Arthemis
Arthemis | |
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Andrea Martongelli e Giorgio Terenziani con gli Arthemis al Wacken Open Air del 2014 | |
Paese d'origine | Italia |
Genere | Power metal[1] Heavy metal[2] Thrash metal |
Periodo di attività musicale | 1994 – in attività |
Etichetta | Off Yer Rocka Scarlet Records Underground Symphony |
Album pubblicati | 8 |
Studio | 7 |
Live | 1 |
Raccolte | 0 |
Sito ufficiale | |
Gli Arthemis sono un gruppo musicale italiano power metal,[3] fondato nell'ottobre 1994 a Bovolone, provincia di Verona.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]1994-1997: Le origini degli Arthemis
[modifica | modifica wikitesto]Gli Arthemis furono fondati verso la metà degli anni '90 con il nome di Laguna, e si contraddistinsero inizialmente per l'impatto live in varie esibizioni, proponendo cover metal e pezzi propri. in questo periodo però la band era ancora instabile nella formazione ed il nome cambiò più volte in Anarchy Project, prima e Nemhesis poi, per arrivare nel giugno del 1996 a registrare un demo di cinque brani mai pubblicato, iniziando anche un'intensa attività dal vivo.
1994-1997: La prima formazione stabile e Church of the Holy Ghost
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1998 il gruppo trova la stabilità in una formazione composta da Andrea Martongelli (chitarra), Matteo Galbier (basso), Alessio Turrini (batteria) e Matteo Ballottari (chitarra solista). Alla voce si alternano Andrea Martongelli e Alberto Caria. Nel 1999 viene pubblicato il loro primo album autoprodotto, Church of the Holy Ghost con Alberto Caria alla voce. L'album (pubblicato dalla Underground Symphony) riscuote interesse anche in Germania, Giappone e Norvegia. Nel frattempo entra a far parte della band il cantante Alessio Garavello.
1998-2005: Da The Damned Ship a Back from the Heat
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2001 gli Arthemis pubblicano il loro secondo album The Damned Ship, che ottiene un ottimo riscontro tra i fan giapponesi. In questo periodo Alessio Turrini lascia il ruolo di batterista a Paolo Perazzani, drummer originario della band. Nel 2003 viene pubblicato il loro terzo album Golden Dawn e nel 2005 è la volta di Back from the Heat.
Gli Arthemis intraprendono un'intensa attività dal vivo, che li porta a suonare in tutta Europa, dividendo i palchi con artisti quali Slayer, Hammerfall, Yngwie Malmsteen, Ian Paice, Within Temptation, Glenn Hughes, George Lynch. Dopo l'uscita di Matteo Ballottari dalla band nel 2007, il posto di seconda chitarra viene preso dal cantante Alessio Garavello, già cantante e chitarrista della band Power Quest.
2006 - 2010: Black Society ed Heroes
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2008 la band pubblica l'album Black Society, il cui sound è influenzato da vari generi, quali thrash metal, hard rock e progressive.[senza fonte]
2012 - 2014: We Fight ed Live From Hell
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2012 gli Arthemis passarono all'etichetta spagnola Off Yer Rocka Recordings su cui pubblicarono il loro We Fight, ancora oggi considerato uno dei loro album migliori ed inserito da Metal Hammer tra i migliori 10 album metal italiani dal 2010 al 2017.[4]
2017: Blood Fury Domination
[modifica | modifica wikitesto]Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Formazione attuale
[modifica | modifica wikitesto]- Fabio Dessi – voce (2009 - presente)
- Andrea Martongelli - chitarra solista
- Giorgio Terenziani - basso (2013 - presente)
- Francesco Tresca – batteria (2012 - presente)
Ex componenti
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Caria - voce
- Alessio Turrini - batteria
- Matteo Ballottari - chitarra
- Alessio Garavello - voce
- Matteo Galbier - basso
- Paolo Perazzani - batteria
- Corrado Rontani - batteria
- Paolo Caridi – batteria (2011 - 2012)
- Damiano Perazzini - basso (2009 - 2013)
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 - Church of The Holy Ghost
- 2001 - The Damned Ship
- 2003 - Golden Dawn
- 2005 - Back from the Heat
- 2008 - Black Society
- 2010 - Heroes
- 2012 - We Fight
- 2014 - Live From Hell
- 2017 - Blood Fury Domination
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Arthemis, su metal-archives.com. URL consultato il 26 luglio 2011.
- ^ metalitalia.com, http://metalitalia.com/album/arthemis-heroes/ . URL consultato il 18 novembre 2012.
- ^ 10 of the best bands from Italy di Dayal Patterson su Metal Hammer
- ^ Redazione, I 10 migliori album metal italiani dal 2010 secondo Metal Hammer Italia, su metalhammer.it, 19 ottobre 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arthemis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su Arthemisweb.com.
- (EN) Arthemis, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Arthemis, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Arthemis, su Encyclopaedia Metallum.
- Sito ufficiale, su arthemisweb.com. URL consultato il 15 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2021).
- MySpace ufficiale, su myspace.com.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0004 6935 0404 |
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