Ballo della duchessa di Richmond
Il Ballo della duchessa di Richmond si tenne a Bruxelles il 15 giugno 1815, la notte precedente la Battaglia di Quatre Bras, su iniziativa di Charlotte, duchessa di Richmond. Suo marito Charles Lennox, IV duca di Richmond, era il comando delle forze di riserva britanniche di stanza a Bruxelles, poste a protezione della città nel caso in cui Napoleone Bonaparte avesse deciso di invaderla.
Il ballo è percepito come l'ultima occasione di festa e spensieratezza che ebbero gli ufficiali inglesi prima dell'inizio del massacro delle ultime battaglie napoleoniche che posero fine alla vita di molti di loro. La sua fama è legata anche al gran numero di invitati, molti dei quali destinati a divenire delle leggende dell'esercito britannico durante il periodo napoleonico.
Elizabeth Longford lo descrisse come "il più famoso ballo della storia".[1] "Il ballo fu indubbiamente una cosa grandiosa",[2] alla quale "con l'eccezione di tre generali, prese parte ogni alto ufficiale dell'esercito [di Wellington]".[3]
Il ballo
[modifica | modifica wikitesto]Secondo lady Georgiana, una delle figlie della duchessa,
«L'oggi famoso ballo di mia madre ebbe luogo in una grande sala al piano terra, appena entrati a sinistra, connessa al resto della casa da un'anticamera. Essa era utilizzata dai costruttori di carrozze locali per ritirarle in caso di maltempo, ma venne accuratamente pulita e sistemata prima della serata e decorata con mazzi di rose. [...] Alla cena del ballo sedevo a fianco del duca di Wellington, che mi diede in regalo una miniatura che lo rappresentava, dipinta da un artista belga. …»
Lady Louisa, un'altra delle figlie della duchessa, disse a tal proposito:
«Ricordo bene i Gordon Highlanders danzare durante il ballo. Mia madre pensava fosse interessante anche per gli stranieri vederli mentre si esibivano,[4]. Ricordo di aver sentito che molti di quei poveri uomini che danzarono nella nostra casa morirono poi a Waterloo. Erano in molti a vedere i danzatori scozzesi.»
L'esatto ordine delle danze di questo ballo non è noto, ma vi è un commento di un critico contemporaneo a Bruxelles:
«Quando si riuniscono tutti insieme vige la più stretta etichetta. Le donne entrando salutano ciascuna ogni parte dei presenti; quindi si siedono come statue di cera. Iniziano il ballo con un perfetto froideur e quindi proseguono con un pericoloso waltzer (nel quale tutti si uniscono) e terminano con un agallopade, un ballo completamente indecente e violento.»
Arthur Wellesley, I duca di Wellington col suo staff di intimi giunse verso le 23.00. [6] Poco dopo la cena, che iniziò verso l'1.00,[7] Henry Weber, un aiutante di campo di Guglielmo, principe di Orange, giunse con un messaggio per il principe. Quest'ultimo lo passò al duca di Wellington che lo aprì. Wellington lesse in breve tempo il contenuto del dispaccio che, scritto attorno alle 22.00, lo informava che le forze prussiane erano state costrette dai francesi a ritirarsi da Fleurus ed era quindi ormai chiaro che i francesi avevano attraversato il fiume Sambre e come tale egli chiese al principe di tornare al suo quartier generale immediatamente, e quindi dopo aver dato ulteriori ordini, sedette tra lady Frances Webster e lady Georgiana. Con sua grande sorpresa il principe di Orange tornò improvvisamente e lo informò di un ulteriore dispaccio, questa volta inviato dal barone Rebecque al quartier generale del principe a Braine-le-Comte, e datato alle 22.30. Esso informava il principe che i francesi avevano ripiegato da Charleroi verso Bruxelles nei pressi di Quatre-Bras.[8] Dopo aver ripetuto al principe che poteva ritirarsi nei suoi quartieri generali, Wellington continuò a sedere al tavolo e fece un piccolo discorso per i brevi minuti successivi prima di annunciare che si sarebbe ritirato a letto. Si alzò dal tavolo della cena e:[9]
«chiese sottovoce al duca di Richmond se disponeva di una buona mappa dettagliata del posto. Il duca di Richmond rispose di averla e lo attese nel suo camerino. Wellington chiuse la porta e disse, "Napoleone mi ha ingannato, per Dio; ha ventiquattrore di viaggio in vantaggio su di me... Ho ordinato alla mia armata di concentrarsi a Quatre-Bras; ma non lo fermeremo li, e devo continuare a combatterlo qui" (passando il pollice sulla posizione di Waterloo). La conversazione mi venne riferita dal duca di Richmond in persona due minuti dopo che era avvenuta.»
L'atmosfera nella sala cambiò quando iniziò a circolare la notizia che i francesi avevano passato il confine:
«Quando il duca [di Wellington] giunse, poco dopo, al ballo, egli danzava, ma quando qualcuno gli chiese di quanto si mormorava egli disse con fare grave: "Si, è vero; stiamo per tracollare." Questa terribile notizia circolò direttamente, e mentre diversi ufficiali se ne andarono, altri rimasero al ballo e non ebbero poi nemmeno il tempo di cambiarsi, combattendo in abiti da sera. Io mi portai dal mio fratello maggiore (aiutante di campo del principe di Orange) a casa sua, che si trovava nel nostro giardino, per aiutarlo a prepararsi, fatto dopo il quale tornò nella sala da ballo, dove trovò diverse dame che ancora danzavano.
Fu una serata bella e triste nel contempo, con molti amici che si salutarono senza sapere che non si sarebbero mai più rivisti. Il duca di Brunswick, mentre si congedava dai presenti nell'anticamera, tenne un discorso ai suoi presenti perché si distinguessero "nell'onorevole" fatto di aver accompagnato il duca di Wellington in questa impresa. Ricordo molto bene il povero lord Hay, un giovane sul punto di sposarsi, pieno di ardore militare, che conoscevo molto bene, e la notizia che poi seppi che il 16 venne ucciso insieme al duca di Brunswick.»
Katherine Arden figlia di Richard Arden, I lord Alvanley descrisse così gli eventi dopo il ballo e per il resto della notte:
«... un'ora dopo l'inizio del ballo ci venne detto che le truppe avevano ricevuto l'ordine di marciare dalle tre della mattina, e che pertanto ogni ufficiale avrebbe dovuto raggiungere per tempo il suo reggimento, dal momento che i francesi stavano avanzando. Non potete immaginare la costernazione ed il dispiacere che si dipinse sui loro volti. Quanti avevano fratelli e figli si accingevano a scrivere alla famiglia le ultime righe prima di partire da quel terribile ballo; gli altri (e, grazie al cielo, non c'era il mio amato Dick) che non avevano nessuno si confidavano con gli amici tristemente, dicendo che la prossima volta che avremmo potuto sentire il loro nome era perché questo si trovava nell'elenco dei caduti; infatti, mia cara zia, non posso descrivervi quei sentimenti; voi, del resto, sono sicura, potete capirmi e io mi sento così inadatta ad esprimerli. Rimanemmo al ballo pochissimo, ma abbastanza per assistere all'arrivo del duca di Wellington, per sentire le notizie del suo aiutante di campo e per vedere, con che animo, il duca stesso non si scompose alle notizie che giungevano terribili.
Salutammo tristemente molti dei nostri migliori amici, che tornarono a casa in una bara poi. Prima delle 7.00 vedemmo circa 12.000 brunswickers, scozzesi e inglesi passare fuori dalle nostre finestre, di cui un terzo cadde nella polvere. Mamma salutò il duca [di Wellington] quando passò, ma Fanny e io, spaventate, quando passò già ci eravamo ritirate a letto. ...»
La sala da ballo
[modifica | modifica wikitesto]All'epoca del ballo non si tennero testimonianze accurate sul luogo ove esso si svolse. In una lettera al The Times pubblicata il 25 agosto 1888, Sir William Fraser riportò di aver scoperto la sala. Essa non era parte delle proprietà principali del duca di Richmond che aveva in affitto a Rue des Cendres, bensì una rimessa per carrozze presso la strada adiacente, in Rue de la Blanchisserie. La stanza era di notevoli dimensioni (37 x 16 x 4 metri).[10], molto diversa dall'alto salone descritto da Lord Byron nel canto III del suo Childe Harold's Pilgrimage[11]
Lo storico e avvocato P. Duvivier nel 1956 pubblicò un volume dal titolo Bruxelles pendant la bataille de Waterloo nel quale egli disse che la location doveva invece essere proprio la casa del duca dal momento che la rimessa per le carrozze, all'epoca delle sue indagini risultava ormai demolita, e che dalle sue ricerche essa era stata costruita dopo il 1815.[12]
Elenco degli invitati al ballo
[modifica | modifica wikitesto]Questi furono gli invitati al ballo della duchessa di Richmond:[13]
- Principe di Orange (ferito a Waterloo)
- Principe Federico di Orange
- Duca di Brunswick (ucciso a Quatre-Bras)
- Principe di Nassau
- Duca d'Arenberg
- Principe Augusto d'Arenberg
- Principe Pietro d'Arenberg
- Lord van der Linden d'Hoogvoorst, sindaco di Bruxelles
- Duca e duchessa di Beaufort e le loro figlie[14]
- Duca d’Ursel e sua moglie Josephine Ferrero-Fieschi di Masserano
- Marchese e marchesa d'Assche.[15]
- Conte e contessa d'Oultremont
- Contessa Douairiere d'Oultremont e le sue figlie
- Conte e contessa Liedekerke Beaufort
- Conte e contessa Auguste Liedekerke e loro figlie
- Conte e contessa Latour Lupin
- Conte e contessa Mercy d'Argenteau
- Conte e contessa de Grasiac
- Contessa de Luiny
- Contessa de Ruilly
- Barone e baronessa d'Hooghvoorst, loro figlie ed il figlio C. d'Hooghvoorst
- Monsieur e madame Vander Capellen
- Barone de Herelt
- Barone de Tuybe
- Barone Brockhausen
- Generale Baron Vincent (ferito a Waterloo)
- Generale Pozzo de Borgo
- Generale Alava
- Conte de Belgade
- Conte de la Rochefoucauld
- Generale d'Oudenarde
- Colonnello Knife (?), A.D.C.
- Colonnello Ducayler
- Maggiore Ronnchenberg, A.D.C.
- Colonnello Tripp, A.D.C.
- Capitano de Lubeck, A.D.C. del duca di Brunswick
- Conte e contessa Conyngham e lady Elizabeth Conyngham[16]
- Visconte Mount-Charles e Hon. Mr. Conyngham (poi II marchese Conyngham)
- Contessa Mount-Norris e lady Julianna Annesley
- Contessa vedova di Waldegrave
- Duca di Wellington
- Lord e lady Fitzroy Somerset (Lord Fitzroy perse un braccio a Waterloo)
- Lord e lady John Somerset
- Mr. e lady Frances Webster
- Mr. e lady Caroline Capel e loro figlie
- Lord e lady George Seymour e loro figlie
- Mr. e lady Charlotte Greville
- Viscontessa Hawarden
- Sir Henry e lady Susan Clinton (Tenente generale, comandante della 2ª divisione)
- Lady Alvanley e figlie Katherin e Fanny Arden[17]
- Sir James, Lady Craufurd, e figlie
- Sir George Berkeley,[18] e Lady Berkeley
- Lady e Miss Sutton[19]
- Sir Sidney e Lady Smith, e Miss Rumbolds
- Sir William e Lady Johnstone
- Sir Hew e Lady Delancey (invitati, ma rifiutarono e quindi non furono presenti la sera del ballo.[20])
- Hon. Mrs. Pole (poi Lady Maryborough)
- Mr. e Mrs. Lance, con figlia e figlio, Mr. Lance, Jr.
- Mr. Ord e sue figlie
- Mr. e Mrs. Greathed
- Mr. e Mrs. Lloyd
- Hon. Sir Charles Stuart, ministro a Bruxelles, e Mr. Stuart
- Conte di Uxbridge (comandò la cavalleria; perse una gamba a Waterloo)
- Conte di Portarlington
- Conte di March, A.D.C. del principe di Orange
- Generale Lord Edward Somerset (comandante di brigata di cavalleria, ferito a Waterloo)
- Lord Charles FitzRoy
- Lord Robert Manners
- Tenente generale Lord Hill (Comandante del 2º corpo d'armata)
- Lord Rendlesham
- Lord Hay, A.D.C. (ucciso a Quatre Bras)
- Lord Saltoun
- Lord Apsley (poi conte Bathurst)
- Hon. Colonnello Stanhope (della guardia)
- Hon. Colonnello Abercromby (della guardia; ferito)
- Hon. Colonnello Ponsonby (poi Sir Frederick Ponsonby, ferito gravemente)
- Hon. Colonnello Acheson (della guardia)
- Hon. Colonnello Stewart
- Hon. Mr. O. Bridgeman, A.D.C. di Lord Hill
- Hon. Mr. Percival
- Hon. Mr. Stopford
- Hon. Mr. John Gordon.[21]
- Hon. Mr. Edgecombe
- Hon. Mr. Seymour Bathurst, A.D.C. del generale Maitland
- Hon. Mr. Forbes
- Hon. Mr. Hastings Forbes
- Hon. Maggiore Dawson
- Hon. Mr. Dawson, del 18° ussari
- Maggiore generale Sir Hussey Vivian (comandante della 6ª brigata di cavalleria)
- Horace Seymour, A.D.C. (poi sir Horace Seymour)
- Colonnello Hervey, A.D.C. (poi Sir Felton Hervey-Bathurst, I baronetto)
- Colonnello Fremantle, A.D.C.
- Lord George Lennox, A.D.C.
- Lord Arthur Hill, A.D.C. (poi generale Lord Sandys)
- Maggiore Percy, A.D.C. (figlio del I conte di Beverley, riportò in patria tre aquile francesi dalle bandiere nemiche)
- Hon. George Cathcart, A.D.C. (poi sir George Cathcart, ucciso a Inkerman, 1854)
- Sir Alexander Gordon, A.D.C. (morì per le ferite a Waterloo)
- Sir Colin Campbell
- Sir John Byng (creato conte di Strafford, comandante della 2ª brigata della guardia)
- Tenente generale sir John Elley, aiutante generale di cavalleria (ferito)
- Sir George Scovell, (maggiore comandante dello staff del corpo di cavalleria)
- Sir George Wood, Colonnello, Royal Artillery
- Sir Henry Bradford
- Sir Robert Hill, (fratello di Lord Hill)
- Sir Noel Hill, (fratello di Lord Hill)
- Sir William Ponsonby, (fratello di Lord Ponsonby; comandò la Union Brigade della cavalleria; ucciso a Waterloo)
- Tenente colonnello Sir Andrew Barnard (comandante del 1º battaglione del 95º reggimento di fucilieri, poi governatore del Chelsea Hospital)
- Maggiore generale Sir Denis Pack, (comandante della 9ª brigata)
- Maggiore generale Sir James Kempt, (comandante dell'8ª brigata)
- Sir Pulteney Malcolm
- Tenente generale Sir Thomas Picton, (comandante della 5ª divisione, ucciso a Waterloo)
- Maggiore generale Sir Edward Barnes, aiutante generale (ferito a Waterloo)
- Sir James Gambier
- Hon. Generale Dundas
- Tenente generale George Cooke (comandante della 1ª divisione)
- Maggiore generale Maitland (poi Sir Peregrine Maitland, comandante della 1ª brigata della guardia)
- Maggiore generale Adam (invitato ma declinò l'invito; comandante della 3ª brigata di fanteria. Successivamente Sir Frederick Adam)
- Colonnello Washington
- Colonnello Woodford (poi Sir Alexander Woodford, governatore del Chelsea Hospital)
- Colonnello Rowan, 52º reggimento fanteria (poi Sir Charles Rowan, capo commissario di polizia)
- Colonnello Wyndham (poi generale Sir Henry Wyndham)
- Colonnello Cumming, 18° dragoni
- Colonnello Bowater (poi generale Sir Edward Bowater)
- Colonnello Torrens (poi aiutante generale in India)
- Colonnello Fuller
- Colonnello Dick, 42º reggimento fanteria (ucciso a Sobraon, 1846)
- Colonnello Cameron, 92º reggimento fanteria (ucciso a Quatre Bras)
- Colonnello Barclay, A.D.C. del duca di York
- Colonnello Hill(?) (Colonnello Clement Hill, fratello di Lord Hill)
- Maggiore Gunthorpe, A.D.C. del generale Maitland
- Maggiore Churchill, A.D.C. di Lord Hill e quartiermastro generale (ucciso in India)
- Maggiore Hamilton, A.D.C. del generale Sir E. Barnes
- Maggiore Harris, brigadiere maggiore di Sir Hussey Vivian (perse un braccio)
- Maggiore Hunter Blair (ferito)
- Capitano Mackworth, A.D.C. di Lord Hill
- Capitano Keane, A.D.C. di Sir Hussey Vivian
- Capitano FitzRoy
- Capitano Widman, 7° ussari, A.D.C. di Lord Uxbridge
- Capitano Fraser, 7° ussari (poi Sir James Fraser, III baronetto)
- Capitano Verner, 7° ussari
- Capitano Elphinstone, 7° ussari (preso prigioniero il 17 giugno)
- Capitano Webster
- Capitano Somerset, A.D.C. del generale Lord Edward Somerset
- Capitano Yorke, A.D.C. del generale Adam (poi Sir Charles Yorke, declinò l'invito e non fu presente al ballo)
- Capitano Gore, A.D.C. di Sir James Kempt
- Capitano Pakenham
- Capitano Dumaresq, A.D.C. del generale Sir John Byng (ferito al petto da una palla di moschetto mentre stava scrivendo a Wellington. Ripresosi morirà nel 1836)[22]
- Capitano Dawkins, A.D.C.
- Capitano Disbrowe, A.D.C. del generale Sir G. Cook.
- Capitano Bowles, Coldstream Guards (poi generale Sir George Bowles, Lieutenant of the Tower)
- Capitano Hesketh, Grenadier Guards
- Capitano Gurwood (poi colonnello Gurwood)
- Capitano Allix, Grenadier Guards
- Mr. Russell, A.D.C.
- Mr. Brooke, 12° dragoni
- Mr. Huntley, 12° dragoni
- Mr. Lionel Hervey (diplomatico)
- Mr. Leigh
- Mr. Shakespear, 18° dragoni
- Mr. O’Grady, 7° ussari (poi Lord Guillamore)
- Mr. Smith, 95º fanteria, brigadiere maggiore di Sir Denis Packe; ucciso a Waterloo
- Mr. Fludyer, Scots Fusilier Guards
- Mr. Montagus (John e Henry, poi Lord Rokeby)
- Mr. A. Greville
- Mr. Baird
- Mr. Robinson, 32º fanteria
- Mr. James
- Mr. Chad
- Mr. Dawkins
- Dr. Hyde
- Mr. Hume
- Rev. Mr. Brixall (Rev. Samuel Briscall)
Influenze culturali
[modifica | modifica wikitesto]Il ballo ispirò una serie di scrittori ed artisti nel corso del XIX secolo. Sir Walter Scott lo menzionò in un passaggio di Paul's Letters to his Kinsfolk.[23] Venne descritto da William Makepeace Thackeray nel suo La fiera della vanità e da Lord Byron in Childe Harold's Pilgrimage. Byron enfatizzò molto il ballo in contrasto con l'orrore della battaglia, concentrandosi sull'aspetto delle emozioni,
«Ah! then and there was hurrying to and fro,
And gathering tears, and tremblings of distress,
And cheeks all pale, which but an hour ago
Blushed at the praise of their own loveliness;
And there were sudden partings, such as press
The life from out young hearts, and choking sighs
Which ne’er might be repeated; who could guess
If ever more should meet those mutual eyes,
Since upon night so sweet such awful morn could rise!»
L'uso drammatico del ballo da parte di Thackeray nel suo Vanity Fair ispirò poi anche un gran numero di riproduzioni cinematografiche della scena. Uno di questi esempi fu il film Becky Sharp del 1935, il primo lungometraggio completamente in Technicolor,[25][26].
Il ballo ispirò artisti tra cui John Everett Millais, che dipinse The Black Brunswicker nel 1860, Henry Nelson O'Neil che dipinse Before Waterloo nel 1868 e Robert Hillingford che dipinse The Duchess of Richmond's Ball.
Il ballo è una scena del terzo atto del melodramma In the Days of the Duke scritto da Charles Haddon Chambers e J. Comyns Carr, messo in scena sontuosamente per la prima volta nel 1897, ambientato in casa della duchessa.[27][28]
Molti dei personaggi presero parte al ballo nella novella del 1937 di Georgette Heyer dal titolo An Infamous Army, ed anche nella sua drammatizzazione della vita di Sir Harry Smith, I baronetto, The Spanish Bride.
Il ballo venne usato da Sergei Bondarchuk nel suo film Waterloo per ottenere effetti drammatici. Bondarchuk mise a contrasto un momento di pace dell'esercito con le scene poi contrastate della battaglia.
Nella novella Sharpe's Waterloo (1990), Bernard Cornwell usa il ballo più o meno alla maniera di Bondarchuk, ponendo il suo personaggio Richard Sharpe nel ruolo di aiutante che porta la catastrofica notizia a Wellington.
Un racconto del ballo si trova anche ne The Campaigners, vol. 14 di The Morland Dynasty, una serie di novelle storiche di Cynthia Harrod-Eagles.
Il 15 giugno 1965 l'ambasciatore britannico a Bruxelles tenne un ballo per commemorare il 150º anniversario della battaglia di Waterloo e del ricevimento della duchessa di Richmond. Alla festa vennero invitate 540 persone di cui la maggior parte erano belgi.[29] Questa commemorazione è diventata oggi annuale ed è organizzata per supportare organizzazioni caritatevoli.[30]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hastings, Max (1986), "Anecdote 194", op. cit, pp. 230–234
- ^ a b Bulloch, John Malcolm (September 1902), Gordon book; published for the Bazaar of the Fochabers Reading Room, Aberdeen: Rosemount Press, p. 42
- ^ a b Arden, Katherine (1898), Smith, George; Thackeray, William Makepeace, eds., "Letter", The Cornhill Magazine (Smith, Elder and company) 77: 72, and also: Making of America Project (1898), The Living Age … 216
- ^ Charlotte, duchessa di Richmond, era ella stessa una Gordon, figlia primogenita di Alexander Godon, IV duca di Gordon e di Jane, figlia a sua volta di sir William Maxwell, III baronetto di Monreith.
- ^ Miller, David (2005), The Duchess of Richmond's Ball: 15 June 1815, Spellmount, ISBN 978-1-86227-229-3
- ^ Come riportato da Tim Clayton, mentre Miller colloca l'arrivo del duca verso mezzanotteMiller, 2005, p. 67.
- ^ Clayton, Tim (2014), Waterloo: Four Days that Changed Europe’s Destiny, Little, Brown Book Group, p. 77, ISBN 978-0-7481-3412-0
- ^ Questo secondo dispaccio diede a Wellington ulteriori informazioni fondamentali sullo svolgimento dei fatti dal momento che precisava che i francesi avevano attraversato la Sambre in forze. Il secondo fatto rilevante era che se Charleroi e Fleurus avevano dei picchetti prussiani, l'area di Quatre-Bras aveva picchetti inglesi e per questo le truppe si trovavano ora faccia a faccia coi francesi.
- ^ Hastings, Max (1986), "Anecdote 194", The Oxford Book of Military Anecdotes, Oxford University Press US, pp. 233–234, ISBN 978-0-19-520528-2
- ^ Fraser, William Augustus (1902), Words on Wellington; the duke — Waterloo — the ball, London: John C. Nimmo, pp. 270-273
- ^ stanza XXIII.
- ^ Fleischman, Théo; Aerts, Winand (1956), Bruxelles pendant la bataille de Waterloo, Brussels: Renaissance du Livre, pp. 234–237
- ^ Si veda a tal proposito Swinton, Georgiana (1893), A Sketch of the Life of Georgiana, Lady de Ros: With Some Reminiscences of her friends, including the Duke of Wellington, London: John Murry, dove si può leggere "La seguente lista di invitati venne data da mia madre a Lord Verulam, che me ne ha inviata una copia. Molti di questi ufficiali non sono più presenti per il valore lasciato sul campo"
- ^ Ducal and princely families of Belgium: House of Beaufort-Spontin, su eupedia.com. URL consultato il 27 ottobre 2010.
- ^ Lady De Ros annota inoltre a fianco della lista "(nella loro casa vedemmo portare alcuni feriti tra cui Lord Uxbridge, Lord F. Somerset, ecc.)"
- ^ La figlia, lady Elizabeth Conyngham, sposò Charles Gordon, X marchese di Huntly
- ^ Lady Alvanley, e figlie Katherine e Fanny, secondo altre fonti erano presenti, senza la moglie e madre.
- ^ Ufficiale di fiducia del duca di Wellington al quartier generale del principe di Orange (Peter Hofschröer. Did the Duke of Wellington deceive his Prussian Allies in the Campaign of 1815?, p. 2., website of A. W. Cockerill., consultato il 18 ottobre 2009)
- ^ Lady Sutton era vedova di Sir Thomas Sutton, I baronetto.
- ^ Ruth Fuller-Sessions, Unseen for 100 years, the sad love story of a wife and the final days with her husband who died at Waterloo, in Daily Mail, 19 giugno 2008.
- ^ Nipote di George Gordon, III conte di Aberdeen
- ^ The Gentleman's Magazine. July 1838 page 443
- ^ Scott, Walter. Paul's Letters to his Kinsfolk, R. Cadell, 1841. p.16.
- ^ wikisource dispone del testo originale del poema.
- ^ Martin B. Hart. Technicolor: Early Live Action Films: All singing, All dancing, All Color!., The American WideScreen Museum., Retrieved 23 February 2010.
- ^ Staff, What? Color in the Movies Again?., Fortune Magazine, ottobre 1934, riprodotto sul sito del The American WideScreen Museum., Retrieved 23 February 2010.
- ^ "In the Days of the Duke"; Successful Presentation of the New Melodrama in London.., New York Times, 10 September 1897, p. 7
- ^ Adelphi Theatre 1806–1900 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009)., Eastern Michigan University. Retrieved 18 October 2009
- ^ Brussels (Waterloo Ball), su Hansard, 2 luglio 1965. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016). HC Deb 02 July 1965 vol 715 cc134-9W, su hansard.millbanksystems.com. URL consultato il 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2013).
- ^ The Duchess of Richmond's Ball – Brussels, Committee of the Duchess of Richmond Ball. URL consultato il dicembre 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Katherine Arden, Letter, in George Smith e William Makepeace Thackeray (a cura di), The Cornhill Magazine, vol. 77, Smith, Elder and company, 1898, p. 72., and also: Making of America Project, The Living Age …, vol. 216, 1898.
- John Malcolm Bulloch, Gordon book; published for the Bazaar of the Fochabers Reading Room, Aberdeen, Rosemount Press, settembre 1902, pp. 42.–43.
- Tim Clayton, Waterloo: Four Days that Changed Europe’s Destiny, Little, Brown Book Group, 2014, pp. 76.–77, ISBN 978-0-7481-3412-0.
- William Augustus Fraser, Words on Wellington; the duke — Waterloo — the ball, London, John C. Nimmo, 1902, pp. 256–312.
- Georgiana Dowager Lady De Ros, Personal Recollections of the Duke of Wellington, in Complimentary Issue, The Regency Library., luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2007). Originally published in Personal Recollections of the Duke of Wellington, in Murray's Magazine, Part I, 1889, pp. 40,43..
- Max Hastings, Anecdote 194, in The Oxford Book of Military Anecdotes, Oxford University Press US, 1986, pp. 230–234, ISBN 978-0-19-520528-2.
- Scot Higgins, Chapter 3: A Feature-Length Demonstration: Becky Sharp, in Harnessing the Technicolor rainbow: color design in the 1930s, University of Texas Press, 2007, pp. 48., ff., ISBN 978-0-292-71628-5.
- David Miller, The Duchess of Richmond's Ball: 15 June 1815, Spellmount, 2005, ISBN 978-1-86227-229-3.
- Frances Robinson, Real Time Brussels Friday History Club: Champagne, Frocks and Warfare, in Wall Street Journal blog, Insight and analysis from The Wall Street Journal and Dow Jones team in Brussels, 10 giugno 2011.
- Frances Rust, Dance In Society Ils 85, Routledge, 2013, p. 69., ISBN 978-1-134-55407-2.
- Georgiana Swinton, A Sketch of the Life of Georgiana, Lady de Ros: With Some Reminiscences of her friends, including the Duke of Wellington, London, John Murry, 1893.
- Pierre de Wit, Het onderzoek naar de plaats waar het bal van Richmond heeft plaatsgevonden (The Ball of Richmond) (PDF), waterloo-campaign.nl, 19 maggio 2014. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). Endnotes:
- Cf. Fonds Duvivier. Ce que devint l'hotel de la rue de la Blanchisserie. In: LMB. Archieffonds Franse periode Vol.III Box 25 I.3 Chapter 5 p. 53-57
- Théo Fleischman e Winand Aerts, Bruxelles pendant la bataille de Waterloo, Brussels, Renaissance du Livre, 1956, pp. 234–237.
- Isabella Bradford, The Duchess of Richmond's Ball, 1815, su twonerdyhistorygirls.blogspot.co.uk, 15 giugno 2014. — Commenting on the paintings "First off, of course, the dresses and hairstyles of the women are much more fashionable for the 1860s-70s than 1815. The grandly appointed settings are at odds with Lady de Ros's description of the ball taking place..."
- Pierre de Wit, The guest-list of the ball of Richmond (PDF), www.waterloo-campaign.nl., 25 marzo 2006. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016). Cites Cf. Dalton, Ch. "The Waterloo roll call".
- Christopher Hibbert, Waterloo: Napoleon's last campaign, Wordsworth, 1998, ISBN 1-85326-687-6. pp. 154–156.
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