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Asensio Julià

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Ritratto di Asensio Julià (1814) attribuito a Goya

Asensio Julià, detto il Pescadoret (Valencia, 8 novembre 1760Madrid, 22 febbraio 1832), è stato un pittore spagnolo.

Il contrabbandiere, (Museo di belle arti di Valencia, 1815).

Julià, figlio del pescatore Matías Julià e di Jacinta Alvarrachi, fu battezzato nella Chiesa di Nostra Signora del Rosario di Valencia.

Studiò all'Accademia Reale di San Carlos a Valencia, dal 1771 al 1775, dopodiché all'età di ventisei anni si trasferì a Madrid, dove collaborò con il pittore valenziano Mariano Salvador Maella (1739-1819).[1]

Julià nel 1783 frequentò la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, dove successivamente insegnò arte, e nel 1790 soggiornò a Cabañal, dove conobbe il maestro Goya (1746-1828).[1]

Nello stesso anno Goya si rivolse a Julià per essere aiutato nella realizzazione della decorazione dell'eremo di San Antonio de la Florida a Madrid.[2] In quegli anni Goya dipinse il ritratto dell'allievo intitolato Goya a su amigo Asensi. Sempre assieme al Goya, Julià lavorò a cinque pitture allegoriche per la facciata del palazzo di Tadeo José Bravo de Rivero (1754-1820) a Madrid.[3]

Il 30 agosto 1797 Julià si sposò con la diciannovenne Rosa Fabre, figlia dello chef francese Esteban Fabre.[3]

Julià aiutò il Goya per numerosi anni e fu uno dei pochi allievi e aiutanti del Goya ad essere documentato.[1][2] Intensa fu la collaborazione soprattutto durante la guerra di indipendenza spagnola (1808-1814), come ben dimostrano le rappresentazioni romantiche degli eventi di quegli anni, tra le quali Il contrabbandiere, Il Duello, l'Ufficiale che entra in un forte, il Soldato che rapisce una ragazza.[2]

Le opere di Julià si caratterizzarono per i brillanti cromatismi e per la tecnica di disegno a macchia.[2]

Nel 1819 Julià copiò l'autoritratto del Goya intitolato Autoritratto con il medico Arrieta e i critici d'arte ritengono che il pittore possa aver realizzato vari quadri di genere firmati dal maestro, come ad esempio il Ritratto di José Camarón y Meliá.[2]

Julià si ispirò al maestro anche nelle incisioni e nelle acqueforti, evidenziando una buona creatività. Julià collaborò con numerosi artisti, come ad esempio l'incisore Francisco de Paula Martí Mora (1762-1827), per il quale realizzò vari disegni, tra i quali un Pastore con il suo gregge; con gli incisori Fernando Selma 1752-1810) e Rafael Esteve (1772-1847) realizzò disegni su tematiche militari, tra i quali la Brigata di artiglieria del colonnello Vicente María Maturana.[3]

Importanti furono soprattutto le opere a tematica storica, come il Marchese de la Romana che libera la Galizia, Wellington e Napoleone.

L'attribuzione del Colosso

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Il colosso è una delle opere più significative del Goya. Il 24 giugno 2008, il quotidiano spagnolo ABC pubblicò un articolo che riportò i dubbi degli esperti del Museo del Prado sulla paternità del dipinto. La critica d'arte Manuela Mena, responsabile artistica del Museo del Prado, descrisse i suoi studi e le sue ricerche, secondo i quali Il Colosso non sarebbe da ricondurre al Goya bensì ad un suo allievo, forse Asensio Julià, come sembrerebbe emergere dalla firma posta in basso a sinistra, «AJ»; il dibattito, tuttavia, è ancora molto aperto.[4][5][6]

  1. ^ a b c (ES) Juliá, Asensio (nel sito Museo del Prado), su museodelprado.es. URL consultato il 30 ottobre 2017.
  2. ^ a b c d e le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 213.
  3. ^ a b c (ES) ASENSIO JULIÀ (1753-1832), NOTAS AL MARGENDE UN ARTISTA EN EL OLVIDO (PDF), su ifc.dpz.es. URL consultato il 30 ottobre 2017.
  4. ^ Il 'Colosso' non è di Goya, Corriere della Sera, 26 gennaio 2009. URL consultato il 13 gennaio 2017.
  5. ^ (ES) 'El Coloso' "casi seguro" que no era de Goya (nel sito El País), su elpais.com. URL consultato il 30 ottobre 2017.
  6. ^ (ES) 'El Coloso' es de un 'discípulo de Goya' (nel sito El País), su elpais.com. URL consultato il 30 ottobre 2017.
  • (ES) Ester Alba Pagán, La pintura y los pintores valencianos durante la guerra de la Independencia y el reinado de Fernando VII (1808 - 1833), Universitat de València, 2004.
  • (ES) F. Boix, Asensio Juliá el Pescadoret, Madrid, Archivo Español de Arte, 1931.
  • (ES) A. Ansón Navarro, Academicismo y enseñanza de las Bellas Artes en Zaragoza durante el siglo XVIII. Precedentes, fundación y organización de la Real Academia de Bellas Artes de San Luis, Saragozza, Real Academia de Nobles y Bellas Artes de San Luis, 1993.
  • (ES) R. Gil Salinas, Asensi Julià, Madrid, Calcografía Nacional, 2004.
  • (ES) M. A. de Orellana, Biografía pictórica Valentina, arquitectos, escultores y grabadores valencianos o vida de los pintores, Madrid, 1930.
  • (ES) M. Ossorio y Bernard, Galería biográfi ca de artistas españoles del siglo XIX, Madrid, Giner, 1975.
  • (ES) A. Gallego, Madrid, Historia del grabado en España, Madrid, Cátedra, 1999.

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