Col Visentin
Col Visentin | |
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Il Visentin visto da Sois | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Belluno Treviso |
Comune | Belluno Vittorio Veneto |
Altezza | 1 763 m s.l.m. |
Prominenza | 1 295 m |
Isolamento | 15,45 km |
Catena | Alpi |
Coordinate | 46°11′37″N 12°23′10″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Prealpi venete |
Sottosezione | Prealpi bellunesi |
Supergruppo | Catena Cavallo-Visentin |
Gruppo | Gruppo del Visentin |
Sottogruppo | Dorsale del Col Visentin |
Codice | II/C-32.II-B.2.a |
Il Col Visentin (1.763 m s.l.m.[1]) è una montagna delle Prealpi Bellunesi, in Veneto, che segna un punto geografico di confine tra la provincia di Belluno e la provincia di Treviso.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Col Visentin si trova nella punta più scoscesa del versante meridionale del Nevegal di pertinenza territoriale della provincia di Treviso.[2]
La cima del Col Visentin a 1.763 metri di altitudine, si trova in una posizione dominante sulla pianura trevigiana e sulla Valbelluna, e domina la sella di Fadalto, la Val Lapisina, il Lago Morto ed il Lago di Santa Croce, nonché il Montello.
Dalla sommità, l'orizzonte spazia dal monte Pizzoc alla laguna di Venezia, dai Colli Euganei all'altopiano del Cansiglio. La vista si estende pure su buona parte delle Dolomiti delle quali è possibile scorgere le cime più elevate.
Origine del nome
[modifica | modifica wikitesto]La città di Vicenza nel 1414, per evitare una guerra, diede le chiavi delle proprie porte a Venezia che si stava sempre più espandendo nell'entroterra, entrando così ineluttabilmente a far parte della Repubblica Serenissima Veneta. La città inizialmente fu spogliata di molti beni e proprietà, e molti nobili cittadini e delle limitrofe campagne abbandonarono la città per evitare ulteriori requisizioni. Vicenza cadde quindi in un grave e profondo periodo di crisi economica e divenne così preda di ogni malaffare e di ogni tipo manigoldo.[3]
La Serenissima, rendendosi conto del grave dissesto economico in cui versavano i cittadini vicentini, promulgò dei seri provvedimenti legislativi ed agevolazioni fiscali concrete per favorire l'insediamento di una nuova e stabile Nobiltà, la quale riprese ben presto il controllo ferreo e completo della città.[4]
Il 12 giugno 1486 per ripulire la città di Vicenza anche dalla piaga dell'usura, vennero espulsi pure gli ebrei. Queste masse si diressero verso le città limitrofe, come Verona, Padova, ma vennero respinte.[5] Gli ebrei decisero quindi di recarsi a Treviso pensando di essere accolti in ragione delle storiche rivalità, dato che i trevigiani avevano combattuto contro Vicenza, e che per essere stati sconfitti, avvelenarono Cangrande I della Scala che morì tra atroci dolori il 22 luglio 1329 dopo il suo pacifico arrivo trionfale in città.[6][7][8][9][10]
Queste masse di esuli furono invece respinte dalla città, pur ottennero tuttavia dai trevigiani[11] di potersi stabilire presso il colle che diverrà appunto Col dei Vicentini, da cui dialetticamente poi denominato Col Visentin.[12][13]
Geomorfologia
[modifica | modifica wikitesto]Il Gruppo del Visentin è il risultato dell'erosione del Ghiacciaio del Piave e del suo ramo lapesino. Le formazioni litologiche dell'area del Gruppo Visentin sono di carattere sedimentario marino e calcaree, risalenti al periodo che va dal Giurassico al Miocene medio.[14]
Nella parte occidentale, la piega anticlinale del Col Visentin si estende sino alla Val Lapisina ed è caratterizzata dalla presenza di depositi giurassici bacinali che sono stati dislocati dalla presenza di faglie inverse parallele all'asse vallivo, ed appartenenti alla Linea Longhere-Fadalto-Cadola, terminanti con la struttura a fiore di Colesei.[15]
Le sequenze mesozoiche affiorano nella parte centrale-meridionale della Val Lapisina e rappresentano termini transizionali tra facies pelagiche e di scarpata, in cui la zona è collocata al margine tra il Bacino Bellunese e la Piattaforma Friulana.[16]
Più a sud si trovano i depositi terrigeni di molassa che costituiscono le formazioni terziarie.[17] I depositi quaternari sono costituiti da materiali olocenici e tardo pleistocenici che formano i depositi superficiali concentrati nel fondovalle che hanno estensioni notevoli con spessori anche di duecento metri a Nord del Lago Morto. Questi depositi rappresentano il prodotto dell'azione dei diversi agenti che hanno operato e che tuttora operano nell'area.[18]
Salita alla vetta
[modifica | modifica wikitesto]Col Visentin è una nota meta per facili escursioni a piedi sul gruppo del Nevegal, ed è sede di importanti impianti meteorologici, di impianti di radiocomunicazione, di radiodiffusione e di ripetizione per canali televisivi.[19]
È possibile ascendere alla cima partendo da Nord raggiungendo la località turistica Nevegal da cui si sale con una comoda strada al Rifugio Casera a (1.400 m); da qui inizia il Sentiero delle creste che porta a Col Faverghera (1.030 m), che raggiunge un Giardino Botanico ed il Rifugio Brigata (1.617 m)[20]; proseguendo si giunge a Col Toront (1.675 m) ed infine al Rifugio Col Visentin a (1.673 m).
Il Rifugio Col Visentin è facilmente raggiungibile anche da Sud, con la stradina che da Serravalle raggiunge il parcheggio Col Occett, da cui inizia un bellissimo percorso escursionistico attraverso il Bosco Occett.[21]
Galleria d'immagini
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Il Col Visentin visto dalla strada militare
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Panoramica sul Col Visentin da Vittorio Veneto
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Vista da Col Visentin verso Vittorio Veneto e la pianura
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Vista da Col Visentin verso Belluno e le Dolomiti Bellunesi
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Il Rifugio V Artiglieria Alpina sul Col Visentin
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L'arrivo al Rifugio Visentin dal sentiero delle Creste
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Il Col Visentin da Castello Roganzuolo (la freccia indica la 'caseta' di Tiziano)
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Il gruppo del Visentin; in basso, Serravalle
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carlo Turchetto, Prealpi venete in mountain bike. 20 itinerari tra vette feltrine, Grappa, Cesen, Col Visentin, Alpago, Cansiglio e colline trevigiane, Ediciclo Editore, 1991, p. 64. URL consultato il 7 luglio 2021.
- ^ Il versante settentrionale del Nevegal, presenta pendii dolci e panoramici, ed appartiene alla provincia di Belluno a strapiombo sul Fadalto.
- ^ Cfr.: Grubb, 1989, pag. 45-46.
- ^ Cfr.: Menniti, 1988; pag. 34-43.
- ^ Cfr.: Silvestro Castellini, Storia della città di Vicenza, ove si vedono i fatti e le guerre de' vicentini così esterne come civili, dall'origine di essa città sino all'anno 1630, 1822.
- ^ Il 18 Luglio 1329, Cangrande I della Scala entrò trionfante a Treviso senza spargimento di sangue e con propositi di pace per un'annessione concordata politicamente a coronamento del suo progetto di riunire tutto il Veneto.
- ^ La leggenda vuole che l'assassinio di Cangrande I della Scala sia stato compiuto mediante pietanze a base di funghi avvelenati del Montello che gli furono dati da una bella donna fattagli trovare nel letto, e proveniente dall'area famigerata di Col Visentin. (Fonte: Leggende trevigiane; Archivio Antico, Treviso)
- ^ Nel Febbraio 2004 la tomba di Cangrande fu aperta per effettuare lo studio paleopatologico del suo corpo in ottimo stato di conservazione, ed indagare sulle cause della morte. Le radiografie digitali, la TAC, e l'esame autoptico e le analisi palinologiche e tossicologiche, e la tomografia computerizzata (TC) effettuata all'Ospedale di Verona hanno dimostrato che nel lume esofageo è presente un composto denso, riferibile a materiale alimentare ingurgitato immediatamente prima del decesso.
- ^ L'equipe di paleopatologia del Professor Gino Fornaciari dell'Università di Pisa ha risolto questo giallo medioevale, conducendo l'autopsia sul corpo mummificato di Cangrande I della Scala. Si è dimostrato che il Signore di Verona morì per avvelenamento: «Le analisi hanno rivelato che Cangrande fu intossicato dalla somministrazione orale di un infuso, o di un decotto, a base di camomilla e gelso in cui era contenuta della digitale.".
- ^ La Digitalis purpurea è una specie vegetale erbacea conosciuta nel Medioevo come pianta velenosa ed ancora presente nell'alto trevigiano.
- ^ In cambio dello stanziamento, gli ebrei dovevano corrispondere un certo tributo annuo in manufatti di oreficeria.
- ^ Il nome specifico venne così attribuito proprio per indicare a tutti ove erano stanziate le comunità ebraiche.
- ^ La politica e la giustizia dei trevigiani era conforme a quella dell'epoca che prevedeva l'allontanamento coatto di tutte quelle persone che si erano macchiate, con recidiva, di molti reati. Tali allontanamenti vennero promossi tutti nell'area del Col Visentin, per meglio indicare a tutti i cittadini, anche da lontano, il luogo presso il quale era bene non recarsi per evitare guai, ruberie, truffe, nonché le storiche prostitute che esercitavano il meretricio con chiunque.
- ^ Dall'Arche L., Mattana U., Toniello V., I limiti raggiunti dall'antico ghiacciaio del Piave nella valle Lapisina e in Valmareno (Treviso); Studi trentini di Scienze Naturali. Vol.56, trento: pag.39-52;
- ^ Il modellamento geomorfologico del gruppo montuoso e delle valli afferenti sono dovute alle ultime due glaciazioni ovvero quella rissiana e, soprattutto, quella wurmiana. Della glaciazione rissiana non vi sono depositi morenici nella valle, ma importante è il periodo interglaciale dove le acque di precipitazione unite a quelle di fusione hanno trasportato una grande quantità di detriti (Cfr.: Della Libera, 2004). L’ultima glaciazione è invece quella più importante ai fini del modellamento della valle la quale, si stima, sia iniziata attorno ai 75 mila anni fa a causa di una riduzione della temperatura dell’aria di pochi gradi e dell’aumento delle precipitazioni invernali. (Cfr.: Dall’Arche et alii, 1979)
- ^ Il Col Visentin è interessato, a causa della sua natura calcarea, da piccole grotte con grandezze variabili, limitate nelle località di Col Toronto, Maren, Col Formigher, Borgo Olivi. Molti studi morfologici sono stati utilizzati con le informazioni raccolte nel Catasto delle Cavità del Veneto gestito dalla Federazione Speleologica Italiana.
- ^ Cfr.: Bozzolan, 1992.
- ^ Cfr.: De Nardo, 1996.
- ^ Cfr.: Regione Veneto Il Sistema di Radiocomunicazioni della Regione Veneto
- ^ Rifugio alpino e caserma dell'ex Brigata Cadore.
- ^ In estate, Col Visentin ed il Nevegal, con i loro numerosi sentieri escursionistici, costituiscono una meta turistica importante, con afflussi su tutti e tre i rifugi gestiti dal Club Alpino Italiano: Rifugio Col Visentin, Rifugio Angelo Bristot, ed il Rifugio Brigata Alpina Cadore. Molti gli itinerari per la mountain bike-downhill. In alcune località è possibile anche praticare il free climbing. Sono presenti anche molte piste da sci, servite da una seggiovia attualmente non operativa.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Jori, Storia di Vicenza. Dalle origini ai giorni nostri; Editore: Biblioteca dell'Immagine, 2015;
- Giovanni Rapelli, I cognomi del territorio veronese; Cierre edizioni, 2007; pag.729;
- Giovanni Carraro, Visentin selvaggio; Edicicloeditore, 2015;
- Angela Möschter, Gli ebrei a Treviso durante la dominazione veneziana (1388-1509); Firenze University Press, 2005;
- Dall'Arche L., Mattana U., Toniello V., I limiti raggiunti dall'antico ghiacciaio del Piave nella valle Lapisina e in Valmareno (Treviso); Studi trentini di Scienze Naturali. Vol.56, trento: pag.39-52;
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Col Visentin
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Col Visentin, su Peakbagger.com.
- Alessandro Barbero, Storia dei cognomi - Superquark 18/07/2018; RaiPlay [1]
- Rifugio Col Visentin [2]
- Turismo al Nevegal [3]