Vai al contenuto

CCCP - Fedeli alla linea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da CCCP Fedeli alla linea)
CCCP - Fedeli alla Linea
I CCCP nel documentario Tempi moderni del 1989, da sinistra Danilo Fatur, Giovanni Lindo Ferretti, Annarella Giudici e Massimo Zamboni
Paese d'origineItalia (bandiera) Italia
GenerePunk rock[1][2]
New wave[2][3]
Rock alternativo[3]
Periodo di attività musicale1982 – 1990
2023 – in attività
Album pubblicati13
Studio4
Live2
Raccolte7
Logo ufficiale
Logo ufficiale
Sito ufficiale

I CCCP - Fedeli alla Linea sono un gruppo musicale punk rock italiano, attivo dal 1982 al 1990, e nuovamente a partire dal 2023, considerato tra i più importanti e influenti nella scena musicale europea[4] degli anni ottanta[1][2][5].

I loro testi e la loro musica hanno influenzato e ispirato diversi gruppi musicali italiani nei decenni successivi, tra cui Le luci della centrale elettrica[6], i Linea 77[7], i Management, i Marlene Kuntz, i Massimo Volume, i Ministri, gli Offlaga Disco Pax e altri artisti del rock alternativo[8]. I loro brani sono inoltre stati eseguiti da artisti quali Modena City Ramblers, Subsonica, Nada, Jolaurlo, La Crus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Bologna Violenta, Gianna Nannini, Måneskin.

Autodefinitosi un gruppo di "musica melodica emiliana" e di "punk filosovietico", vennero fondati nel 1982 a Berlino Ovest[5], dall'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni e il futuro cantante/leader del gruppo Giovanni Lindo Ferretti, entrambi originari della provincia di Reggio Emilia, e si sciolsero in Italia nel 1990, in contemporanea alla riunificazione tedesca, dopo avere incluso nel gruppo alcuni ex componenti dei Litfiba. Il loro nome, CCCP, pronunciato "ci-ci-ci-pì", come si legge in italiano, è l'equivalente della sigla russa SSSR, in alfabeto cirillico Союз Советских Социалистических Республик, (traslitterato Sojuz Sovetskich Socialističeskich Respublik), che designa l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Il "secondo nome" Fedeli alla linea deriva da una conversazione tra Massimo Zamboni e un doganiere della Germania Ovest, durante una chiacchierata Zamboni gli disse che il loro gruppo si chiamava “CCCP”, al che il doganiere si mise sull'attenti rispondendo “der Linie treu” (Fedeli alla linea): piacque molto ai CCCP e lo aggiunsero come secondo pezzo del nome.[9]

Dopo lo scioglimento avvenuto nel 1990 alcuni ex membri dei CCCP, nel 1992, hanno formato il gruppo CSI.

Le origini (1981-1983)

[modifica | modifica wikitesto]

«Tra Carpi e Berlino c'è un legame speciale, perché a Carpi comincia l'autostrada del Brennero: perciò noi consideravamo Carpi come la periferia estrema di Berlino»

La storia del gruppo ha inizio a Berlino nel 1981[11], dove Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni si incontrano per la prima volta, grazie alla coinquilina del primo e amica del secondo che li fece conoscere. Il primo aveva fatto parte di Lotta Continua ed era stato operatore psichiatrico.

Ferretti e Zamboni, insieme a Zeo Giudici, rispettivamente voce, chitarra e batteria, formano un gruppo chiamato MitropaNK. L'estate successiva la formazione viene completata con l'ingresso di Umberto Negri al basso, già precedentemente nei Frigo assieme a Zamboni. Con questa formazione, negli ultimi mesi del 1982 viene fondato il gruppo, al ritorno da un altro viaggio a Berlino, e dopo un concerto a Carpi con il nome provvisorio di Ex MitropaNK[11]. Il successivo nome del gruppo, CCCP, deriva dall'aspetto latino dei caratteri cirillici che indicano l'Unione sovietica (in russo Сою́з Сове́тских Социалисти́ческих Респу́блик, СССР?, Sojúz Sovétskich Socialistíčeskich Respúblik, SSSR). Entro pochi mesi però il batterista lascia e viene sostituito con una drum machine[5].

«Io e Zamboni frequentavamo lo stesso gruppo di amici - allora avremmo detto “compagni” - condividevamo preferenze musicali e creavamo gruppi, ma senza crederci poi tanto. L'ultimo, i Frigo, aveva già molto dei CCCP. L'incontro a Berlino tra Ferretti e Zamboni è stranoto. Al ritorno “Zambo” mi scarica per fare un gruppo con Ferretti e Zeo Giudici. A questo punto però la mia compagnia di amici si “fonde” con quella di Ferretti e quindi anche io lo frequento. Dopo qualche mese Giovanni convince Zamboni a chiamarmi, visto che sembrava che io fossi l'unico del giro con qualche cognizione musicale/elettronica. Zamboni è perplesso, ma Ferretti insiste e la cosa si fa. [...] Abbiamo fatto di necessità virtù! Il batterista non si trovava, non nel senso che non si trovava quello giusto ma che nessuno voleva suonare con noi! Allora colletta e acquisto di una rudimentale drum machine. Fare le cose nonostante i limiti è stato uno dei punti di forza dei CCCP: la voglia di proporsi e la certezza del valore della proposta nonostante non avessimo le risorse materiali e tecniche ritenute all’epoca indispensabili e nonostante la nostra proposta fosse così fuori dagli schemi da non poter essere presa seriamente in considerazione.[12]»

In questo periodo la loro sala prove, il centro di tutta la creatività che darà vita all'immaginario, all'estetica e al suono dei CCCP è la casa di Giovanni Lindo Ferretti a Fellegara.

Dall'uscita di Zeo Giudici all'arrivo di Ringo De Palma nel 1990, solo una volta i CCCP suoneranno con un batterista: precisamente al concerto del 1º maggio 1983, a Castelnovo ne' Monti, in tale occasione la batteria fu suonata da Mirka "Il Capo" Morselli, che era allora la presidente del Tuwat.

«Volevamo evitare la trafila seguita da tutti i gruppi che conoscevamo. [...] Una delle cose che avevamo chiare era che non avremmo giocato quella partita: o funzionava subito o non funzionava più.»

Nel 1983 realizzano il demo Demo 1983, comprendente cinque brani. Il terzetto inizia a suonare nei locali e nelle feste emiliane; tra novembre e dicembre 1983 torna in Germania[13], soprattutto a Berlino in locali come il Kob e lo Spectrum[14].

Durante l'attività a Berlino, il gruppo subisce l'influenza dalla scena industrial locale, in primis degli Einstürzende Neubauten[5] di Blixa Bargeld, e fa conoscenza con la zona orientale e la comunità islamica della città.

Nella primavera-estate del 1984 si allarga con l'entrata della "benemerita soubrette" Annarella Giudici (sorella di Zeo)[15] e del performer Danilo Fatur, "artista del popolo"[5][16], insieme costituiranno l'aspetto più scenico e teatrale dei CCCP. Arriva anche Silvia Bonvicini, voce corista e soubrette, che rimarrà nel gruppo fino al 1985.

Le prime incisioni (1984-1985)

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1984 esce Ortodossia, il primo singolo[5], prodotto dall'etichetta indipendente bolognese Attack Punk Records. Le tre tracce sono: Live in Pankow, Spara Jurij e Punk islam. L'anno dopo viene pubblicato l'EP Ortodossia II, contenente le medesime tracce più una quarta traccia, Mi ami?. Sempre nel 1985 pubblicano un altro EP, Compagni, cittadini, fratelli, partigiani, che comprende quattro nuove canzoni: Militanz, Sono come tu mi vuoi, Morire, Emilia paranoica.[5]

I due EP vengono prodotti con scarse disponibilità di denaro e strumenti, in una sala d'incisione improvvisata nelle vicinanze di una linea del tram cittadino, il cui rumore al passaggio porterà al gruppo notevoli fastidi. È in queste difficili condizioni che i CCCP incidono il primo disco.

Affinità-divergenze e il passaggio alla Virgin (1986-1988)

[modifica | modifica wikitesto]

È il 1986 quando esce il primo album del gruppo: 1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età. Un disco considerato da alcuni critici tra i massimi capolavori del rock italiano[17][18], nonché una pietra miliare del punk a livello europeo. Contiene le versioni remixate di Mi ami? ed Emilia paranoica, e canzoni simbolo della storia del gruppo quali Trafitto, Io sto bene e Morire, i cui testi sono diventati dei veri e propri slogan del movimento punk, questo per dimostrare quanto la band cominciasse a diventare influente in Italia e in tutta Europa. L'album vende benissimo e poco dopo avviene il passaggio della band a una major: Ferretti e soci infatti firmano un contratto con la Virgin Dischi[5] abbandonando quindi la Attack Punk Records e con le accuse, da parte dei fans, di una eccessiva commercializzazione che va contro le ideologie del punk e che portò a definirli "CCCP Fedeli alla Lira"[19]. In questo periodo tengono un mitico concerto a Buja in provincia di Udine; anche in questo contesto emerge un disappunto da parte di alcuni fan per via del loro passaggio alla nuova etichetta, con tanto di esposizione di striscioni.

Intanto nell'autunno del 1985 il bassista Umberto Negri esce dal gruppo e viene rimpiazzato, nel 1986, da Ignazio Orlando, fonico di studio sin dalla registrazione di Ortodossia[11]

«Pure lui [Umberto] frantumato dalla macina dei CCCP: in realtà, come ciascuno di noi, a sua volta aveva provato a trasformare gli altri in ciò che lui voleva, però ha perso e non ce l'ha fatta a sopravvivere al suo turno di massacro»

Nel 1987 escono il singolo Oh! Battagliero e il secondo album, Socialismo e barbarie[5], quest'ultimo realizzato con un budget certamente più importante di quello dell'album d'esordio. Il titolo ribalta la frase "socialismo o barbarie", diffusa in molti autori comunisti, secondo i quali nel futuro gli unici esiti possibili saranno l'instaurazione della società socialista o la barbarie. Nell'album si possono notare le forti influenze della cultura filo-sovietica sul gruppo che si manifestano nelle canzoni A ja ljublju SSSR e Manifesto dove Ferretti urla la famosa frase "I soviet più l'elettricità, non fanno il comunismo", rovesciando il famoso motto di Lenin. La canzone Tu menti è un attacco al punk dei Sex Pistols, nonché un tributo alla massima icona del movimento Sid Vicious. Con il brano Per me lo so partecipano come ospiti alla trasmissione di Enzo Tortora e Dario Argento intitolata Giallo, esibendosi sulla Via Tiburtina di Roma in una dissacrante performance al fianco della caratterista Franca Scagnetti per poi essere intervistati proprio da Argento: si tratta di una delle pochissime apparizioni televisive promozionali della band.

Nel 1987 i CCCP realizzano il primo, e unico, spettacolo teatrale: Allerghia. Atto unico di confusione umana, con l'esigenza di ridefinire il ruolo di Fatur e Annarella e partendo dai materiali, poesie e monologhi, scritti da Fatur[20].

Nello spettacolo il brano Amandoti è cantato da Annarella Giudici nella sua versione originale. La canzone sarà poi cantata da Ferretti e inclusa nel disco Epica Etica Etnica Pathos del 1990 nella versione "Sedicente cover"[21][22]. Nel 1988 la Virgin ristampa l'intera discografia del gruppo, condensando nella raccolta Compagni, cittadini, fratelli, partigiani/Ortodossia II, i due EP del gruppo. Sempre nello stesso anno il gruppo pubblica il singolo Tomorrow (Voulez vous un rendez vous). La title track è la cover dell'omonimo brano della cantante Amanda Lear[5] suonato in duetto con la stessa, che presta la sua voce anche all'altra traccia del disco, Inch'Allah - Ça va, canzone completamente in lingua francese.

Il terzo e quarto album e lo scioglimento (1989-1990)

[modifica | modifica wikitesto]
Una citazione della canzone "Annarella" scritta su un muro

Il terzo album, Canzoni preghiere danze del II millennio - Sezione Europa, segna una virata verso sonorità più elettroniche[5]: le tastiere infatti ora predominano sulle chitarre (comunque molto presenti, curate da Mauro Patelli) e le sonorità dei pezzi sono sempre più orientaleggianti e tranquille rispetto ai furori degli esordi. La copertina del disco, a tema religioso, ritrae una Madonna col Bambino: la presenza nell'album della canzone Madre, dedicata alla figura di Maria, fa guadagnare al gruppo anche un'insolita recensione con intervista sulle pagine del settimanale Famiglia Cristiana.

Sempre nel 1989 i CCCP insieme ai fiorentini Litfiba[5] e ai Rats vanno in tour in Unione Sovietica (Mosca e Leningrado). Nella capitale suonano in un palazzetto colmo di militari in divisa che si alzano in piedi quando al termine del concerto i CCCP suonano A Ja Ljublju SSSR, il cui riff di chitarra riprende l'inno sovietico.

«... usciti di lì i CCCP non avrebbero potuto dare più nulla. Dopo avere cantato a Mosca, con addosso i postumi di una sbronza colossale, nel mezzo di uno spettacolo secondo me straordinario, con i militari in piedi durante A Ja Ljublju SSSR; che altro potevo chiedere?»

Nello stesso periodo le divergenze artistiche nei Litfiba tra il manager Alberto Pirelli e Gianni Maroccolo inducono quest'ultimo a lasciare il gruppo. Maroccolo, Francesco Magnelli e Ringo De Palma entrano quindi nei CCCP portandosi dietro il loro tecnico del suono, Giorgio Canali[5].

Il gruppo, ora composto da otto elementi, registra il quarto album in studio, Epica Etica Etnica Pathos[5], che data la nuova formazione rappresenta una transizione verso le sonorità del nuovo gruppo che nascerà nel 1992 dalle ceneri dei CCCP, il Consorzio Suonatori Indipendenti[13]. Anche questo nome è un richiamo alla (ormai ex) Unione sovietica: diversi stati usciti dall'Unione, infatti, avevano dato vita alla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Nell'album le canzoni più forti e che avranno più successo sono Annarella, Aghia Sophia e Maciste contro tutti. Successivamente la canzone Amandoti verrà interpretata in una cover da Gianna Nannini nel 2004.

«Nel 1989 entrano nel gruppo Giorgio Canali alle chitarre, Gianni Maroccolo al basso, Francesco Magnelli alle tastiere e Ringo De Palma alla batteria (gli ultimi tre ex Litfiba), trasformando i CCCP in decadenza, come avvenne quell'anno per l'URSS.
Muore il comunismo, muoiono i CCCP.»

I CCCP si sono sciolti il 3 ottobre 1990, lo stesso giorno della riunificazione tedesca.

Dopo lo scioglimento

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 una parte degli ex componenti dei CCCP (a eccezione di Annarella Giudici e Danilo Fatur) si ritrova in una nuova formazione sempre capeggiata da Giovanni Lindo Ferretti, che prende il nome di CSI, sigla che sta per Consorzio Suonatori Indipendenti, ma che rievoca il nome del nuovo assetto dell'ex Unione Sovietica, allora Comunità degli Stati Indipendenti. Nello stesso anno Danilo Fatur dà avvio a una propria carriera solista. Nel 1999 i CSI si sciolgono e una parte dei componenti ed ex CCCP, senza Massimo Zamboni, nel 2001 danno vita ai PGR, sigla che sta per Per Grazia Ricevuta.

I CCCP - Fedeli alla linea a Milano nel 2023. Da destra: Zamboni, Giudici, Ferretti, Fatur

Nel 2012 una parziale riunione vede alcuni ex-componenti dei CCCP, capeggiati da Massimo Zamboni, tra cui Danilo Fatur e Giorgio Canali, cantare i brani del repertorio del gruppo punk emiliano il 29 agosto alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia, unitamente ad altri musicisti, tra cui la cantante Nada.[23] L'evento viene documentato da Paolo Bonfanti e Massimo Corsini nel film 30 anni di ortodossia.[24] Registrazione del concerto e film vengono in seguito pubblicati nell'album dal vivo in CD DVD 30 anni di ortodossia - Reggio Emilia 29 agosto 2012 dalle etichette discografiche Calamari Union, UPR Records e Iperspazio.[23] Dal 24 novembre 2012 l'evento viene ripetuto in un tour di sette concerti con sul palco Massimo Zamboni, Danilo Fatur, Giorgio Canali e Angela Baraldi.[25]

Riunione (2014, 2022-2024)

[modifica | modifica wikitesto]

Il 4 maggio 2014 i componenti originali dei CCCP, cioè Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur, si sono ritrovati a Reggio Emilia per rievocare la storia del gruppo e per presentare una mostra degli abiti di scena di Annarella Giudici, foto dei concerti e un libro fotografico contenente scritti di Ferretti e di altri loro amici, oltre alle scalette dei CCCP.[26][27]

Nel 2022, in vista del quarantennale della nascita del gruppo, i quattro membri originali si sono nuovamente ritrovati per la partecipazione al documentario Kissing Gorbaciov e per la ripubblicazione del Libretto rozzo.[28][29] Dal 12 ottobre 2023 al 10 marzo 2024, nei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, è esposta la mostra a loro dedicata Felicitazioni! Fedeli alla linea 1984–2024.[30] La mostra è stata accompagnata da iniziative collaterali, tra cui diversi incontri e due spettacoli, il 21 e il 22 ottobre al Teatro Valli, in cui Ferretti, Zamboni, Giudici e Fatur hanno messo in scena un Gran Gala Punkettone.[31] Il 24, 25 e 26 febbraio il gruppo si è esibito a Berlino, all'Astra Kultur Haus, registrando il tutto esaurito per ogni data ed è stato annunciato un tour estivo di quindici date nei maggiori festival italiani, ideato e prodotto da Luca Zannotti (per l'agenzia Musiche Metropolitane), che diventa manager della band.[32] Il tour parte il 21 maggio da Piazza Maggiore a Bologna.[33]

I CCCP nel tour live del 2024, il primo dopo lo scioglimento del 1990

Il gruppo ha sempre usato dei loghi ispirati all'iconografia sovietica o a quelli di società famose (Coop Italia, FIAT, Coca-Cola)[34]:

Giovanni Lindo Ferretti
Massimo Zamboni
Danilo Fatur

Ultima formazione

[modifica | modifica wikitesto]
Turnisti
  • Luca Rossi – basso (2023-presente) [35]
  • Simone Filippi – batteria (2023-presente) [35]
  • Simone Beneventi – percussioni, tastiere (2023-presente) [35]
  • Gabriele Genta – percussioni (2023-presente) [35]
  • Ezio Bonicelli – violino, chitarra ritmica (2023-presente) [35][36]

Ex componenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Stefano Nocetti – batteria (1983)
  • Marco Bortesi – basso (1989-1990)[37]
  • Luca Savazzi – tastiere (1989)[37]
  • Stefano Dell'Amico – tastiere (1989-1990)[37]

Album in studio

[modifica | modifica wikitesto]

Album dal vivo

[modifica | modifica wikitesto]

Opere teatrali

[modifica | modifica wikitesto]
  • 1987-1988 – Allerghía. Atto unico di confusione umana
  • 1983 – Ahimè - Il congresso del mondo, regia di Benedetto Valdesalici e Claudio Oleari
  • 1989 – Tempi Moderni (Nuovi Forti Interessanti), regia di Luca Gasparini - documentario
  • 2023 – Kissing Gorbaciov, regia di Andrea Mariani e Luigi D'Alife [39]
  • 1988 – Tomorrow (voulez vous un rendez-vous) (con Amanda Lear)
  • 1989 – Madre
  • 1990 – Annarella
  • Nella colonna sonora del film Paz!, ispirato alle opere del fumettista Andrea Pazienza, vengono inserite le canzoni Sono come tu mi vuoi e Io sto bene, quest'ultima ripresa sia nella versione originale che in una nuova versione incisa per l'occasione e a cui viene aggiunto un coretto femminile cantato durante il ritornello. Nel film vi è un cameo dello stesso Giovanni Lindo Ferretti.
  • Nel film Come tu mi vuoi, diretto da Volfango De Biasi, è parte integrante della colonna sonora la canzone dei CCCP Sono come tu mi vuoi.
  • Nel film Tutti giù per terra, con Valerio Mastrandrea, tutte le musiche della colonna sonora sono firmate dal Consorzio Suonatori Indipendenti, ex CCCP. Vi è una scena in cui tutti inscenano un esame universitario.
  • Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica) rende omaggio al gruppo di Ferretti e Zamboni con il nostalgico ritornello de La gigantesca scritta Coop ("E i CCCP non ci sono più... da un bel po'").
  • Nel film Le favolose di Roberta Torre si può sentire sui titoli di coda la canzone dei CCCP Annarella.
  • Nel quarto episodio della serie We Are Who We Are di Luca Guadagnino è presente la canzone dei CCCP Emilia Paranoica.
  • Il rapper Marracash cita il gruppo nel suo 64bars
  1. ^ a b Alberto Campo, 1996.
  2. ^ a b c Riccardo Bertoncelli, 2006.
  3. ^ a b (ENIT) Piero Scaruffi, CCCP, su Scaruffi.com. URL consultato il 3 novembre 2009.
  4. ^ a b CCCP, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n Claudio Fabretti, Cccp/Csi. Punk filo-sovietico, su Ondarock. URL consultato il 3 novembre 2009.
  6. ^ La Repubblica XL, Album XL. Le Luci della Centrale Elettrica. C'eravamo abbastanza amati. Emilia paranoica, su Facebook. URL consultato il 1º luglio 2020.
  7. ^ I Linea 77 si confidano su Note Libere, su Note Libere. URL consultato il 17 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2011).
  8. ^ 3 ottobre 1990: si sciolgono i CCCP Fedeli alla linea, su ParmaDaily, 3 ottobre 2016. URL consultato il 1º luglio 2020.
  9. ^ Filmato audio Jonathan Giustini, Ritratto di Giovanni lindo Ferretti / Un uomo perso nel suo tempo, su YouTube, a 18 min 12 s.
  10. ^ CCCP Fedeli alla linea [collegamento interrotto], su Gostein, Splinder. URL consultato il 3 novembre 2009.
  11. ^ a b c d Alberto Campo, 1997.
  12. ^ Io e i CCCP – Intervista a Umberto Negri, su ilbenecomune.it. URL consultato il 25 marzo 2024 (archiviato il 6 ottobre 2022).
  13. ^ a b Band-CCCP, su Rocklab. URL consultato il 3 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2004).
  14. ^ Umberto Negri, 2010.
  15. ^ Luca Valtorta, Giovanni Lindo Ferretti e i CCCP: "Sempre fedele alla linea, perché la linea non c'è", in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 4 maggio 2014.
  16. ^ Barbara Tomasino, CCCP Fedeli alla Linea, la mostra del libro di Annarella. Massimo Zamboni: "Siamo qui per lei. Era la nostra Nico", su HuffPost, 4 maggio 2014.
  17. ^ CCCP-1964-1985 Affinità-divergenze Tra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età, su Ondarock. URL consultato il 3 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2009).
  18. ^ (EN) Piero Scaruffi, A brief summary of Italian rock music, su The History of Rock Music. URL consultato il 7 agosto 2017.
  19. ^ Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, 1997, p. 58.
  20. ^ Allerghia, su Rude Pravda. URL consultato il 20 luglio 2012.
  21. ^ Appendice, su Annarella Cosmonatura. URL consultato il 20 luglio 2012.
  22. ^ Filmato audio Amandoti - Annarella CCCP Fedeli alla linea, su Annarella Cosmonatura. URL consultato il 20 luglio 2012.
  23. ^ a b 30 anni di ortodossia, su massimozamboni.it. URL consultato il 13 novembre 2017.
  24. ^ Filmato audio Paolo Bonfanti, 30 anni di ortodossia, su Vimeo. URL consultato l'11 novembre 2017.
  25. ^ Edoardo Bridda, 30 anni di ortodossia. Dai CCCP all’estinzione con Zamboni, Canali, Baraldi, Fatur, su SentireAscoltare, 30 novembre 2012. URL consultato il 13 novembre 2017.
  26. ^ Fabio Fantini, I CCCP si sono riuniti. E ora?, su Pratosfera, 5 maggio 2014. URL consultato il 13 novembre 2017.
  27. ^ Fotografia europea - L'inaugurazione si chiude con gli ex Cccp e l'Off-Party, in Gazzetta di Reggio, 4 maggio 2014. URL consultato il 13 novembre 2017.
  28. ^ CCCP di nuovo insieme: una mostra e non solo..., su Ondarock. URL consultato il 14 giugno 2023.
  29. ^ Riecco i CCCP ma, dicono, non è una reunion, su Rumore, 7 giugno 2023. URL consultato il 14 giugno 2023.
  30. ^ Beatrice Papotti, L’ultimo spettacolo immobile dei CCCP: la mostra a Reggio Emilia, su exibart.com, 20 ottobre 2023. URL consultato il 22 novembre 2023.
  31. ^ Edoardo Bridda, CCCP. Come è andato il Gran Galà Punkettone, scaletta e fan video, su SENTIREASCOLTARE, 23 ottobre 2023. URL consultato il 22 novembre 2023.
  32. ^ Marzia Picciano, Felicitazioni! In fedeltà la linea c’è: i CCCP tornano dal vivo e nel vivo, su Rockon.it, 16 febbraio 2024. URL consultato il 23 giugno 2024.
  33. ^ I Cccp tornano dal vivo, ecco le date del tour "In fedeltà la linea c'è", su www.tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 23 giugno 2024.
  34. ^ CCCP subvertising, su Subvertising, Noblogs. URL consultato il 4 aprile 2012.
  35. ^ a b c d e Durante le esibizioni live al Gran Galà Punkettone
  36. ^ Cccp - Fedeli alla Linea: "Quell'amor mio che non muore", su la Repubblica, 22 ottobre 2023.
  37. ^ a b c Alberto Campo, 1997, pp. 81-83.
  38. ^ CCCP - Fedeli alla linea - Altro che nuovo nuovo, su Ondarock.
  39. ^ Kissing Gorbaciov - Film (2023), su ComingSoon.
  • Riccardo Bertoncelli, CCCP Fedeli alla linea, in 24.000 Dischi, Baldini Castoldi Dalai, 2006, ISBN 88-6018-151-8.
  • Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
  • Alberto Campo, Nuovo? rock?! Italiano! Una storia, 1980-1996, Giunti Editore, 1996, p. 31, ISBN 978-88-09-20999-2.
  • Alberto Campo (a cura di), Fedeli alla linea. Dai CCCP ai CSI, Firenze, Giunti Editore, 1997, ISBN 88-09-03919-X.
  • Antonio Contiero (a cura di), Fellegara. Dove sono nati i CCCP Fedeli alla Linea. Una storia per testi e immagini raccontata da Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Zeo Giudici, Umberto Negri, Benedetto Valdesalici e tanti altri., Officina del Libro Babel - Ballotta Bertini Contiero, 2015, ISBN 9788867260782.
  • Stefania Cubello, CCCP. Addio mondo crudele, intervista a Giovanni Lindo Ferretti, in Blu, n. 41, 1990, pp. 64-67.
  • Enrico Deregibus (a cura di), Dizionario completo della canzone italiana, Firenze, Giunti Editore, 2006, ISBN 88-09-04602-1.
  • Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, Fedeli alla linea. Dai CCCP ai CSI, Firenze-Milano, Giunti Editore, 1997, ISBN 978-8809039193.
  • Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti e Rossana Tagliati, Annarella benemerita soubrette - CCCP Fedeli alla Linea, Macerata, Quodlibet, 2014, ISBN 978-88-7462-623-6.
  • Federico Guglielmi, Voci d'autore. La canzone italiana si racconta, Roma, Arcana Editore, 2006, ISBN 88-7966-416-6.
  • Gigi Marinoni (a cura di), CCCP - Fedeli alla linea, collana Lyrics Books, 1ª ed., Viterbo, Stampa Alternativa, 1990.
  • Gigi Marinoni (a cura di), CCCP - Fedeli alla linea, 2ª ed., Viterbo, Stampa Alternativa, 1998, ISBN 978-88-7226-456-0.
  • Umberto Negri, Io e i CCCP. Una storia orale e fotografica. Edizione Speciale, a cura di Ermanno Guarneri, Milano, Shake Edizioni, 2023, ISBN 9791280214751.
  • Matteo Remitti e Stefano Fiz Bottura (a cura di), Giovanni Lindo Ferretti. Canzoni Preghiere Parole Opere Omissioni, Roma, Arcana Editore, 2010, ISBN 88-6231-092-7.
  • Michele Rossi, Quello che deve accadere, accade. Storia di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, Giunti Editore, 2014, ISBN 978-88-09-78888-6.
  • Livia Satriano, Gli altri Ottanta. Racconti dalla galassia post-punk italiana, Milano, Agenzia X, 2014, ISBN 978-88-95029-99-3.
  • Il libretto rozzo dei CCCP e CSI. Tutti i testi e scritti inediti, Firenze, Giunti Editore, 1998, ISBN 88-09-21372-6.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN305209370 · ISNI (EN0000 0004 7092 1972 · LCCN (ENno2013094381