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Caterina Michela d'Asburgo

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Caterina Michela di Spagna
L'infanta Caterina Michela d'Asburgo, Alonso Sánchez Coello, 1584-85 circa, Museo del Prado
Duchessa consorte di Savoia
In carica18 marzo 1585 –
6 novembre 1597
PredecessoreMargherita di Francia
SuccessoreCristina Maria di Francia
Altri titoliInfanta di Spagna
Arciduchessa d'Austria
NascitaMadrid, 10 ottobre 1567
MorteTorino, 6 novembre 1597
Casa realeAsburgo
PadreFilippo II di Spagna
MadreElisabetta di Valois
Consorte diCarlo Emanuele I di Savoia
FigliFilippo Emanuele
Vittorio Amedeo
Emanuele Filiberto
Margherita
Isabella
Maurizio
Maria Apollonia
Francesca Caterina
Tommaso Francesco
Giovanna
ReligioneCattolicesimo

Caterina Michela di Spagna (in spagnolo Catalina Micaela de Austria; Madrid, 10 ottobre 1567Torino, 6 novembre 1597) è stata un'infanta di Spagna per nascita e duchessa di Savoia per matrimonio.

Sofonisba Anguissola, Infante Isabella Clara Eugenia e Caterina Michela, Museo del Prado, Madrid

Seconda figlia di re Filippo II di Spagna e della sua terza moglie Elisabetta di Valois, rimase orfana di madre ad appena un anno: Elisabetta morì nel 1568 a seguito di complicazioni seguite a un aborto. Caterina e la sua sorella maggiore, Isabella Clara Eugenia[1], vennero affidate alle cure della balia Maria de Messa. Era stata chiamata Caterina in onore della nonna materna, la regina di Francia Caterina de' Medici.

L'erede al trono di Spagna, Don Carlos, era morto anch'egli in quello stesso anno: per assicurarsi finalmente una discendenza maschile, Filippo sposò in quarte nozze la nipote Anna d'Austria, figlia dell'imperatore Massimiliano II e della sorella di Filippo, Maria di Spagna. Anna d'Austria si dimostrò affettuosa verso le due figliastre, che erano anche sue prime cugine, e nel 1578 diede al marito il tanto sospirato erede, il futuro Filippo III di Spagna, assicurando la successione al trono. La nascita del figlio maschio non turbò comunque lo stretto legame tra Filippo II e le sue due figlie dal matrimonio con l'amata Elisabetta di Valois, la favorita fra le sue consorti: il re, descritto come un uomo freddo e duro, in realtà era un padre affettuoso, come dimostrano le lettere che scriveva loro quando si trovava in viaggio.

Caterina Michela venne descritta come bella, intelligente, arrogante e ben consapevole del suo alto status sociale.

Duchessa consorte di Savoia

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La dama dell’ermellino o Ritratto di Caterina Michela, Sofonisba Anguissola, Pollok House, Glasgow

Caterina Michela sposò il 18 marzo 1585 a Saragozza Carlo Emanuele I di Savoia[2]. Carlo Emanuele I suggerì questa unione come un modo per ottenere il sostegno spagnolo per i suoi piani di espansione del ducato sulla costa dell'allora indebolita Francia.

Lasciò la residenza reale dell'Escorial; non avrebbe mai più rivisto il padre, ma mantenne sempre i contatti con lui via lettera. La coppia fece il suo ingresso a Torino il 10 agosto 1585.

Caterina Michela era inizialmente impopolare a causa della sua arroganza e dei tentativi di introdurre la pompa, la cerimonia e il modo di vestire spagnolo alla corte di Torino. Tuttavia, si guadagnò presto il rispetto per la sua abilità politica e diplomatica, che usava per difendere l'autonomia della Savoia contro la Spagna[3]. Rifiutò l'offerta di installare una guarnigione spagnola a Torino da Milano[3]. Si dice che abbia avuto una grande influenza sul marito. Fu reggente diverse volte durante l'assenza del duca in campagne militari, come durante la campagna di Lione nel 1863[3]. Caterina Michela ha anche favorito la vita culturale in Savoia, fondato molti nuovi edifici, tra cui una galleria d'arte e invitato diversi artisti come Torquato Tasso, Gabriello Chiabrera, Giovan Battista Marino, Alessandro Tassoni e Giovanni Botero.

Morì all'età di 30 anni il 6 novembre 1597, per le complicazioni seguite ad un parto prematuro, come la madre. Gli attuali capi di casa Savoia così come molti altri reali e principi d'Europa discendono da lei.

Ritratto dell'Infanta Caterina Michela, 1582-1585, Alonso Sanchez Coello, Museo dell'Ermitage

Caterina Michela e Carlo Emanuele I di Savoia ebbero dieci figli:

  1. Filippo Emanuele (8 aprile 1586 - 9 febbraio 1605);
  2. Vittorio Amedeo (8 maggio 1587 - 7 ottobre 1637), duca di Savoia;
  3. Emanuele Filiberto (16 aprile 1588 - 4 agosto 1624), viceré di Sicilia;
  4. Margherita (28 aprile 1589 - 26 giugno 1655), sposò Francesco IV Gonzaga;
  5. Isabella (11 marzo 1591 - 22 agosto 1626), sposò Alfonso III d'Este;
  6. Maurizio (10 gennaio 1593 - 4 ottobre 1657), cardinale;
  7. Maria Apollonia (8 febbraio 1863 - 13 luglio 1656);
  8. Francesca Caterina (6 ottobre 1595 - 20 ottobre 1640);
  9. Tommaso Francesco (21 dicembre 1596 - 22 gennaio 1656), e capostipite del ramo cadetto dei principi di Carignano;
  10. Giovanna (7 o 8 novembre 1597). (La notizia arrivata a Roma il 10 novembre 1597 diceva che era nato un maschio e la madre morta di parto, in seguito dopo il 15 novembre arrivò la notizia che era stata invece abortita una femmina e che la madre era morta soffocata dal catarro)
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo I di Castiglia Massimiliano I d'Asburgo  
 
Maria di Borgogna  
Carlo V d'Asburgo  
Giovanna di Castiglia Ferdinando II d'Aragona  
 
Isabella I di Castiglia  
Filippo II di Spagna  
Manuele I del Portogallo Ferdinando d'Aviz  
 
Beatrice d'Aviz  
Isabella del Portogallo  
Maria d'Aragona Ferdinando II d'Aragona  
 
Isabella I di Castiglia  
Caterina Michela d'Asburgo  
Francesco I di Francia Carlo di Valois-Angoulême  
 
Luisa di Savoia  
Enrico II di Francia  
Claudia di Francia Luigi XII di Francia  
 
Anna di Bretagna  
Elisabetta di Valois  
Lorenzo de' Medici duca di Urbino Piero il Fatuo  
 
Alfonsina Orsini  
Caterina de' Medici  
Madeleine de la Tour d'Auvergne Giovanni III de La Tour d'Auvergne  
 
Giovanna di Borbone-Vendôme  
 
  1. ^ Vincent Joseph Pitts, Henri IV of France: His Reign and Age, Johns Hopkins University Press, 2009, 311.
  2. ^ Yves-Marie Bercé, The Birth of Absolutism: A History of France, 1598-1661, (MacMillan Press Ltd, 1996), 8.
  3. ^ a b c Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 22 (1979)

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Controllo di autoritàVIAF (EN32801096 · ISNI (EN0000 0000 6318 1276 · SBN TO0V168808 · BAV 495/298089 · CERL cnp00549600 · LCCN (ENn90671491 · GND (DE119189690 · BNE (ESXX855275 (data)