Ballspielverein Borussia 09 Dortmund
BV Borussia 09 Dortmund Calcio | |
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Die Borussen (i prussiani) Die Schwarzgelben (i gialloneri) | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Giallo, nero |
Simboli | Ape |
Inno | Am Borsigplatz geboren |
Dati societari | |
Città | Dortmund |
Nazione | Germania |
Confederazione | UEFA |
Federazione | DFB |
Campionato | Bundesliga |
Fondazione | 1909 |
Presidente | Reinhard Rauball |
Allenatore | Nuri Şahin |
Stadio | Westfalenstadion (81 365 posti) |
Sito web | www.bvb.de |
Palmarès | |
Titoli di Germania | 8 |
Trofei nazionali | 5 Coppe di Germania 6 Supercoppe di Germania |
Trofei internazionali | 1 Coppe dei Campioni/Champions League 1 Coppe delle Coppe 1 Coppe Intercontinentali |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Ballspielverein Borussia[N 1] 09 e.V. Dortmund, meglio noto come Borussia Dortmund o con la sigla BVB, è una società polisportiva tedesca di Dortmund, nota soprattutto per la sua sezione calcistica, che milita nella Bundesliga, la divisione di vertice del campionato tedesco.
Fondato nel 1909 per iniziativa di diciannove calciatori di Dortmund, gioca in tenuta giallonera e dal 1974 disputa le partite casalinghe al Westfalenstadion (noto per ragioni di sponsorizzazione come Signal Iduna Park), lo stadio più capiente di Germania (81 365 posti a sedere) e quello che fa registrare la più alta affluenza media di pubblico.[1] L'impianto sostituì lo stadio Rote Erde, che ospitava le partite del Borussia dal 1937, mentre dal 1909 la squadra disputava le partite casalinghe al Weiße Wiese.
Nella bacheca del club figurano: 8 titoli nazionali, 5 Coppe di Germania, 6 Supercoppe di Germania, una UEFA Champions League (1996-1997), una Coppa delle Coppe (1965-1966) e una Coppa Intercontinentale (nel 1997). A livello nazionale è la seconda squadra tedesca per numero di titoli ufficiali vinti (19), mentre a livello internazionale è la terza squadra tedesca per numero di titoli ufficiali vinti: 3 (a pari merito con lo Schalke 04 e alle spalle di Bayern Monaco con 14 e Amburgo con 4). Grazie alla vittoria del 1966 in Coppa delle Coppe divenne il primo club tedesco a sollevare un trofeo internazionale. Complessivamente il club si è aggiudicato 22 trofei ufficiali, 19 nazionali e 3 internazionali, che la rendono la seconda squadra più vincente in Germania, dietro al solo Bayern Monaco.
Molto sentita è la sfida con il Bayern Monaco, nota come Der Klassiker. La principale rivalità locale è, invece, con lo Schalke 04: l'incontro è noto come derby della Ruhr o Revierderby.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalla fondazione alla seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Nel novembre del 1901 fu fondata la Gioventù cattolica "Trinità"[2] come organizzazione giovanile della parrocchia omonima in Flurstraße, a nord-est di Dortmund. La parrocchia era stata creata poco tempo prima nell'ambito dell'immigrazione di lavoratori polacchi e aveva lo scopo di favorire l'integrazione degli immigrati nella Dortmund a maggioranza protestante. I membri della Gioventù erano per la maggior parte giovani operai dell'industria siderurgica e minatori che non solo partecipavano alla vita religiosa, ma si dedicavano anche all'attività sportiva, inizialmente con la ginnastica e l'atletica. Dal 1906 si giocava regolarmente a calcio al Weiße Wiese, impianto situato nei pressi di Borsigplatz, nella zona settentrionale di Dortmund.[3] Nello stesso anno il cappellano Hubert Dewald divenne presidente della Gioventù e si oppose energicamente sia al "selvaggio" gioco del calcio sia all'ambiente culturale che circondava lo sport. Tra le altre cose impose una preghiera aggiuntiva di domenica pomeriggio per vietare il gioco del calcio e chiese ai calciatori di non incontrarsi più presso la locanda "Zum Wildschütz" in Oesterholzstraße 60, ma di utilizzare la casa parrocchiale Pius per i loro incontri.
I conflitti latenti tra la direzione della Sodalità e i giovani atleti infine culminarono nella fondazione del Borussia.[4] La storia del Borussia Dortmund inizia il 19 dicembre 1909, quando un nugolo di giovani provenienti della Dreifaltigkeits-Jugend, la squadra della locale parrocchia, fondano un nuovo club, vincendo le opposizioni di Padre Dewald di bloccare l'incontro organizzativo che si sta svolgendo in un ristorante a nord-est della città, lo Zum Wildschütz. Il nuovo club viene così fondato col nome Borussia: si tratta del nome latino della Prussia, che viene scelto prima di tutto in riferimento a un omonimo birrificio situato lungo Steiger Strasse[5]. Inizialmente la squadra scende in campo con una casacca a strisce blu e bianche con una cintura rossa in diagonale[6]. Nel 1912 la società si fonde con altre tre e dal 14 febbraio 1913 in avanti i colori della maglia diventano quelli usati tuttora: il giallo e il nero[6], che sono anche gli stessi della città di Dortmund.
Il Borussia inizia a giocare nelle divisioni locali con risultati modesti e nel 1926 si trasferisce nel primo storico stadio, il Weisse Wiese. Sono però proprio le spese per ammodernare questo impianto a portare il club sull'orlo del fallimento nel 1929: la sopravvivenza finanziaria è però garantita dell'ex presidente Heinz Schwaben, che si fa carico personalmente del debito[7].
Nel 1933 in Germania si assiste all'ascesa del nazismo: il regime riforma subito il campionato secondo i propri scopi, e contemporaneamente esercita pressioni sul club, che portano presto all'allontanamento del presidente Egon Pentrup[8]. È degna di nota la prima convocazione in nazionale di un giocatore giallonero, August Lenz, che il 28 aprile 1935 scende in campo contro il Belgio segnando anche due gol[9]. Sempre in questo periodo il Borussia inizia a giocare allo stadio Rote Erde ("stadio Terra rossa"), poco dopo essere stato promosso nella Gauliga Westfalen, una delle massime divisioni locali del periodo. Qui il club milita fino alla fine della seconda guerra mondiale, ma senza molto successo: tutte le edizioni di questo campionato sono infatti vinte dallo Schalke 04, comunque una delle migliori squadre del tempo. I nero-gialli si devono così accontentare di due secondi posti, che sono ottenuti nel 1938 e nel 1942; questi non consentono però l'accesso alla fase nazionale.
Gli anni in Oberliga e i primi successi
[modifica | modifica wikitesto]Nel dopoguerra Dortmund diventa parte della Germania Ovest. Qui vengono create cinque massime divisioni locali e solo le prime due squadre di ciascuna accedono alla fase nazionale. Il Borussia gioca in uno di questi campionati, l'Oberliga West, che vince per tre volte di seguito a partire nel 1948. Nel 1949 il club giunge anche alla finale nazionale, tuttavia il titolo viene vinto dal Mannheim.
Intanto però sono arrivati in squadra giocatori importanti: la porta è infatti difesa dal neo campione del mondo Heinz Kwiatkowski, mentre l'attacco è guidato dai tre Alfred, Preißler, Kelbassa e Niepieklo. I primi successi importanti non tardano quindi a venire: dopo aver conquistato l'Oberliga West anche nel 1956 e nel 1957 il Borussia, guidato da Helmut Schneider, raggiunge la finale nazionale in entrambe queste occasioni, e qui batte prima il Karlsruhe, poi l'Amburgo. Questi titoli garantiscono altrettante partecipazioni alla Coppa dei Campioni, e i tedeschi raggiungono come miglior risultato i quarti nell'edizione 1957-1958: sono eliminati dal Milan poi vice-campione.
In seguito il Borussia non vince più l'Oberliga West, fermandosi così a sei successi totali. Ottiene però due secondi posti in questo campionato, e quindi altrettante partecipazioni alla fase nazionale. Qui il cammino è di tutto rispetto: se i nero-gialli sono sconfitti in finale nel 1961 dal Norimberga, nel 1963 battono il Colonia e conquistano il loro terzo titolo. La squadra, che ha Hermann Eppenhoff in panchina, sfiora nella stessa stagione il double raggiungendo anche la finale della DFB-Pokal: il trofeo viene però sollevato dall'Amburgo.
I primi anni in Bundesliga e la Coppa delle Coppe
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto 1963 la formula del campionato tedesco cambia: nasce infatti la Bundesliga, un unico girone all'italiana che raccoglie le migliori squadre della nazione. Tra queste c'è ovviamente il Borussia fresco campione, che però esordisce perdendo 3-2 contro il Werder Brema[10]; è tuttavia il nero-giallo Timo Konietzka a realizzare il primo gol del torneo, dopo meno di un minuto dall'inizio dell'incontro[11]. In questa stagione la squadra è protagonista anche nella Coppa dei Campioni: qui, dopo aver eliminato una delle migliori squadre di questo periodo, il Benfica di Eusébio, viene fermata in semifinale dai futuri campioni dell'Inter. Il Borussia conquista poi nella stagione successiva la prima DFB-Pokal, in seguito alla vittoria in finale contro l'Alemannia.
La squadra partecipa così alla Coppa delle Coppe 1965-1966, e intanto Hans Tilkowski è stato eletto calciatore dell'anno in Germania. Nella manifestazione continentale i tedeschi eliminano in semifinale i campioni in carica del West Ham, e il 5 maggio 1966 giocano a Glasgow la partita decisiva contro il Liverpool; questa viene vinta 2-1 ai tempi supplementari grazie alle reti segnate da Sigfried Held e Reinhard Libuda, e in questo modo la squadra di Willi Multhaup è la prima a portare in Germania un trofeo internazionale. Parte del merito va sicuramente a Lothar Emmerich, che si laurea capocannoniere segnando il più alto numero di gol di sempre in un'edizione di Coppa delle Coppe, quattordici[12]. Il giocatore è il miglior marcatore anche in campionato; qui i nero-gialli perdono quattro delle ultime cinque partite[13] e si classificano al secondo posto, tre punti sotto al Monaco 1860 dell'ex Konietzka. Arriva anche un terzo posto nel campionato 1966-1967, e anche in questo caso sono decisivi i gol di Emmerich, il miglior marcatore del torneo.
Dalla retrocessione agli anni ottanta
[modifica | modifica wikitesto]Il Borussia ottiene un quinto posto tre anni dopo, ma spesso finisce nella parte bassa della graduatoria. La squadra retrocede in Regionalliga al termine della stagione 1971-1972, e rimane al secondo livello per quattro anni. Però, proprio in questo periodo si trasferisce nel più capiente Westfalenstadion, impianto che è stato costruito per ospitare alcune partite del Mondiale 1974.
I nero-gialli vengono promossi al termine della Zweite Bundesliga 1975-1976, dopo aver vinto il play-off contro il Norimberga. Gli anni immediatamente successivi al ritorno in massima divisione non sono però particolarmente felici: la squadra si classifica sempre nella metà inferiore della graduatoria, inoltre subisce nell'ultima giornata del campionato 1977-1978 la più pesante sconfitta nella storia del torneo, un 12-0 contro il Borussia Mönchengladbach[14]; questo risultato costa il posto a Otto Rehhagel[15].
Per la stagione 1979-1980 la dirigenza ingaggia uno degli allenatori tedeschi più vincenti dell'ultimo decennio, Udo Lattek. In campionato il Borussia parte subito bene, arrivando anche ad occupare la prima posizione verso la metà del girone di andata[16], tuttavia finisce al sesto posto, un solo punto sotto la zona UEFA. In questo periodo giocano in squadra Eike Immel e Miroslav Votava, che diventano campioni d'Europa con la Nazionale, e Manfred Burgsmüller, uno dei più prolifici calciatori nella storia del club. È anche grazie a loro che l'accesso alle competizioni europee non sfugge due anni dopo, quando in panchina c'è Branko Zebec; il cammino nella Coppa UEFA 1982-1983 termina tuttavia nel primo turno, dopo aver incontrato i Rangers Glasgow.
Il Borussia accusa però presto un nuovo calo: il picco negativo viene raggiunto al termine del campionato 1985-1986, quando per conquistare la salvezza è necessario battere il Fortuna Colonia nello spareggio promozione/retrocessione. Ad ogni modo già l'anno successivo i nero-gialli sono quarti, e possono così tornare in Coppa UEFA. In questa manifestazione i tedeschi incontrano negli ottavi il Bruges, che viene sconfitto 3-0 nella partita di andata ma ribalta la situazione vincendo 5-0 nel ritorno; questa è ancor oggi la peggior sconfitta in campo europeo[17].
Gli anni d'oro e la vittoria della UEFA Champions League (1989-2002)
[modifica | modifica wikitesto]Il Borussia Dortmund, guidato ora da Horst Köppel, vince per la seconda volta la coppa nazionale nel 1988-1989, dopo aver battuto per 4-1 il Werder Brema nella finale. Questo trofeo viene sollevato a ventitré anni di distanza dall'ultimo, la Coppa delle Coppe, ed è seguito nella stagione successiva dalla Supercoppa di Germania. Poco dopo i tedeschi vengono eliminati agli ottavi della Coppa delle Coppe dai futuri campioni della Sampdoria.
Un cambiamento si profila al termine della stagione 1990-1991: il club si piazza al decimo posto in campionato e alla guida della squadra subentra Ottmar Hitzfeld. Già nella prima stagione con il nuovo tecnico i gialloneri comandano la classifica nella prima metà del girone di ritorno,[18] ma chiudono al secondo posto a causa della peggiore differenza reti nei confronti degli avversari. Nella stagione successiva il Borussia raggiunge la finale della Coppa UEFA 1992-1993, dove subisce un pesante 6-1 tra andata e ritorno contro la Juventus.
Grazie ad ingaggi importanti come quello di Matthias Sammer, nel 1994-1995 il club di Dortmund vince per la quarta volta il titolo di Bundesliga, dopo un duello con il Werder Brema protrattosi sino all'ultima giornata,[19] e nel 1995-1996 il quinto titolo, oltre a raggiungere la semifinale della Coppa UEFA 1994-1995 (soccomberà contro la Juventus), e i quarti della UEFA Champions League 1995-1996 (dove l'eliminazione avverrà contro i futuri finalisti dell'Ajax); alla fine del 1996 il difensore giallonero Sammer vince il Pallone d'oro.
Il Borussia ottiene il primo grande successo internazionale vincendo la UEFA Champions League 1996-1997, edizione in cui i tedeschi hanno la meglio sugli inglesi del Manchester Utd in semifinale e sulla favorita Juventus di Marcello Lippi,[20] detentrice del trofeo, all'Olimpico di Monaco di Baviera, dove vanno a segno Karl-Heinz Riedle con una doppietta nel primo tempo e, nella ripresa, il ventenne Lars Ricken, in gol appena undici secondi dopo il suo ingresso in campo (record in una finale di Champions) per il 3-1 finale.[21]
Dopo la conquista del prestigioso trofeo, Hitzfeld lascia e viene sostituito da Nevio Scala; poco dopo Jürgen Kohler viene nominato Calciatore tedesco dell'anno. Sconfitti dal Barcellona nella Supercoppa europea del 1997, i gialloneri si piazzano decimi in campionato, pur raggiungendo la semifinale della UEFA Champions League 1997-1998. Nel dicembre 1997 era stata messa in bacheca la Coppa Intercontinentale, vinta all'Olimpico di Tokyo grazie al 2-0 contro il Cruzeiro (reti di Michael Zorc e Heiko Herrlich). Il contratto con Scala non viene rinnovato[22] e inizia un quadriennio senza successi, interrotto dal titolo tedesco vinto dal tecnico Matthias Sammer nel 2001-2002, ottenuto un'insperata rimonta ai danni del Bayer Leverkusen,[23] con il giallonero Márcio Amoroso capocannoniere. Nella stessa annata la squadra raggiunge la finale della Coppa UEFA, in cui viene sconfitta dal Feyenoord, vincitore nel proprio stadio.
Dalle difficoltà di inizio millennio al nuovo ritorno ai vertici (2002-oggi)
[modifica | modifica wikitesto]Intanto il club si ritrova pesantemente indebitato a causa di una cattiva gestione societaria. Questa situazione viene ulteriormente aggravata dalla mancata partecipazione alla UEFA Champions League 2003-2004, con i tedeschi eliminati al terzo turno preliminare. La situazione peggiora nel 2005, quando il club viene salvato del fallimento grazie dall'ingresso di nuovi sponsor[24]; tra questi figura la compagnia assicurativa e finanziaria Signal Iduna, che acquista il Westfalenstadion in cambio dei diritti di denominazione dello stadio.
La crisi societaria si accompagna alla crisi tecnica, con i gialloneri che sfiorano la retrocessione in Zweite Bundesliga nel 2006-2007, evitata dal subentrato tecnico Thomas Doll.[25]. Finalista perdente della Coppa di Germania 2007-2008, il Borussia viene affidato nel 2008 a Jürgen Klopp, che nel 2009 conduce i suoi a un passo dalla qualificazione all'Europa League,[26] centrata nel 2010, con sfiorata qualificazione alla Champions.[27]
L'arrivo di calciatori come Robert Lewandowski, Shinji Kagawa, Mats Hummels e Mario Götze consente alla squadra di vincere nuovamente il campionato dopo nove anni nel 2010-2011, con un margine di sette punti sulla seconda classificata. Il successo viene confermato nella stagione successiva, in cui viene vinta anche la Coppa di Germania (5-2 al Bayern Monaco in finale), trionfo che permette di centrare il double. Nell'edizione 2012-2013 della UEFA Champions League i gialloneri raggiungono l'atto conclusivo, dove vengono sconfitti per 2-1 dai connazionali del Bayern Monaco nella prima finale di Champions tra due squadre tedesche. Nelle due stagioni successive il Borussia perde prima Götze e poi Lewandowski, entrambi accasatisi al Bayern. Negli anni seguenti il Borussia vince due Supercoppe di Germania, sempre battendo i bavaresi, e perde la finale della Coppa di Germania 2013-2014 contro il Bayern, mentre nel 2014-2015 la squadra di Klopp disputa un campionato molto altalenante, chiuso al settimo posto,[28] e perde la finale della Coppa di Germania contro il Wolfsburg.
La panchina passa nel 2015 a Thomas Tuchel[29] sotto la cui guida la squadra perde la finale della Coppa di Germania 2015-2016 ai rigori contro il Bayern e vince il trofeo l'anno dopo (2-1 in finale all'Eintracht Francoforte), dopo tre finali della competizione perse consecutivamente. Con questo successo si chiude la gestione di Tuchel,[30] la cui successione sarà tribolata. Dopo due cambi tecnici, nel 2018 arriva in panchina lo svizzero Lucien Favre, che vince la Supercoppa di Germania 2019 contro il Bayern Monaco, ma viene esonerato dopo undici giornate del campionato 2020-2021; il successore Edin Terzić, che assume la guida della squadra ad interim sino alla fine della stagione, riesce a condurre i suoi alla vittoria della Coppa di Germania e nel 2022-2023 perde il titolo di Bundesliga all'ultima giornata a vantaggio del Bayern Monaco per la differenza reti. I gialloneri raggiungono la finale nell'edizione 2023-2024 della UEFA Champions League, dove vengono sconfitti per 2-0 dal Real Madrid.
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Ballspielverein Borussia 09 Dortmund | |
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Colori e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Colori
[modifica | modifica wikitesto]Il colore predominante della maglia del Borussia Dortmund è il giallo, nel quale sono presenti inserti neri; questi sono anche i colori della città di Dortmund. Storicamente però questa divisa è stata adottata solo a partire dal 1913: in precedenza era infatti a strisce bianche e blu con banda rossa[31]. La maglia ha utilizzato diversi motivi durante le annate, con il colore nero più o meno presente a seconda del fornitore tecnico.
Simboli ufficiali
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Il simbolo del club è un cerchio giallo con all'interno la scritta BVB 09 in nero.
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1945-1964
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1964-1974
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1974-1976 e 1978-1993
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1993-presente
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2012–presente
Inno
[modifica | modifica wikitesto]Wir halten fest und treu zusammen, composto nel 1934 in occasione del venticinquesimo anniversario della fondazione del club.
Mascotte
[modifica | modifica wikitesto]La mascotte del club è, dal 16 aprile 2005, Emma, un'ape giallonera[32].
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]La squadra gioca le partite casalinghe al Westfalenstadion, noto altresì con il nome commerciale di Signal Iduna Park, impianto che può contenere 81 365 spettatori (66 099 per le partite internazionali), che ne fanno lo stadio più capiente di Germania. Questo stadio detiene anche la media di affluenza più alta di tutta Europa, più di 80 000 spettatori nel 2015.[33].
Il club iniziò a giocare in un impianto che sorgeva nella zona settentrionale della città, il Weiße Wiese. Inaugurato nel 1924 e arrivato anche a contenere 18 000 spettatori,[34] fu abbandonato nel 1937: il terreno su cui è costruito venne infatti occupato dall'industria Hoesch AG. La squadra si sposta così nello stadio Rote Erdeò ("stadio Terra rossa"), che era stato inaugurato nel 1926 nella zona meridionale di Dortmund. L'impianto, tuttora esistente, è divenuto nel 2009 il terreno di gioco della seconda squadra del Borussia Dortmund.
Un nuovo trasferimento avvenne nel 1974, quando il Borussia, che militava in Zweite Bundesliga, si spostò nell'odierno stadio. L'impianto venne costruito a fianco del Rote Erde per l'imminente campionato del mondo del 1974 e fu inizialmente chiamato Westfalenstadion dal nome della regione in cui è ubicato e ha sede la squadra, la Vestfalia. Nel 2005 assunse il nome commerciale di Signal Iduna Park e l'anno successivo ospitò anche alcune partite del campionato del mondo del 2006, tra cui la semifinale tra Germania e Italia.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Sponsor
[modifica | modifica wikitesto]Impegno nel sociale
[modifica | modifica wikitesto]«Borussia Dortmund [..] und alle BVB-Fans tragen Verantwortung, bei ausländer- und menschenfeindlichen Parolen nicht wegzuhören, sondern klar Stellung dagegen zu beziehen. Durch diese gemeinsame Aktion, [..] verdeutlicht die BVB-Familie einmal mehr ihre klare Haltung: für Toleranz [..], gegen Rassismus und Fremdenfeindlichkeit»
«Il Borussia Dortmund [..] e tutti i fan del BVB[36] sentono la responsabilità di non guardare lontano quando ascoltano slogan xenofobi ed inumani, bensì di prendere una decisa presa di posizione contro di essi. Attraverso questa forma di azione comune, [..] la famiglia del BVB illustra ancora una volta la sua chiara posizione: per la tolleranza [..], contro il razzismo e la xenofobia»
La società ha lanciato la campagna Kein Bier für Rassisten ("niente birra per i razzisti")[38][39], schierandosi apertamente contro razzismo e xenofobia[38][40] ed invitando i rifugiati a partite ufficiali per aiutarne l'integrazione[39]. Ha inoltre prodotto un video in cui ridicolizza i neonazisti asserendo la totale intolleranza alle posizioni politiche dell'estrema destra tedesca[41][42][43].
Allenatori e presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1963, anno di nascita della Bundesliga, gli allenatori del club sono stati:
Nome | Periodo[44] | Vittorie |
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Hermann Eppenhoff | 1º luglio 1963 - 30 giugno 1965 | DFB-Pokal 1964-1965 |
Willi Multhaup | 1º luglio 1965 - 30 giugno 1966 | Coppa delle Coppe 1965-1966 |
Heinz Murach | 1º luglio 1966 - 10 aprile 1968 | |
Oßwald Pfau | 18 aprile 1968 - 16 dicembre 1968 | |
Helmut Schneider | 7 dicembre 1968 - 17 marzo 1969 | |
Hermann Lindemann | 21 marzo 1969 - 30 giugno 1970 | |
Horst Witzler | 1º luglio 1970 - 21 dicembre 1971 | |
Detlev Brüggemann | 1º luglio 1972 - 30 ottobre 1972 | |
Max Michallek | 1º novembre 1972 - 1º marzo 1973 | |
Herbert Burdenski | 3 gennaio 1972 - 1º marzo 1973 | |
Dieter Kurrat | 2 marzo 1973 - 30 giugno 1973 | |
János Bédl | 1º luglio 1973 - 30 giugno 1974 | |
Otto Knefler | 1º luglio 1974 - 1º febbraio 1976 | |
Horst Buhtz | 1º febbraio 1976 - 13 giugno 1976 | |
Otto Rehhagel | 14 giugno 1976 - 30 aprile 1978 | |
Carl-Heinz Rühl | 21 maggio 1978 - 29 aprile 1979 | |
Uli Maslo | 30 aprile 1979 - 30 giugno 1979 | |
Udo Lattek | 1º luglio 1979 - 10 maggio 1981 | |
Rolf Bock | 11 maggio 1981 - 30 giugno 1981 | |
Branko Zebec | 1º luglio 1981 - 30 giugno 1982 | |
Karl-Heinz Feldkamp | 1º luglio 1982 - 5 aprile 1983 | |
Helmut Witte | 6 aprile 1983 - 30 giugno 1983 | |
Uli Maslo | 1º luglio 1983 - 23 ottobre 1983 | |
Heinz-Dieter Tippenhauer | 31 ottobre 1983 - 15 novembre 1983 | |
Horst Franz | 16 novembre 1983 - 30 giugno 1984 | |
Friedhelm Konietzka | 1º luglio 1984 - 24 ottobre 1984 | |
Erich Ribbeck | 28 ottobre 1984 - 30 giugno 1985 | |
Pál Csernai | 1º luglio 1985 - 20 aprile 1986 | |
Reinhard Saftig | 20 aprile 1986 - 26 giugno 1988 | |
Horst Köppel | 27 giugno 1988 - 30 giugno 1991 | DFB-Pokal 1988-1989; DFB-Supercup 1989 |
Ottmar Hitzfeld | 1º luglio 1991 - 30 giugno 1997 | Fußball-Bundesliga 1994-1995; DFB-Supercup 1995; 1995-1996; DFB-Supercup 1996; UEFA Champions League 1996-1997 |
Nevio Scala | 1º luglio 1997 - 30 giugno 1998 | Coppa Intercontinentale 1997 |
Michael Skibbe | 1º luglio 1998 - 4 febbraio 2000 | |
Bernd Krauss | 5 febbraio 2000 - 12 aprile 2000 | |
Udo Lattek | 16 aprile 2000 - 30 giugno 2000 | |
Matthias Sammer | 1º luglio 2000 - 30 giugno 2004 | Fußball-Bundesliga 2001-2002 |
Bert van Marwijk | 1º luglio 2004 - 18 dicembre 2006 | |
Jürgen Röber | 19 dicembre 2006 - 12 marzo 2007 | |
Thomas Doll | 13 marzo 2007 - 19 maggio 2008 | |
Jürgen Klopp | 1º luglio 2008 - 30 giugno 2015 | Fußball-Bundesliga 2010-2011; 2011-2012; DFB-Pokal 2011-2012; DFL-Supercup 2013; DFL-Supercup 2014 |
Thomas Tuchel | 1º luglio 2015 - 30 maggio 2017 | DFB-Pokal 2016-2017 |
Peter Bosz | 6 giugno 2017 - 10 dicembre 2017 | |
Peter Stöger | 10 dicembre 2017 - 22 maggio 2018 | |
Lucien Favre | 22 maggio 2018 - 13 dicembre 2020 | DFL-Supercup 2019 |
Edin Terzić | 13 dicembre 2020 - 22 maggio 2021 | DFB-Pokal 2020-2021 |
Marco Rose | 1 luglio 2021 - 22 maggio 2022 | |
Edin Terzić | 23 maggio 2022 - 13 giugno 2024 |
Di seguito viene riportata la lista dei presidenti del Borussia Dortmund dalla fondazione ad oggi[45]:
- 1909-1910 Heinrich Unger
- 1910-1923 Franz Jacobi
- 1923-1928 Heinz Schwaben
- 1928-1933 August Busse
- 1933-1934 Egon Pentrup
- 1934-1945 August Busse
- 1945-1946 Willi Bietzek
- 1946-1952 Rudi Lückert
- 1952-1964 Werner Wilms
- 1964-1965 Kurt Schönherr
- 1965-1968 Willi Steegmann
- 1968-1974 Walter Kliemt
- 1974-1979 Heinz Günther
- 1979-1982 Reinhard Rauball
- 1982-1983 Jürgen Vogt
- 1983-1984 Frank Roring
- 1984-1986 Reinhard Rauball
- 1986-2004 Gerd Niebaum
- 2004-oggi Reinhard Rauball
Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Capitani
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l'elenco dei capitani del Borussia Dortmund dal 1963 a oggi, con il periodo in cui hanno portato la fascia[46].
- Aki Schmidt (1963-1965)
- Wolfgang Paul (1965-1968)
- Sigfried Held (1968-1971)
- Dieter Kurrat (1971-1974)
- Klaus Ackermann (1974-1977)
- Lothar Huber (1977-1979)
- Manfred Burgsmüller (1979-1983)
- Rolf Rüssmann (1983-1985)
- Dirk Hupe (1985-1987)
- Frank Mill (1987-1988)
- Michael Zorc (1988-1997)
- Stefan Reuter (1997-2003)
- Christoph Metzelder (2003-2004)
- Christian Wörns (2004-2008)
- Sebastian Kehl (2008-2014)
- Mats Hummels (2014-2016)
- Marco Reus (2016-2023)
- Emre Can (2023-)
Vincitori di titoli
[modifica | modifica wikitesto]- Campioni del mondo
- Heinz Kwiatkowski (Svizzera 1954)
- Frank Mill (Italia 1990)
- Andreas Möller (Italia 1990)
- Roman Weidenfeller (Brasile 2014)
- Kevin Großkreutz (Brasile 2014)
- Mats Hummels (Brasile 2014)
- Erik Durm (Brasile 2014)
- Campioni d'Europa
- Eike Immel (Italia 1980)
- Mirko Votava (Italia 1980)
- Flemming Povlsen (Svezia 1992)
- Stefan Reuter (Inghilterra 1996)
- Matthias Sammer (Inghilterra 1996)
- Jürgen Kohler (Inghilterra 1996)
- Steffen Freund (Inghilterra 1996)
- Andreas Möller (Inghilterra 1996)
- Campioni d'Africa
- Campioni d'Asia
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]19 trofei
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]3 trofei
- Coppa delle Coppe: 1 (record tedesco a pari merito con Amburgo, Bayern Monaco, Werder Brema e Magdeburgo)
Competizioni regionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1948, 1949, 1950, 1953, 1956, 1957
Competizioni giovanili
[modifica | modifica wikitesto]- 1993–94, 1994-1995, 1995-1996, 1996-1997, 1997-1998, 2015-2016, 2016-2017, 2018-2019, 2021-2022
- 1983–1984, 1992–1993, 1995–1996, 1997–1998, 2013-2014, 2014-2015, 2017-2018, 2023-2024
- 1973
- 1993, 2009
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Dalla stagione 1936-1937 alla stagione 2023-2024 compresa, la squadra ha partecipato a:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Gauliga Westfalen | 8 | 1936-1937 | 1943-1944 | 81 |
Oberliga West | 16 | 1947-1948 | 1962-1963 | ||
Bundesliga | 57 | 1963-1964 | 2023-2024 | ||
2º | Regionalliga | 2 | 1972-1973 | 1973-1974 | 4 |
2. Fußball-Bundesliga | 2 | 1974-1975 | 1975-1976 |
Partecipazione alle competizioni UEFA
[modifica | modifica wikitesto]Nelle competizioni europee il Borussia Dortmund ha ottenuto la miglior vittoria in assoluto contro i maltesi del Floriana, un 8-0 nel ritorno del primo turno della Coppa delle Coppe 1965-1966, poi vinta, mentre la peggior sconfitta si è verificata negli ottavi della Coppa UEFA 1987-1988 contro i belgi del Bruges, un 5-0 maturato dopo i tempi supplementari[17].
Alla stagione 2023-2024 compresa, il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[17]:
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League | 23 | 1956-1957 | 2023-2024 |
Coppa Intercontinentale | 1 | 1997 | |
Coppa delle Coppe | 3 | 1965-1966 | 1989-1990 |
Supercoppa UEFA | 1 | 1997 | |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 14 | 1982-1983 | 2021-2022 |
Coppa Intertoto | 2 | 2004 | 2005 |
Statistiche nelle competizioni UEFA
[modifica | modifica wikitesto]Tabella aggiornata alla fine della stagione 2017-2018.
Competizione | Partecipazioni | G | V | N | P | RF | RS |
---|---|---|---|---|---|---|---|
UEFA Champions League | 16 | 130 | 62 | 26 | 42 | 227 | 166 |
Coppa delle Coppe | 3 | 15 | 9 | 3 | 3 | 32 | 15 |
Coppa UEFA/UEFA Europa League | 13 | 96 | 43 | 15 | 28 | 146 | 92 |
Coppa delle Fiere | 1 | 4 | 1 | 0 | 3 | 5 | 13 |
Coppa Intertoto | 2 | 4 | 1 | 2 | 1 | 3 | 3 |
Supercoppa UEFA | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 2 |
Coppa Intercontinentale | 1 | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 0 |
Statistiche individuali
[modifica | modifica wikitesto]Nelle competizioni internazionali il giocatore con più presenze è Stefan Reuter, che è sceso in campo per 86 volte, mentre il miglior marcatore è Marco Reus, con 30 reti[17].
Vengono riportati di seguito i calciatori per numero di presenze e gol con la maglia del Borussia Dortmund:
Aggiornato al 2 giugno 2024.
Record di presenze
I primi dieci giocatori per numero di presenze[47]:
|
Record di reti
I primi dieci giocatori per numero di gol[48]:
|
Tifoseria
[modifica | modifica wikitesto]Il Borussia Dortmund ha registrato la più alta affluenza media allo stadio in Germania e in Europa nel 2012 e nel 2013, rispettivamente con 80.551 e 80.520 spettatori[49], piazzandosi davanti a club quali Manchester United, Real Madrid e Barcellona. Dal 2003 il Borussia ha registrato un'affluenza media di pubblico superiore a 80.000 spettatori.
Il Westfalenstadion è uno dei "catini" del tifo più caldi d'Europa, tanto da essere noto in Germania come "la cattedrale". La Südtribune dello stadio, avente una capienza di 25.000 posti, è la più grande tribuna d'Europa. È soprannominata "il muro giallo".
Nel 2007-2008, con 50.000 abbonati, il Borussia Dortmund ha stabilito un record, superando Schalke 04 e Bayern Monaco.[50] Nel 2012 e nel 2013 il record è stato migliorato (54.000 abbonati).[51][52]
Gemellaggi e rivalità
[modifica | modifica wikitesto]La principale rivalità è con lo Schalke 04, con cui il Borussia Dortmund disputa l'incontro noto come derby della Ruhr o Revierderby. Molto sentita è inoltre la sfida con il Bayern Monaco, nota come Der Klassiker: dalla metà degli anni novanta la sfida tra bavaresi e gialloneri si è spesso rivelata decisiva per l'assegnazione di un titolo o un trofeo, come avvenuto per la UEFA Champions League 2012-2013 (le due squadre si affrontarono in finale, dove vinsero i bavaresi).
La principale amicizia è, invece, con il Friburgo;[53] fuori dai confini nazionali, in Italia vanta amicizie con Catania , Napoli e Genoa [54].
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2024-2025
[modifica | modifica wikitesto]Rosa aggiornata al 27 giugno 2024.[55]
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Staff tecnico
[modifica | modifica wikitesto]- Allenatore: Nuri Şahin
- Vice allenatore: Sven Bender
- Preparatori dei portieri: Matthias Kleinsteiber
- Preparatori atletici: Andreas Beck, Florian Wangler, Anke Steffen
- Medico sociale: Markus Braun
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- ^ Borussia, che significa "Prussia" in latino, venne scelto come nome da un gran numero di società sportive fondate in Germania nei primi anni del XX secolo. Cfr. Gabriele Di Leginio, Il significato dei nomi dei club di calcio tedeschi, su socialmediasoccer.com, 13 marzo 2023. URL consultato il 22 giugno 2023.
- Fonti
- ^ (EN) Borussia Dortmund revealed as club with highest attendance in world football with a huge average of 80,000... while Manchester United come in second ahead of Barcelona, Daily Mail, 16 aprile 2019.
- ^ "Borussia Dortmund", su ilcalcio.net, URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ "Borussia Dortmund", su ilcalcio.net, URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ "Borussia Dortmund", su ilcalcio.net, URL consultato il 3 novembre 2023.
- ^ (EN) A turbulent founding on 19/12/1909, in bvb.de. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ a b (EN) History, in schwatzgelb.de. URL consultato il 15 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2015).
- ^ (EN) BVB in court, in bvb.de. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ (EN) Football confronts its Nazi past, in theguardian.com. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ (EN) Belgium – Germany 1-6 – Lenz scores twice on debut, in bvb.de. URL consultato il 15 settembre 2015.
- ^ (DE) Konietzka schoss das erste Bundesligator, in fussballdaten.de. URL consultato il 20 settembre 2015.
- ^ Timo Konietzka e il gol perduto che inaugurò la Bundesliga, in sport.sky.it. URL consultato il 20 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Cup Winners Cup Topscorers, in rsssf.com. URL consultato l'8 maggio 2014.
- ^ (DE) 1. Bundesliga - Spieltag / Tabelle, in kicker.de. URL consultato l'8 maggio 2014.
- ^ (DE) Borussia Mönchengladbach- Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 23 settembre 2015.
- ^ (EN) A torrent of goals signal Rehhagel’s demise, in bvb.de. URL consultato il 23 settembre 2015.
- ^ (DE) Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 23 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
- ^ a b c d (EN) Borussia Dortmund, in www.uefa.com. URL consultato il 31 agosto 2015.
- ^ (DE) Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 25 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2015).
- ^ (DE) Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 30 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2015).
- ^ 1996/97: Riedle sorprende la Juve, in it.uefa.com. URL consultato il 28 settembre 2015.
- ^ Tutti gli uomini di Juventus-Borussia: il passato, le storie, le parabole di quegli anni '90, in goal.com. URL consultato il 28 settembre 2015.
- ^ Scala si separa dal Borussia Dortmund, in repubblica.it. URL consultato il 14 maggio 2014.
- ^ (DE) Die Tabelle am 31. Spieltag der Bundesliga 2001/2002, in fussballdaten.de. URL consultato il 30 settembre 2015.
- ^ (IT) Dinamica vendita Westfalenstadion, dal sito rtrsports.com Archiviato il 26 aprile 2013 in Internet Archive.
- ^ (DE) Der 27. Spieltag der Bundesliga 2006/2007, in fussballdaten.de. URL consultato il 5 ottobre 2015.
- ^ (DE) Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 9 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2016).
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- ^ (DE) Borussia Dortmund, in fussballdaten.de. URL consultato il 9 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2015).
- ^ Borussia Dortmund, c'è il dopo-Klopp: ecco l'emergente Tuchel, in gazzetta.it. URL consultato il 13 ottobre 2015.
- ^ Borussia Dortmund, si interrompe il rapporto con Tuchel, Sky Sport, 30 maggio 2017.
- ^ (EN) History, in schwatzgelb.de. URL consultato il 9 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2015).
- ^ (DE) Emma - Info, in bvb-kidsclub.de. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (EN) Lo stadio del Borussia Dortmund, con oltre 80mila spettatori di media, è l'impianto con la più alta affluenza del 2015, in stopandgoal.net. URL consultato il 9 settembre 2015.
- ^ (EN) ”Weisse Wiese“ developed, in bvb.de. URL consultato il 9 settembre 2015.
- ^ (DE) sponsoren, in schwatzgelb.de. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2015).
- ^ la forma abbreviata del nome della squadra
- ^ „Kein Bier für Rassisten“ - Fan- und Förderabteilung startet neue Initiative bvb.de
- ^ a b Borussia Dortmund start 'no beer for racists' campaign with 1m beermats espnfc.com
- ^ a b All'estero (soprattutto in Germania) il calcio si mobilita per i rifugiati ilnapolista.it
- ^ Borussia Dortmund introduce 'No beer for racists' campaign to deter Neo-Nazi uprise mirror.co.uk
- ^ Il video del Borussia Dortmund contro i nazisti ilpost.it
- ^ Borussia Dortmund contro i nazisti, uno spot per irriderli repubblica.it
- ^ Il Borussia Dortmund contro i nazisti in uno spot tutto da ridere Archiviato il 30 giugno 2016 in Internet Archive. ilsecoloxix.it
- ^ (DE) FAQ, in www.bvb.de. URL consultato il 29 aprile 2014.
- ^ (DE) Die Präsidenten des BVB, in fschwatzgelb.de. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2015).
- ^ (DE) Wer waren die Mannschaftskapitäne des BVB?, in bvb.de. URL consultato il 7 settembre 2015.
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- ^ (DE) Die Spieler-Suche, in schwatzgelb.de. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2017).
- ^ Best visited club 2013, European Football Statistics
- ^ Record d'abonnés, L'Équipe, 25 luglio 2007.
- ^ Le PSG dans le Top 5 des budgets d’Europe, pas (encore) des tribunes…, sportune.fr, 18 settembre 2012
- ^ Copia archiviata, su borussia.fr. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2014)., 19 luglio 2013.
- ^ (EN) Borussia Dortmund, in abseits-soccer.com. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Catania-Borussia-Napoli, che amicizia, su mondocatania.com. URL consultato l'8 ottobre 2019.
- ^ (EN) bvb.de, https://www.bvb.de/eng/Teams/First-Team .
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Borussia Dortmund
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Borussia Dortmund su ilcalcio.net
- (DE, FR, ZH, JA, EN, ES) Sito ufficiale, su bvb.de.
- Borussia Dortmund (canale), su YouTube.
- (DE, EN, IT) Ballspielverein Borussia 09 Dortmund, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Ballspielverein Borussia 09 Dortmund, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Ballspielverein Borussia 09 Dortmund, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Ballspielverein Borussia 09 Dortmund, su eu-football.info.
- (RU) Ballspielverein Borussia 09 Dortmund, su FootballFacts, FootballFacts.ru.
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