte Detlev Reventlow. Soffrì di gravi problemi mentali, forse di schizofrenia, sebbene fosse persona intelligente, e avesse anche periodi di lucidità mentale.[3]
Il disastroso matrimonio e il governo ombra del dottor Struensee
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1766 Cristiano si sposò con la cugina quindicenne Carolina Matilde, figlia di Federico di Hannover, principe di Galles, e della principessa Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg. Il matrimonio della coppia venne celebrato al Palazzo di Christiansborg l'8 novembre 1766, dopo che i due si erano conosciuti appena in quanto si temeva che, scoprendo i problemi mentali del marito, Carolina Matilde avrebbe rifiutato di sposarlo, mentre le rispettive famiglie erano intenzionate a concludere un matrimonio d'interesse politico, proficuo per Regno Unito e Danimarca. Cristiano VII si occupò pochissimo della moglie al punto da giungere a dichiarare pubblicamente di non poter amare Carolina Matilde, perché era "sconveniente amare la propria moglie" e dal 1767, il re iniziò una relazione stabile con la prostituta Støvlet-Cathrine, che venne addirittura ammessa a corte permettendo al re di abbandonarsi agli eccessi più sfrenati.
Il re cadde sempre più in uno stato di disordine mentale che continuò a peggiorare nel tempo. Tra i sintomi da lui mostrati, vi erano paranoia, automutilazioni e allucinazioni. Abbandonò infine il governo a Johann Friedrich Struensee, medico e suo archiatra di corte. Questa fiducia nei confronti di Struensee era dovuta al fatto che, sebbene egli facesse parte di un circolo di aristocratici illuminati esclusi dalla corte di Copenaghen, si dimostrava un medico eccezionale e aveva consentito al re di riprendersi parzialmente dalla sua malattia con soggiorni nella regione dello Schleswig-Holstein. Il 5 aprile 1768 il dottor Struensee accompagnò re Cristiano VII in un viaggio a Parigi e poi a Londra passando per l'Hannover ove rimase dal 6 maggio 1768 al 12 gennaio 1769. Il 12 maggio 1768 il dottore venne incluso nel Consiglio di Stato e diventò amante della regina Carolina Matilde.
Dal matrimonio di Cristiano VII con Carolina Matilde nacquero comunque due figli, il futuro Federico VI e la principessa Luisa Augusta di Danimarca, che tuttavia si crede fosse figlia di Struensee, come sembra riscontrabile dalle somiglianze visibili sui ritratti.
Nel 1769 Cristiano VII invitò presso di sé l'astronomo ungherese Miksa Hell a Vardø. I due osservarono insieme il transito di Venere e i calcoli dell'astronomo sono ancora oggi la cifra più precisa riscontrata prima dell'uso della moderna strumentazione per la distanza Terra-Sole (circa 151 milioni di chilometri). A corte Cristiano VII chiamò anche un altro ungherese, il linguista János Sajnovics, il quale si dedicò allo studio delle affinità tra linguaggio Sami, Finlandese e Ungherese.
Il tragico divorzio e gli ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1772 Cristiano VII raggiunse l'apice dei suoi problemi di salute e venne indotto dalla regina vedova (la seconda moglie del defunto padre) Giuliana Maria di Brunswick-Lüneburg a emettere un ordine di arresto per la regina e il suo amante dopo avergli portato le prove della loro relazione. In seguito alla confessione dei due, Struensee venne messo a morte, decapitato e poi squartato innanzi al pubblico; il matrimonio fra Cristiano VII e la moglie venne annullato. Carolina Matilde ottenne di potere mantenere i propri titoli ma dovette lasciare la Danimarca e i figli, trascorrendo i suoi ultimi giorni in esilio a Celle (Hannover), dove morì l'11 maggio 1775.
Fino al 1784 la Danimarca fu governata essenzialmente dalla regina vedova, Giuliana Maria di Brunswick-Lüneburg, dal fratellastro del re, Federico, e dal politico danese Ove Høegh-Guldberg. Dal 1784 in poi, il figlio di Cristiano VII, Federico, assunse la reggenza del trono per conto del padre, segnata da riforme liberali, ma anche dal disastro delle guerre napoleoniche. Fu durante questi ultimi anni a ogni modo che Cristiano VII riuscì a collezionare anche alcuni successi a livello politico, come la creazione del ducato di "Schleswig-Holstein" nel 1773. In quello stesso anno, infatti, egli riuscì a rompere la secolare tradizione di coreggenza con la casata secondaria degli Holstein-Gottorp e a riunire i due ducati di Schleswig e Holstein nelle mani del sovrano danese. Il duca rinunciatario della coreggenza era il granduca Paolo Romanov (futuro zar Paolo I) che pretese in cambio dalla Danimarca la cessione della Contea di Oldenburgo.
Cristiano morì nel 1808 a Rendsburg, nello Schleswig, per un aneurisma cerebrale, all'età di 59 anni.
Fu un massone; con il suo finanziamento e con quello del suo cugino inviò in Sicilia per i suoi studi Friederich Münter, che frequentò le biblioteche alla ricerca di documenti sui Templari.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Cristiano VI e Carolina Matilde ebbero due figli:
- Federico VI (Copenaghen, 28 gennaio 1768-Copenaghen, 3 dicembre 1839), re di Danimarca;
- Luisa Augusta (Hørsholm, 7 luglio 1771-Augustenborg, 13 gennaio 1843), duchessa di Augustenborg.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Riferimenti nella cultura
[modifica | modifica wikitesto]Le vicende di Cristiano VII, della regina Carolina Matilde e di Johann Friedrich Struensee hanno ispirato il romanzo storico Il medico di corte dello scrittore svedese Per Olov Enquist ("Iperborea", 2001),
Lo scrittore e drammaturgo Dario Fo trasse ispirazione dalla vita di Cristiano VII per il romanzo storico C'è un re pazzo in Danimarca ("Chiarelettere", 2015),[4]
Nel film Royal Affair Mads Mikkelsen interpreta Johann Friedrich Struensee, medico personale di Cristiano VII (interpretato da Mikkel Boe Følsgaard), approfondendo il rapporto tra la malattia del sovrano e il suo decorso evolutivo.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze danesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DA) Kongelig fødsel og dåb - om kirkebøgerne [Nascita reale e battesimo - sui libri di chiesa], su historie-online.dk, Dansk Historisk Fællesråd. URL consultato il 18 febbraio 2013.
- ^ (DA) Charlottenborg - et stop på din musikalske byvandring gennem København, su kb.dk, Biblioteca reale danese. URL consultato il 16 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2011).
- ^ La tesi circa la presunta schizofrenia di Cristiano VII di Danimarca venne per la prima volta avanzata dal medico danese Viggo Christiansen nel suo volume Christian VII's mental illness nel 1906. Gli storici attuali sono più propensi a rivedere questa diagnosi.
- ^ ISBN 978-88-6190-654-9
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cristiano VII di Danimarca
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cristiano VII re di Danimarca e Norvegia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Herbert Lundh, CRISTIANO VII re di Danimarca e di Norvegia, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Cristiano VII, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Cristiano VII, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Christian VII, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Cristiano VII di Danimarca, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Cristiano VII di Danimarca, su Goodreads.
- (EN) Biografia di Cristiano VII di Danimarca, su xs4all.nl. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27243178 · ISNI (EN) 0000 0001 2125 3822 · CERL cnp00402164 · ULAN (EN) 500255537 · LCCN (EN) n79013837 · GND (DE) 118930915 · BNE (ES) XX1002437 (data) · BNF (FR) cb136215746 (data) · J9U (EN, HE) 987007307236105171 |
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