Battaglia di Tinchebray
Battaglia di Tinchebray parte dell'invasione della Normandia da parte di Enrico I d'Inghilterra | |||
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Miniatura del Maestro di Bedford della battaglia di Tinchebray (XV secolo). | |||
Data | 28 settembre 1106 | ||
Luogo | Tinchebray, Normandia, Francia | ||
Esito | Vittoria decisiva di Enrico I | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
La battaglia di Tinchebray (a volte scritto Tinchebrai o Tenchebrai) venne combattuta il 28 settembre 1106, a Tinchebray (oggi nel dipartimento francese dell'Orne), in Normandia, tra una forza d'invasione guidata dal re Enrico I d'Inghilterra contro il suo fratello maggiore Roberto II di Normandia.[2]
I cavalieri di Enrico riportarono una decisiva vittoria, catturando Roberto ed imprigionandolo nel castello di Devizes, in Inghilterra, e successivamente in Galles (nel castello di Cardiff) dove Roberto morì nel 1134.[3]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Enrico invase la Normandia nel 1105, occupando Bayeux e Caen. Dovette però interrompere la campagna, e tornare in Inghilterra, per problemi politici sorti in seguito alla lotta per le investiture.[4] Quando questi vennero risolti, egli tornò in Normandia nella primavera del 1106.[4] Dopo aver conquistato rapidamente l'abbazia fortificata di Saint-Pierre-sur-Dives (nei pressi di Falaise (Calvados)), Enrico mosse verso sud assediando il castello di Tinchebray, che sorgeva su di una collina vicino alla città[2] di Tinchebray, nel sudovest della Normandia, tenuta dal conte Guglielmo di Mortain, uno dei pochi importanti baroni rimasti fedele a Roberto.[5] Roberto si diresse allora verso il castello per rompere l'assedio. Dopo alcuni negoziati infruttuosi, si decise che una battaglia in campo aperto fosse la migliore opzione.[5]
La battaglia
[modifica | modifica wikitesto]L'esercito di Enrico era organizzato in tre gruppi.[6] Ranulfo di Bayeux, Roberto di Beaumont, II conte di Leicester e Guglielmo di Warenne, II conte di Surrey comandavano le due forze primarie.[6] Una riserva, comandata da Elia I del Maine, venne collocata, fuori dalla vista, su un fianco dello schieramento.[6] Alano IV di Bretagna, Guglielmo d'Évreux, Ralph di Tosny, Roberto di Montfort e Roberto di Grandmesnil erano schierati tra le file di Enrico. Guglielmo di Mortain e Roberto II di Bellême combattevano invece insieme a Roberto.[7]
La battaglia durò soltanto un'ora circa.[8] Enrico scese da cavallo ed ordinò alla maggior parte dei suoi cavalieri di fare altrettanto. Questo era insolito per la tattica di battaglia dei Normanni, e significava che la fanteria avrebbe giocato un ruolo decisivo nello scontro.[9] La forza di riserva di Enrico risultò decisiva per le sorti dello scontro. La maggior parte dell'esercito di Roberto venne catturata od uccisa. Tra i prigionieri figuravano: Roberto stesso, Edgardo Atheling (zio della moglie di Enrico) e Guglielmo di Mortain.[10] Roberto di Bellême, comandante della retroguardia del duca, guidò la ritirata, salvandosi dalla morte o dalla cattura.[11] La maggior parte dei prigionieri venne rapidamente liberata, ma Roberto e Guglielmo di Mortain trascorsero il resto della loro vita in carcere.[12]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Roberto aveva un figlio legittimo, Guglielmo Cliton, le cui rivendicazioni del ducato di Normandia portarono a diverse ribellioni durante tutto il regno di Enrico.[13]
Nella letteratura
[modifica | modifica wikitesto]La battaglia è descritta nel romanzo storico Knight's Fee, del 1960, di Rosemary Sutcliff.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d HEATH, Ian, Armies of Feudal Europe 1066-1300, p.57
- ^ a b C. Warren Hollister, Henry I, ed. Amanda Clark Frost (New Haven; London, Yale University Press, 2003), p. 199
- ^ David Crouch, The Normans; The History of a Dynasty (London. New York: Hambledon Continuum, 2007), pp. 178-79
- ^ a b David Crouch, The Normans; The History of a Dynasty (London. New York: Hambledon Continuum, 2007), pp. 176-77
- ^ a b Charles Wendell David, Robert Curthose (Cambridge: Harvard University Press, 1920), p. 172
- ^ a b c H. W. C. Davis, 'A Contemporary Account of the Battle of Tinchebrai', The English Historical Review, Vol. 24, No. 96 (Oct., 1909), p. 731
- ^ Charles Wendell David, Robert Curthose (Cambridge: Harvard University Press, 1920), p. 174
- ^ H. W. C. Davis, 'A Contemporary Account of the Battle of Tinchebrai', The English Historical Review, Vol. 24, No. 96 (Oct., 1909), p. 729
- ^ H. W. C. Davis, 'A Contemporary Account of the Battle of Tinchebrai', The English Historical Review, Vol. 24, No. 96 (Oct., 1909), pp. 731-32
- ^ Charles Wendell David, Robert Curthose (Cambridge: Harvard University Press, 1920), p. 175
- ^ Kathleen Thompson, 'Orderic Vitalis and Robert of Bellême', Journal of Medieval History, Vol. 20 (1994), p. 137
- ^ Charles Wendell David, Robert Curthose (Cambridge: Harvard University Press, 1920), p. 179
- ^ François Neveux, The Normans; The Conquests the Changed the Face of Europe, trans. Howard Curtis (London: Constable & Robinson Ltd., 2008), p. 177
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Orderico Vitale, Histoire de Normandie, Éd. François Guizot, trad. Louis Du Bois, 5 t. Clermont-Ferrand, Paleo, 2003-2004 t. 1 : ISBN 2849090328 ; t. 2 : ISBN 2849090506 ; t. 3 : ISBN 2849090549 ; t. 4 : ISBN 2849090670 ; t. 5 : ISBN 2849090689
- Enrico di Huntingdon, Henrici archidiaconi Huntendunensis Historia Anglorum[collegamento interrotto], Thomas Arnold, Nendeln, Klaus Reprint, 1965
- Tinchebray 1106-2006, Atti del colloquio del 2006 sotto la direzione di Véronique Gazeau e Judith Green, pubblicata nel marzo 2009 da Le Pays Bas Normand, société d'art et d'histoire 61107 Flers
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su battaglia di Tinchebray
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Battle of Tinchebrai, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh86006274 · J9U (EN, HE) 987007565939605171 |
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