Vai al contenuto

Arturo Michelini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Arturo Michelini
Arturo Michelini negli anni '50

Segretario del Movimento Sociale Italiano
Durata mandato10 ottobre 1954 –
15 giugno 1969
PredecessoreAugusto De Marsanich
SuccessoreGiorgio Almirante

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato18 aprile 1948 –
15 giugno 1969
LegislaturaI, II, III, IV, V
Gruppo
parlamentare
Movimento Sociale Italiano
CircoscrizioneRoma
Incarichi parlamentari
  • Componente commissione industria e commercio (I leg.)
  • Componente giunta elezioni (II e III legislatura)
  • Componente commissione affari interni (II leg.)
  • Componente commissione difesa (II leg.)
  • Componente commissione istruzione e belle arti (II leg.)
  • Componente commissione interni (III e IV leg.)
  • Componente commissione esteri (IV e V leg.)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPNF (1935-1943)
PFR (1943-1945)
MSI (1946-1969)
Titolo di studioRagioniere
ProfessioneAssicuratore, giornalista, politico

Arturo Michelini (Firenze, 17 febbraio 1909Roma, 15 giugno 1969) è stato un politico e giornalista italiano. Fu, dal 1948 fino alla morte, deputato del parlamento italiano per 5 legislature nelle file del Movimento Sociale Italiano, partito del quale fu tra i fondatori nel 1946 e segretario dal 1954 al 1969; fu anche direttore del Secolo d'Italia, organo di stampa ufficiale del partito.

Adesione al fascismo

[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Renato, un avvocato iscritto al Partito Liberale, e di Maria Castiglione, durante il fascismo prese parte alla guerra civile spagnola (1936-39) fra i fascisti italiani a sostegno del generale Francisco Franco e dello schieramento nazionalista. All'interno del Partito Nazionale Fascista arrivò a ricoprire la carica di vice-federale di Roma.

Aderente alla Repubblica Sociale Italiana, come fascista clandestino del gruppo "Onore", dopo la Liberazione continuò a sostenere i reduci dell'esperienza di Salò.

Fondazione del MSI

[modifica | modifica wikitesto]

Fu nel ristretto gruppo dei fondatori del Movimento Sociale Italiano. Il partito fu anzi fondato, il 26 dicembre 1946, proprio nel suo studio romano (era di professione assicuratore), con Giacinto Trevisonno primo segretario. Nel 1948 fu uno dei sei esponenti del MSI eletti alla Camera dei deputati[1].

Nei primi anni del partito, Michelini ne fu l'amministratore, collaborando con il segretario Augusto De Marsanich. La sua elezione a segretario nazionale, al congresso missino del 1954, si dovette certamente anche alla sua grande abilità nel procurare al partito i finanziamenti di cui esso aveva assoluto bisogno.

Segretario del partito

[modifica | modifica wikitesto]

Egli rappresentava la corrente nazional conservatrice filo-atlantica, legata ai ricordi del Ventennio e non a quelli, tragici e sanguinosi, del fascismo repubblicano (e al "fascismo delle origini" al quale esso s'ispirava), e desiderosa d'inserire il partito nell'alveo della destra democratica, facilitandone in tal modo l'entrata nel contesto politico e parlamentare italiano di quegli anni, caratterizzati dalla guerra fredda e dal timore, dentro e fuori d'Italia, d'una presa del potere da parte dei comunisti[2].

I riferimenti (a volte peraltro solo cercati, o sperati) di questa politica di "grande destra", conservatrice e populista ma non eversiva, erano: sul piano politico interno, i monarchici, i liberali e la Democrazia Cristiana di destra[3][4] Michelini fu però in ottimi rapporti politici sia con l'Argentina di Perón, che con la Spagna di Francisco Franco. Sia Perón sia Franco finanziarono il MSI micheliniano[5]. Michelini espresse vicinanza, tra l'altro, al nazionalismo algerino, a quello argentino peronista e a quello egiziano di Nasser [6]. Dal 1967, Michelini interpretò però l'intera questione vicino orientale alla luce della contrapposizione tra Rivoluzione mondiale Comunista (Unione Sovietica) e Anticomunismo internazionale (destre nazionali occidentali)[7]

Alla corrente micheliniana si contrapponevano all'interno del Movimento Sociale soprattutto quanti, avendo partecipato alla guerra dalla parte della Repubblica Sociale, erano rimasti legati ai valori e alle suggestioni del Manifesto di Verona, costituente dell'ultimo stato fascista. Questa corrente di sinistra dell'MSI era più estremista quanto ai modi e ai metodi di lotta politica, tendenzialmente anti-borghese, anticapitalista e socialisteggiante sul piano socioeconomico, adottando sul versante politico una prospettiva rigidamente anti-statunitense e contraria alla NATO, ma fu sempre politicamente ininfluente e poco concreta. Oltre che da figure come Giorgio Pini e Domenico Leccisi, tale corrente era guidata da Giorgio Almirante, che di Michelini fu per molto tempo il principale avversario all'interno del partito.

Nel 1963, in occasione del VII Congresso del Movimento Sociale Italiano, tenutosi a Roma, Michelini con la sua corrente "Concentrazione unitaria nazionale" sconfisse la minoranza di sinistra, guidata da Almirante e organizzatasi nella nuova corrente "Rinnovamento". Nel successivo VIII congresso del partito, celebratosi a Pescara nel 1965, pur con la dissidenza di Pino Romualdi, che presentò una propria mozione, si fece l'accordo tra Michelini e Almirante, i quali votarono una mozione unitaria. Michelini, con l'appoggio degli almirantiani, fu così rieletto segretario.

Arturo Michelini nel 1960 alla tribuna politica

La destra di governo

[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni cinquanta il MSI era al governo in diverse giunte di enti locali, tutte centro-meridionali: Napoli, Caserta, Lecce, Bari, Foggia, Reggio Calabria, Catania, Trapani, Latina, Pescara, Cosenza, Campobasso, Salerno. Il partito entrò nel governo della Regione siciliana, fino alla fase del milazzismo, tra il 1956 e il 1961, entrando in giunta, in taluni centri siciliani, anche col PCI. Il tentativo di costruire in Italia una maggioranza politica di centro-destra, o addirittura di "Destra Nazionale" ebbe qualche concreta possibilità di successo sul finire degli anni cinquanta. Un momento decisivo per quella strategia (alla quale erano favorevoli, fra gli altri, certi settori confindustriali, le Piccole Borghesie agricole e certi ambienti cattolici) fu la breve ma drammatica e ambigua vicenda del governo Tambroni, che aveva l'appoggio esterno del MSI ma che cadde in seguito ai fatti di Genova del 30 giugno 1960. Il fallimento del tentativo di Tambroni, e la prevalenza, nella DC, delle correnti favorevoli all'apertura a sinistra, determinò, di lì a pochi anni (1962-63), la nascita del centro-sinistra, e, con essa, la definitiva sconfitta del progetto politico del Movimento Sociale "in doppiopetto" (per usare una diffusa metafora giornalistica) di Arturo Michelini. Arturo Michelini nonostante la malattia seppe saldamente tenere le redini del partito, sostenuto del resto, negli ultimi anni, dallo stesso Almirante. Era sempre segretario quando, per l'improvviso aggravarsi del male incurabile, morì, il 15 giugno del 1969, in una clinica romana, a sessant'anni d'età. I funerali si svolsero il 17 giugno 1969 in una chiesa del quartiere Parioli, alla presenza dei vertici missini. Dopo la morte di Michelini, sia i romualdiani che la corrente missina Destra popolare continuarono la pratica politica micheliniana.

  1. ^ Arturo Michelini: I Legislatura della Repubblica italiana / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico
  2. ^ Giuseppe Sircana, MICHELINI, Arturo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 74, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  3. ^ Gianluca Passarelli, Ha ragione La Russa: la storia del Msi merita davvero una giornata di studio, 4 aprile 2023.
  4. ^ Arturo Michelini, il segretario che fece uscire l'MSI dall'isolamento
  5. ^ D. Conti, L'anima nera della Repubblica, Ed. Laterza
  6. ^ Redazione, Destre. Il ricordo di Arturo Michelini e la politica del Msi al servizio dell’Italia, su Barbadillo, 17 febbraio 2024. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  7. ^ Redazione, Il saggio. La questione arabo-israeliana e il Msi filo-occidentalista negli anni 1967-73, su Barbadillo, 1º giugno 2014. URL consultato il 19 febbraio 2024.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario del Movimento Sociale Italiano Successore
Augusto De Marsanich 10 ottobre 1954 – 15 giugno 1969 Giorgio Almirante

Predecessore Direttore del Secolo d'Italia Successore
Franz Maria d'Asaro, Filippo Anfuso e Giorgio Almirante 6 agosto 1963 – 15 giugno 1969 Nino Tripodi
Controllo di autoritàSBN DDSV141509