Vai al contenuto

Bruce Springsteen 1992-1993 World Tour

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bruce Springsteen 1992-1993 World Tour
Il banner posto sulla facciata della Brendan Byrne Arena per gli 11 concerti di Springsteen nel 1992
Tour di Bruce Springsteen
AlbumHuman Touch
Lucky Town
InizioSvezia (bandiera) Stoccolma
15 giugno 1992
FineNorvegia (bandiera) Oslo
1º giugno 1993
Tappe3
Spettacoli107
Cronologia dei tour di Bruce Springsteen
Human Rights Now!
(1988)
Solo Acoustic Tour
(1995-1997)

Il Bruce Springsteen 1992-1993 World Tour è stato una tournée intrapresa dal cantautore statunitense Bruce Springsteen tra il 1992 e il 1993 dopo la pubblicazione degli album Human Touch e Lucky Town.

Fu il primo tour del cantautore senza il suo gruppo storico, la E Street Band, che era stato sciolto alla fine del 1989.[1][2] Come era avvenuto per la registrazione dei due nuovi album, usciti in simultanea nel marzo del 1992, Springsteen assemblò un nuovo gruppo costituito da musicisti in gran parte estranei alla cerchia dei collaboratori storici salvo per la partecipazione del tastierista Roy Bittan e, in alcune date, di Patti Scialfa. La nuova formazione fu in seguito chiamata informalmente «The Other Band» ("l'altro gruppo") per distinguerla dalla E Street Band e marcarne le differenze. In tal senso anche la tournée è a volte indicata come «The Other Band Tour».[3][4][5][6]

La preparazione del tour mondiale, che era previsto iniziasse in Europa, impegnò Springsteen e Roy Bittan per tutto l'inverno e la primavera del 1992 alla ricerca di musicisti in grado di interpretare le vecchie canzoni della E Street Band e le canzoni dei nuovi dischi in uscita, un gruppo versatile al punto di passare attraverso i più diversi generi musicali. Bittan sarebbe stato parte della band, come unico tastierista e non al pianoforte. Dopo molte audizioni e prove furono scelti Zach Alford, batterista che si era fatto notare per la sua partecipazione al Cosmic Thing Tour dei The B-52's, e il bassista Tommy Sims, già membro del gruppo di christian rock White Heart. Come chitarrista fu scelto Shane Fontayne, suggerito da Jimmy Iovine, il cui stile ruvido e contemporaneamente melodico colpì favorevolmente Springsteen quando l'aveva visto suonare con i Lone Justice durante una replica del Saturday Night Live.[5][7] Al nucleo principale di cinque elementi della nuova formazione, che inizialmente non prevedeva strumenti a fiato, fu poi aggiunto un nutrito gruppo di coristi rhythm and blues e gospel, tra cui Bobby King, collaboratore storico di Ry Cooder, insieme a Cleopatra Kennedy, Gia Giambotti, Carol Dennis e Angel Rogers. Inoltre fu aggiunta al gruppo, come ulteriore corista, ma impegnata anche alle percussioni e alla chitarra, Crystal Taliefero, che nel corso dei concerti assunse un ruolo centrale come "spalla" del leader e anche come sassofonista durante le esecuzioni di Born to Run.[5][8] A Jeff Porcaro, uno tra i più importanti session man statunitensi e che aveva partecipato alla registrazione di Human Tourch, fu offerta una cifra di un milione di dollari per partecipare alla tournée. Il batterista però declinò l'offerta per i suoi impegni con i Toto di cui era uno dei membri fondatori. Porcaro morì improvvisamente il 5 agosto del 1992.[9]

Il nucleo base del nuovo gruppo, con Bittan, Alford, Sims e Fontayne e il solo Bobby King ai cori, esordì il 6 maggio 1992 al Bottom Line di New York, locale dove Springsteen mancava dal 1976 e dove nell'estate del 1975 aveva tenuto una serie di celebri concerti che avevano contribuito a lanciarlo ai tempi dell'uscita dell'album Born to Run. L'esibizione di 90 minuti fu realizzata a favore di un selezionato gruppo di dirigenti e dipendenti della Sony Music.[8] Il 9 maggio la stessa formazione si esibì per la prima volta in televisione al Saturday Night Live. Il programma, visto da più 25 milioni di persone, contribuì alla ripresa delle vendite di Human Touch e Lucky Town che, dopo aver esordito al secondo e terzo posto della Billboard 200, stavano velocemente arretrando nella classifica dei dischi più venduti.[10]

Le prove, iniziate in aprile con la formazione ridotta, continuarono a maggio con l'ingresso di Crystal Taliefero e dei coristi presso gli Hollywood Center Studios di Los Angeles fino alla prova generale del 5 giugno che fu trasmessa in diretta via radio e vedeva la partecipazione speciale di Patti Scialfa e di Steven Van Zandt.[8] Lo storico membro della E Street Band era stato chiamato da Springsteen come consigliere e come aiuto ai nuovi musicisti per prendere confidenza con il vecchio repertorio. All'epoca si pensò che Van Zandt avrebbe potuto partecipare al tour, cosa che in realtà non si verificò. La moglie di Sprinsgteen invece partecipò a qualche data della tournée, solo in alcune selezionate occasioni, per gli impegni familiari con i piccoli figli Evan e Jessica che era nata nel dicembre del 1991.[5]

La tournée fu suddivisa in tre tranche principali. La prima si svolse in Europa tra il 15 giugno e il 13 luglio 1992 con almeno due date per ogni tappa e si concluse con cinque concerti consecutivi alla Wembley Arena di Londra. Il tour riprese il 23 luglio con 11 date consecutive alla Brendan Byrne Arena di East Rutherford nel New Jersey; fu così superato il record di 10 date consecutive nello stesso palazzetto durante il Born in the U.S.A. Tour nel 1984.[8] Fino al 17 dicembre il tour si svolse negli Stati Uniti e in Canada prevalentemente nelle grandi arene sportive, ma senza apparizioni negli stadi all'aperto. Dopo una lunga pausa invernale, il 31 marzo 1993 iniziò la terza parte del tour in Europa, con diversi concerti in stadi calcistici all'aperto, che si concluse a Oslo il 1º giugno.[11]

Il bassista Tommy Sims in una foto del 2000

Nonostante le undici date consecutive e il trionfale ritorno nel palazzetto del New Jersey che era considerato "la casa" di Springsteen, la richiesta di biglietti fu almeno inizialmente inferiore a quella del 1984. In quell'occasione le date consecutive alla Brendan Byrne Arena furono dieci, ma le richieste furono molto più alte, tanto che nell'estate dell'anno successivo furono organizzati sei concerti nel vicino e più grande Giants Stadium. Molto buone furono le vendite nella costa orientale degli Stati Uniti, dove Springsteen aveva il seguito maggiore, ma non altrettanto favorevole fu la risposta negli stati del Sud e del Midwest. Invece nelle date europee della prima e dell'ultima tranche, la risposta fu molto positiva, tanto che furono tenuti diversi concerti negli stadi. Nel Vecchio Continente Springsteen aveva ancora un grandissimo seguito e i concerti furono un successo in particolare quando il cantautore riproponeva i suoi successi dell'album Born in the U.S.A.[5]

All'epoca i giudizi sulla «Other Band» divisero la critica e il pubblico nel paragone con la E Street Band, in particolare sul modo di suonare di alcuni elementi, tra cui il batterista Alford e il bassista Tommy Sims, ma anche sull'invadenza delle tastiere di Bittan. Molto apprezzati furono invece la polistrumentista Crystal Taliefero, che divenne nel tempo una valida spalla per Springsteen, e il corista Bobby King. Le critiche indussero Springsteen a impegnarsi ancor di più nei concerti con un'energia paragonabile a quella delle precedenti trionfali tournée.[3][12][13] Dopo l'iniziale diffidenza e dopo un lungo periodo di rodaggio, verso la fine del tour il nuovo gruppo, entrato ormai in sintonia con il leader e con il repertorio storico, iniziò a convincere maggiormente gli spettatori. Nelle occasioni in cui venivano ospitati i vecchi membri della E Street Band, però, era percepibile il calore e palese la differenza con cui il pubblico li accoglieva.[5]

Data[11][14][15] Città Nazione Impianto
Europa
15 giugno 1992 Stoccolma Svezia Globe Arena
17 giugno 1992
20 giugno 1992 Milano Italia Forum di Assago
21 giugno 1992
25 giugno 1992 Francoforte Germania Festhalle
26 giugno 1992
29 giugno 1992 Parigi Francia Palais Omnisports de Paris-Bercy
30 giugno 1992
3 luglio 1992 Barcellona Spagna La Monumental
4 luglio 1992
6 luglio 1992 Londra Regno Unito Wembley Arena
9 luglio 1992
10 luglio 1992
12 luglio 1992
13 luglio 1992
America del Nord
23 luglio 1992 East Rutherford Stati Uniti Brendan Byrne Arena
25 luglio 1992
26 luglio 1992
28 luglio 1992
30 luglio 1992
31 luglio 1992
2 agosto 1992
4 agosto 1992
6 agosto 1992
7 agosto 1992
10 agosto 1992
13 agosto 1992 Worcester The Centrum
14 agosto 1992
17 agosto 1992 Auburn Hills The Palace of Auburn Hills
18 agosto 1992
21 agosto 1992 Richfield Richfield Coliseum
22 agosto 1992
25 agosto 1992 Landover Capital Centre
26 agosto 1992
28 agosto 1992 Filadelfia Spectrum
29 agosto 1992
2 settembre 1992 Tinley Park World Music Theatre
3 settembre 1992
24 settembre 1992 Los Angeles Los Angeles Memorial Sports Arena
25 settembre 1992
28 settembre 1992
29 settembre 1992 San Diego San Diego Sports Arena
2 ottobre 1992 Phoenix America West Arena
3 ottobre 1992
6 ottobre 1992 Sacramento ARCO Arena
13 ottobre 1992 Tacoma Tacoma Dome
15 ottobre 1992 Vancouver Canada Pacific Coliseum
17 ottobre 1992 Calgary Olympic Saddledome
18 ottobre 1992 Edmonton Northlands Coliseum
21 ottobre 1992 Mountain View Stati Uniti Shoreline Amphitheatre
22 ottobre 1992
26 ottobre 1992 Denver McNichols Sports Arena
30 ottobre 1992 Ames Hilton Coliseum
31 ottobre 1992 Minneapolis Target Center
3 novembre 1992 Milwaukee Bradley Center
5 novembre 1992 Toronto Canada SkyDome
6 novembre 1992
9 novembre 1992 Uniondale Stati Uniti Nassau Veterans Memorial Coliseum
10 novembre 1992
13 novembre 1992 Syracuse Carrier Dome
15 novembre 1992 Hartford Hartford Civic Center
17 novembre 1992 Chapel Hill Dean Smith Center
18 novembre 1992 Charlotte Charlotte Coliseum
23 novembre 1992 Orlando Orlando Arena
24 novembre 1992 Miami Miami Arena
30 novembre 1992 Atlanta The Omni
2 dicembre 1992 Dallas Reunion Arena
3 dicembre 1992 Saint Louis St. Louis Arena
5 dicembre 1992 Indianapolis Market Square Arena
7 dicembre 1992 Philadelphia Spectrum
8 dicembre 1992
13 dicembre 1992 Boston Boston Garden
14 dicembre 1992
16 dicembre 1992 Pittsburgh Civic Arena
17 dicembre 1992 Lexington Rupp Arena
Europa
31 marzo 1993 Glasgow Regno Unito SEC Centre
3 aprile 1993 Dortmund Germania Westfalenhallen
4 aprile 1993
April 7, 1993 Zurigo Svizzera Hallenstadion
8 aprile 1993
11 aprile 1993 Verona Italia Stadio Marcantonio Bentegodi
13 aprile 1993 Lione Francia Halle Tony Garnier
15 aprile 1993 Sheffield Regno Unito Sheffield Arena
16 aprile 1993
19 aprile 1993 Rotterdam Paesi Bassi Rotterdam Ahoy
20 aprile 1993
23 aprile 1993 Gand Belgio Flanders Expo
24 aprile 1993
1 maggio 1993 Lisbona Portogallo Estádio José Alvalade
5 maggio 1993 Madrid Spagna Stadio Vicente Calderón
7 maggio 1993 Gijón Stadio El Molinón
9 maggio 1993 Santiago de Compostela Auditorio Monte do Gozo
11 maggio 1993 Barcellona Stadio olimpico Lluís Companys
14 maggio 1993 Berlino Germania Waldbühne
16 maggio 1993 Monaco di Baviera Aeroporto di Monaco-Riem
17 maggio 1993 Mannheim Maimarkthalle
20 maggio 1993 Dublino Irlanda RDS Arena
22 maggio 1993 Milton Keynes Regno Unito National Bowl
25 maggio 1993 Roma Italia Stadio Flaminio
28 maggio 1993 Stoccolma Svezia Stadio Olimpico
30 maggio 1993 Gentofte Danimarca Gentofte Sportspark
1 giugno 1993 Oslo Norvegia Valle Hovin

Prima della ripresa della tournée in Europa, Springsteen con la sua band tenne un concerto benefico di riscaldamento al Count Basie Theatre di Red Bank a cui partecipò in un brano Max Weinberg.[16] L'emittente MTV registrò per l'occasione un'intervista a Springsteen e filmò il soundcheck del concerto.[11]

Terminata la tournée con le ultime tappe europee, Springsteen con la sua band partecipò a due concerti di beneficenza. Il primo si tenne presso la Brendan Byrne Arena di East Rutherford a favore di alcune associazioni non profit e food bank impegnate nella lotta alla fame e alla povertà. Al concerto parteciparono molti ospiti speciali tra cui alcuni membri della E Street Band, Clarence Clemons, Steven Van Zandt, Max Weinberg e Patti Scialfa, i Miami Horns e gli amici Southside Johnny, Joe Ely e Soozie Tyrell.[17] Il secondo concerto si svolse al Madison Square Garden di New York a favore della fondazione istituita dal giornalista musicale Dave Marsh e dalla moglie Barbara Carr – co-manager di Springsteen insieme a Jon Landau – per la lotta contro il sarcoma, malattia che aveva colpito la figlia della coppia scomparsa poco prima. Anche in questo caso parteciparono alcuni ospiti tra cui Terence Trent D'Arby, Joe Ely, Patti Scialfa e la violinista Soozie Tyrell. Durante lo spettacolo la fu raccolto un milione di dollari a favore della fondazione.[18][19][20]

Data[11] Città Nazione Impianto
Concerti di beneficenza
23 marzo 1993 Red Bank Stati Uniti Count Basie Theatre
24 giugno 1993 East Rutherford Brendan Byrne Arena
26 giugno 1993 New York Madison Square Garden

Concerti cancellati o rinviati

[modifica | modifica wikitesto]
  • 2 luglio 1992, Barcellona, Plaza Monumental, rinviato al 4 luglio per problemi di trasporti dalla Francia[14]
  • 8 e 9 ottobre 1992, Mountain View, Shoreline Amphitheatre, rinviati al 21 e 22 ottobre per problemi di salute
  • 28 ottobre 1992, Saint Louis, St. Louis Arena, rinviato al 3 dicembre per problemi di salute
  • 21 novembre 1992, Lexington, Rupp Arena, rinviato al 17 dicembre per problemi di salute
  • 11 dicembre 1992, Pittsburgh, Civic Arena, rinviato al 16 dicembre per brutto tempo
Crystal Taliefero in una foto del 2007,

Durante il tour Springsteen ha occasionalmente ospitato sul palco amici musicisti e collaboratori.[11][14][15]

  • Steven Van Zandt – cori e chitarra in 57 Channels (And Nothin' On), Glory Days e Bobby Jean (prova generale, Hollywood, 5 giugno 1992); cori e chitarra in Glory Days e Darlington County (East Rutherford, 10 agosto 1992); cori e chitarra in Glory Days (Uniondale, 9 novembre 1992); cori e chitarra in Glory Days e altre (East Rutherford, 24 giugno 1993)
  • Elliott Murphy – duetto in Rock Ballad (Parigi, 30 giugno 1992)
  • Southside Johnny – duetto in All The Way Home (East Rutherford, 7 agosto 1992)
  • Danny Federici – organo (Los Angeles, 28 settembre 1992)
  • Billy Joel – tastiere in Glory Days (Uniondale, 10 novembre 1992)
  • Frank Bruno e Liz[21] – chitarra in Glory Days (Filadelfia, 8 dicembre 1992)
  • Peter Wolf – duetto in In the Midnight Hour (Boston, 14 dicembre 1992)
  • Joe Grushecky – cori e chitarra in Santa Claus Is Comin to Town e Glory Days (Pittsburgh, 16 dicembre 1992)
  • Garry Tallent – basso elettrico in Glory Days e Bobby Jean (Lexington, 17 dicembre 1992)
  • Max Weinberg – tastiere in Glory Days (Red Bank, 23 marzo 1993)
  • Jon Bon Jovi e Richie Sambora – voce e chitarra in Glory Days (Dortmund, 3 aprile 1993)
  • Jimmy Cliff – duetto in Time Will Tell (Verona, 11 aprile 1993)
  • Jerry Lee Lewis – duetto in Great Balls of Fire e Whole Lotta Shakin' Goin' On (Dublino, 20 maggio 1992)
  • Joe Ely – duetto in Settle for Love (Dublino, 20 maggio 1992)

Il manager Jon Landau apparve come ospite in alcuni concerti suonando la chitarra.

Secondo i dati forniti dal sito web specializzato setlist.fm, la seguente è stata la scaletta proposta con maggior frequenza durante la tournée[22]:

  1. Better Days
  2. Local Hero
  3. Darkness on the Edge of Town
  4. Lucky Town
  5. Atlantic City
  6. 57 Channels (And Nothin' On)
  7. Trapped
  8. Badlands
  9. If I Should Fall Behind
  10. Living Proof
  11. My Hometown
  12. Leap of Faith
  13. Man's Job
  14. The River
  15. Roll of the Dice
  16. Cover Me
  17. Brilliant Disguise
  18. Born in the U.S.A.
  19. Souls of the Departed
  20. Real World
  21. Human Touch
  22. Light of Day
  23. Glory Days
  24. Hungry Heart
  25. Thunder Road
  26. Bobby Jean
  27. Born to Run
  28. My Beautiful Reward
  29. Working on the Highway

Canzoni originali

[modifica | modifica wikitesto]

Trasmissioni radio-televisive e discografia

[modifica | modifica wikitesto]

Il lancio della tournée e del nuovo gruppo avvenne con la partecipazione alla trasmissione della NBC Saturday Night Live il 9 maggio 1992, la prima esibizione televisiva di Springsteen.[10][23] L'ultima prova generale del tour del 5 giugno 1992 al Hollywood Center Studios di Los Angeles fu parzialmente trasmessa in diretta radiofonica e poi replicata da molte emittenti negli Stati Uniti e in Europa a scopo promozionale e divenne immediatamente disponibile come bootleg.[24]

Sempre a Los Angeles, presso i Warner Hollywood Studios, il 22 settembre 1992 fu registrata una esibizione dal vivo per il programma MTV Unplugged. Benché il format prevedesse esibizioni rigorosamente acustiche degli artisti, Springsteen suonò tutte le canzoni, salvo l'iniziale Red Headed Woman, con strumenti elettrici accompagnato dalla "Other Band" con la quale stava per riprendere lo spezzone nordamericano del tour. Il programma fu trasmetto da MTV l'11 novembre. A dicembre l'esibizione fu resa disponibile in videocassetta, e laserdisc per i mercati orientali, col titolo In Concert MTV Plugged. Nell'aprile del 1993 il concerto fu pubblicato anche su disco, il secondo album dal vivo della carriera del cantautore, dalla Columbia Records per il solo mercato europeo anche per promuovere l'imminente inizio della tranche europea del tour.[25] Parte dei concerti del 22 maggio 1993 a Milton Keynes e del 28 maggio a Stoccolma fu ripresa per uno speciale televisivo che non fu mai realizzato.[11]

A partire dal 2014 Springsteen iniziò a pubblicare le registrazioni restaurate digitalmente di alcuni suoi concerti resi disponibile per il download attraverso il suo sito ufficiale nei formati MP3, lossless con qualità CD-Audio e in alta definizione a 24 bit/192 kHz oppure come tradizionali album in formato CD. Negli anni successivi sono stati resi disponibili alcuni concerti della tournée mondiale del 1992-93, tra cui quello di beneficenza alla Brendan Byrne Arena del 24 giugno 1993.[26][27]

  1. ^ Colombati, p. 496.
  2. ^ Kirkpatrick, p. 120.
  3. ^ a b Marsh, 2006, pp. 192, 203-204.
  4. ^ Masciotra, p. 219.
  5. ^ a b c d e f Carlin, cap. 22.
  6. ^ Wiersema, p. 30.
  7. ^ Marsh, 2006, pp. 192.
  8. ^ a b c d Labianca, p. 187.
  9. ^ (EN) William Ruhlmann, Jeff Porcaro biography, su Allmusic. URL consultato il 30 dicembre 2021 (archiviato il 6 maggio 2015).
  10. ^ a b (EN) Peter Watrous, The Pop Life. Springsteen and Sales, in The New York Times, 13 maggio 1992. URL consultato il 24 dicembre 2021 (archiviato il 26 maggio 2015).
  11. ^ a b c d e f (EN) 1993, su Brucebase. URL consultato il 21 dicembre 2021 (archiviato il 21 dicembre 2021).
  12. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Bruce: in ogni squadra vince, in Corriere della Sera, 22 giugno 1992. URL consultato il 31 dicembre 2021 (archiviato l'8 maggio 2021).
  13. ^ Mauro Zambellini, Forum di Assago 20-21 giugno 1992, in Il mucchio selvaggio, n. 176, settembre 1992. URL consultato il 31 dicembre 2021 (archiviato l'8 maggio 2021).
  14. ^ a b c (EN) 1992, su Brucebase. URL consultato il 21 dicembre 2021 (archiviato il 21 dicembre 2021).
  15. ^ a b Labianca, pp. 187-192.
  16. ^ Labianca, p. 188.
  17. ^ (EN) Sheila Rule, The Pop Life. Springsteen for Charity, in The New York Times, 2 giugno 1993. URL consultato il 22 dicembre 2021 (archiviato il 17 gennaio 2018).
  18. ^ Patrizia De Rossi, Il cuore generoso di Bruce Springsteen per il KACF (Kristen Ann Carr Fund), su Spettakolo!, 23 aprile 2018. URL consultato il 22 dicembre 2021 (archiviato il 26 febbraio 2021).
  19. ^ (EN) Our History, su Kristen Ann Carr Fund. URL consultato il 22 dicembre 2021 (archiviato il 23 gennaio 2021).
  20. ^ (EN) Kristen Ann Carr Fund Honors Industry Vet Laverty, in Billbord, 10 aprile 2007. URL consultato il 22 dicembre 2021 (archiviato il 22 dicembre 2021).
  21. ^ Frank Bruno fece parte nel 2006 della Session Band che accompagnò Springsteen in tour dopo l'uscita dell'album We Shall Overcome: The Seeger Sessions. Il padre Frank Bruno Sr. aveva insegnato a Springsteen i primi rudimenti di chitarra. Liz è una parente invitata sul palco a suonare le tastiere.
  22. ^ (EN) Average setlist for tour: Other Band Tour, su setlist.fm, setlist.fm. URL consultato il 10 gennaio 2016.
  23. ^ David Hapworth in BurgerThe Q Interview: Bruce Springsteen
  24. ^ (EN) Associated Press, Bruce tour begins, su Greasy Lake, giugno 1992. URL consultato il 23 dicembre 2021 (archiviato il 16 dicembre 2013).
  25. ^ (EN) William Ruhlmann, Bruce Springsteen. In Concert/MTV Plugged, su All Music. URL consultato il 16 maggio 2019 (archiviato il 3 maggio 2019).
  26. ^ (EN) 1992, su Live Bruce Springsteen. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  27. ^ (EN) Brendan Byrne Arena, East Rutherford, NJ, su Live Bruce Springsteen. URL consultato il 23 dicembre 2021.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Rock: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rock