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Castello Belvedere

Coordinate: 38°00′40.21″N 15°22′30.53″E
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Castello Belvedere
Le rovine del castello
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
CittàFiumedinisi
Coordinate38°00′40.21″N 15°22′30.53″E
Mappa di localizzazione: Sicilia isola
Castello Belvedere
Informazioni generali
TipoCastello
MaterialePietra
Condizione attualeRudere
Proprietario attualeComune di Fiumedinisi
VisitabileEsternamente e internamente
Informazioni militari
Funzione strategicaDifesa
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Il Castello Belvedere è un castello in rovina che risale al XII secolo; si trova nel comune di Fiumedinisi, nella Città metropolitana di Messina[1][2], a un'altezza di circa 750 metri s.l.m. Dal castello, posto su una rupe rocciosa, si può osservare il comprensorio della riviera che si affaccia sullo Stretto di Messina da Scaletta Zanclea a Sant'Alessio Siculo.

Edificato con l'arrivo dei Normanni e la nascita del Regno di Sicilia. Non si esclude che presso lo stesso sito, in epoca antecedente, esistesse l'antica acropoli dell'abitato siceliota originario di Fiumedinisi. Nonostante una numerosa porzione delle mura risulti interrata, a tutt'oggi, nessuna indagine archeologica è stata effettuata per approfondire tale ipotesi[3].

La fortezza ebbe diversi proprietari, ultimi dei quali furono i Colonna Romano dal 1392 fino al 1900 circa, periodo in cui il Duca Giovanni Antonio Colonna Romano Sonnino lo donò al Comune di Fiumedinisi[3].

Fra il 2006 ed il 2007 sono stati effettuati interventi di restauro conservativo della struttura e del sito. Purtroppo parte di questi interventi, in particolare la staccionata di legno lungo il sentiero lastricato che conduce al castello e i cartelli illustrativi, già dopo pochi anni risultava vanificata a causa di atti di vandalismo[2].

Oggi il Castello si presenta ridotto a un rudere. Si sviluppa su una planimetria pentagonale irregolare, rimangono solo i resti dei muri esterni, qualche muro divisorio interno e l’imponente mastio. All’interno del Castello, dove è presente anche una profonda cisterna, si possono ammirare le mura di cinta con i resti di alcuni camminamenti di ronda ed alcune feritoie, che gli arcieri sfruttavano per scagliare le frecce a difesa della fortezza[4].

Galleria d'immagini

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  1. ^ PATRIMONIO MONUMENTALE | Comune di Fiumedinisi, su www.comune.fiumedinisi.me.it. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  2. ^ a b Castello di Fiumedinisi, su icastelli.it. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  3. ^ a b L'Anello del Nisi, nuovi itinerari escursionistci-naturalistici per un turismo lento e sostenibile, Edas, Messina, 2019.
  4. ^ Portale Turismo e Cultura | Città Metropolitana di Messina, su www.turismoecultura.cittametropolitana.me.it. URL consultato il 29 gennaio 2022.

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