Vai al contenuto

Bukhara

Coordinate: 39°46′N 64°25′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Bokhara)
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Bukhara (disambigua).
Bukhara
città
(UZ) Buxoro/Бухоро
(RU) Бухара
Bukhara – Veduta
Bukhara – Veduta
La madrasa Mir-i Arab
Localizzazione
StatoUzbekistan (bandiera) Uzbekistan
RegioneBukhara
DistrettoBukhara
Territorio
Coordinate39°46′N 64°25′E
Altitudine235 m s.l.m.
Superficie39,4 km²
Abitanti231 793[1] (2010)
Densità5 883,07 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale2001ХХ
Prefissolocale 365, internazionale ( 998) 65
Fuso orarioUTC 5
Nome abitantibucaresi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Uzbekistan
Bukhara
Bukhara
Sito istituzionale
 Bene protetto dall'UNESCO
Centro storico di Bukhara
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv) (vi)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1993
Scheda UNESCO(EN) Historic Centre of Bukhara
(FR) Scheda

Bukhārā (in uzbeco Buxoro; in russo Бухара?, Buchara; in persiano بخارا‎, Bukhārā; detta anche Bucara in italiano), capoluogo della regione di Bukhara, è una città dell'Uzbekistan, con una popolazione calcolata in 231.793 abitanti nel 2010. Il toponimo deriva quasi certamente dal termine vihara, che designava un monastero buddista.[2]

È stata per secoli una delle più importanti città della Transoxiana islamica, sita a oriente del Khorasan. Di essa era nativo Bukhari, il massimo tradizionalista di tutta la storia dell'Islam.

Durante l'invasione mongola, fu distrutta da Gengis Khan e cadde poi sotto l'influenza di Tamerlano. Più tardi divenne famosa come Khanato di Bukhara e in questo periodo vide svilupparsi considerevolmente la sua economia grazie ai ricchi traffici mercantili che la coinvolgevano, sorgendo sulla via della seta. La città divenne così di nuovo un importante centro religioso dell'Asia; si costruirono numerose moschee e madrase che testimoniano ancora oggi uno splendido passato.

Tra il 1261 e il 1264 vi vissero per tre anni Niccolò e Matteo Polo, prima di partire verso la corte di Kublai Khan.[3] Più tardi divenne un emirato, protettorato dell'Impero russo a fine Ottocento, e poi Repubblica Sovietica.

Luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Il centro della città storica è un gioiello. Alcuni dei monumenti principali sono: la moschea centrasiatica più antica, la Moschea Maghoki-Attar, probabilmente il luogo più sacro della città e il minareto Kalyan che fu quasi certamente alla sua costruzione l'edificio più alto dell'Asia centrale, e l'impressione che destava le valse di essere risparmiato dalla furia distruttrice di Gengis Khan.

Altri siti di grande interesse sono il Mausoleo di Ismail Samani (Ismā‘īl Sam‘ān), fondatore della dinastia dei Samanidi, vassalla dei Tahiridi, costruita con mattoni in terracotta; il Chasma Ayub, particolare mausoleo costruito sopra una fonte e infine il palazzo estivo degli ultimi Emiri della città.

Da non trascurare i bazar coperti con i suoi commercianti di tappeti.

Il complesso Po-i-Kalyan assieme al minareto Kalyan, alla moschea Kalyan e alla Madrasa Mir-i Arab

Nel 1993 Bukhara è stata dichiarata dall'UNESCO "Patrimonio dell'umanità".[4]

In periferia si trova il complesso monumentale Bahoutdin.

Elenco dei principali monumenti

[modifica | modifica wikitesto]

Eredità culturale

[modifica | modifica wikitesto]

La città ricopre un ruolo fondamentale nella storia a fumetti Disney del 1962 Paperon de' Paperoni e la cintura bucariota.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ World Gazetteer calcolati
  2. ^ S. Frederick Starr, Lost Enlightenment - Central Asia’s Golden Age from the Arab Conquest to Tamerlane, Princeton and Oxford, Princeton University Press, 2013, p. 85.
  3. ^ Asia centrale, Torino, Lonely Planet, 2014, p. 458, ISBN 978-88-5920-473-2.
  4. ^ Unesco, i 21 siti patrimonio dell'Umanità più sconosciuti al mondo, su Corriere della Sera. URL consultato il 30 novembre 2015.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN947147373396041580008 · LCCN (ENn82115501 · GND (DE4008584-3 · BNE (ESXX5628094 (data) · BNF (FRcb12010026b (data) · J9U (ENHE987007557557805171 · NSK (HR000727457