Cofiri

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Cofiri
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione23 maggio 1941
Chiusura2002
Sede principaleRoma
GruppoIRI, oggi UniCredit
SettoreFinanziario
Prodotti

Cofiri - Compagnia finanziamenti e rifinanziamenti S.p.A. era una merchant bank pubblica italiana che faceva parte del gruppo IRI che la controllava al 100%. Si occupava di concessione di finanziamenti, di negoziazione di valori mobiliari, di gestione su base individuale di patrimoni mobiliari, di finanza aziendale, di leasing e di factoring.

Nasce il 23 maggio 1941 con il nome di Società immobiliare Chiampo con sede a Milano diventando l'anno dopo Società di gestioni azionarie - Sagea S.p.A.

Successivamente, Sagea viene acquisita da IRI[1], all'interno della quale decide di conferire la Divisione finanziaria di IRI nata nel 1979[2] per curare le operazioni di tesoreria ed ottimizzare la gestione finanziarie delle aziende del gruppo[3]: cambia denominazione in Cofiri, diventando a tutti gli effetti una merchant bank[4], erogando servizi finanziari ad aziende.

Nel 1989, infatti, era attiva nel campo del factoring, del leasing, del capital market e dei fondi comuni. Chiudeva l'anno con 5.00 miliardi di lire di crediti erogati ed un utile netto di 12.4 miliardi[5]. L'anno seguente anche Assicurazioni Sasa entra a far parte di Cofiri[6].

A cavallo tra gli anni ottanta e novanta tramite Cofiri Leasing, intraprende un'operazione di Lease-back insieme ad Alitalia[7]: la compagnia aerea ha venduto diversi aerei a Cofiri[8], da cui li ha presi successivamente in leasing[9][10][11][12].

Nel 1995 Alitalia cede a Cofiri la maggioranza delle azioni di Aeroporti di Roma Holding, la controllante della società di gestione degli scali capitolini[13][14][15] esercitata congiuntamente a Fintecna tramite l'olandese Cofiri&Partner BV[16]. Sempre nello stesso anno, vende il 33% di Avianova ad Alitalia[17].

Nel 2000 IRI cede a una cordata composta dalle famiglie Angelucci, Merloni e da Gilberto Gabrielli la totalità delle azioni Cofiri per 975.1 miliardi di lire (saliti a 984.2 miliardi[18]): allora aveva 200 dipendenti, un bilancio di 234 miliardi di lire di utili. L'operazione di privatizzazione è stata definita la seconda più grande dell'epoca[19].

Ceduta nel 2002 a Capitalia per 145 milioni di euro, entra a far parte del gruppo UniCredit con la fusione con Capitalia.

Le aziende del gruppo erano Cofiri Invest BV, Cofiri International Inc., Cofiri SIM Spa, Cofiri Factoring&Leasing Spa, Cofiri Sovis Spa[20].

  1. ^ Innovare per competere, Come finanziare l’innovazione, Marco Szemere – Cofiri S.p.A., 22 maggio 2003
  2. ^ fnlondon.com
  3. ^ soldionline.it
  4. ^ Provvedimento n. 12911 del 2004, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
  5. ^ repubblica.it
  6. ^ Il Piccolo, su ricerca.gelocal.it.
  7. ^ repubblica.it
  8. ^ repubblica.it
  9. ^ repubblica.it
  10. ^ azfleet.info
  11. ^ camera.it
  12. ^ repubblica.it
  13. ^ Quelli della stanza uno: I primi cinquant'anni di Alitalia, Adalberto Pellegrino, Cartabianca
  14. ^ repubblica.it
  15. ^ Le privatizzazioni nell'industria manifatturiera italiana, Massimiliano Affinito, Marcello De Cecco, Angelo Dringoli, Donzelli Editore
  16. ^ Senato della Repubblica, XIII Legislatura, Documento XV, n.75, Tomo II
  17. ^ milanofinanza.it
  18. ^ adnkronos.com
  19. ^ repubblica.it
  20. ^ wallstreetitalia.com
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