Anisindione
Anisindione | |
---|---|
Nome IUPAC | |
2-(4-methoxyphenyl)indene-1,3-dione | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C16H12O3 |
Massa molecolare (u) | 252.265 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 204-186-6 |
PubChem | 2197 |
DrugBank | DBDB01125 |
SMILES | COC1=CC=C(C=C1)C2C(=O)C3=CC=CC=C3C2=O |
Indicazioni di sicurezza | |
L'anisindione è un farmaco anticoagulante, derivato dall'indandione.
L'azione anticoagulante è simile a quella del warfarin, rispetto al quale l'anisindione sembra essere più tossico.
Viene impiegato in quei soggetti che presentano una accertata intolleranza al warfarin.[1][2]
L'anisindione inibisce la sintesi dei quattro fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K: II, VII, IX e X. Inibisce inoltre le proteine anticoagulanti note come proteina C e proteina S.[3][4]
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]L'attività anticoagulante del farmaco si esercita solo dopo un periodo di latenza necessario affinché a livello epatico avvenga il blocco, che deve essere parziale, dei fattori coagulativi sopra ricordati.
L'effetto terapeutico completo si ottiene a distanza di circa 36 ore dalla somministrazione orale ed è confermato dal riscontro di un tempo di protrombina prolungato e 'terapeuticamente adeguato'[5].
Il tempo di protrombina torna alla norma entro 24-48 ore dalla sospensione della terapia, ma in alcuni soggetti può restare prolungato tre giorni dopo l'interruzione.[6][7]
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco trova impiego nel trattamento anticoagulante preventivo o curativo in caso di tromboembolia, infarto miocardico in luogo di o dopo terapia eparinica, arteriopatie degli arti inferiori.
Può essere inoltre utilizzato nella prevenzione delle complicazioni tromboemboliche dell'insufficienza cardiaca e delle protesi valvolari.[8][9]
Effetti collaterali e indesiderati
[modifica | modifica wikitesto]Come nel caso di altri farmaci anticoagulanti i maggiori effetti indesiderati del trattamento con anisindione sono correlati al rischio di emorragia di tipo e gravità variabile. Particolarmente frequente l'epistassi e la microematuria. Con minore frequenza sono state segnalate emorragie vaginali o del tratto gastrointestinale (a partire dal sanguinamento delle gengive).[9]
In molti soggetti è stata descritta una dermatite associata al trattamento. Altri effetti indesiderati riportati in seguito alla terapia sono: nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, febbre, orticaria, alopecia, priapismo, eritema e necrosi della pelle e altri tessuti, dolore alla bocca o ulcerazioni della bocca.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi trial clinici l'anisindione veniva somministrato alla dose di 500 mg il primo giorno quindi 300 mg, 300 mg e 200 mg i successivi tre giorni.[9] Successivamente la dose iniziale normale fu stabilita in 300 mg il primo giorno, 200 mg il secondo e 100 mg il terzo.
La dose di mantenimento è variabile da soggetto a soggetto, in genere compresa tra 25 fino a 250 mg al giorno.
In ogni caso i pazienti debbono essere attentamente monitorati nel comportamento dell'attività protrombinica, specialmente all'inizio del trattamento.
Avvertenze
[modifica | modifica wikitesto]Data la maggiore tossicità degli indandioni rispetto ai derivati cumarinici, essi sono riservati soltanto ai pazienti che non possono assumere warfarin e altri cumarinici.
L'anisindione deve essere usato con cautela in pazienti che prendono farmaci che possono causare emorragia.
Un segno precoce di sovradosaggio è dato da lievi emorragie (epistassi, sanguinamento delle gengive). In caso di necessità (attività protrombinica 15%) si somministrano 10–20 mg di vitamina K per endovena.
Interazioni
[modifica | modifica wikitesto]Non si deve associare l'anisindione all'acido tienilico o al miconazolo che ne potenziano fortemente l'azione.
L'attività del farmaco è antagonizzata da tutti quegli alimenti che contengono vitamina K, ad esempio crauti o verdure crude.
Altri farmaci che potenziano l'azione dell'anisindione sono: olio di paraffina, clofibrato, fenilbutazone, acido etacrinico, sulfamidici, acido nalidixico, cloramfenicolo, acido mefenamico, cloralio idrato, D-tiroxina, ormoni tiroidei, IMAO, disulfiram, acido acetilsalicilico e salicilati.
Farmaci in grado di inibirne l'azione sono gli antiacidi a dosi elevate, il carbone, la colestiramina, i barbiturici, la glutetimide, la rifampicina, la griseofulvina e il metaqualone.
L'anisindione a sua volta, può potenziare gli effetti ipoglicemizzanti delle sulfaniluree e la tossicità della difenilidantoina.[10][11]
Letteratura
[modifica | modifica wikitesto]- Koelsch, J. Am. Chem. Soc. 58, 1331, 1936
- Horeau, Bull. Soc. Chim. France 53, 1948
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AB. Grosset, JE. Allen; GM. Rodgers, Anticoagulation with anisindione in patients who are intolerant of warfarin., in Am J Hematol, vol. 46, n. 2, giugno 1994, pp. 138-40, PMID 8172181.
- ^ Spyropoulos AC, Hayth KA, Jenkins P, Anticoagulation with anisindione in a patient with a warfarin-induced skin eruption, in Pharmacotherapy, vol. 23, n. 4, aprile 2003, pp. 533–6, PMID 12680483.
- ^ Lange K, Perchuk E, Mahl M, Enzinger J, Mouratoff G, Anisindione: a new anticoagulant with unusual properties, in Am. Heart J., vol. 55, n. 1, gennaio 1958, pp. 73–9, PMID 13520554.
- ^ Gibelli A, Deluterotti A, [Research on the anticoagulant action of an indandione derivative (Anisindione) with prolonged action], in Rass Int Clin Ter, vol. 44, gennaio 1964, pp. 1–8, PMID 14126507.
- ^ Blaustein A, A preliminary report on the clinical use of a new anticoagulant (miradon), in N Y State J Med, vol. 58, n. 5, marzo 1958, pp. 701–2, PMID 13517546.
- ^ Ballerini G, La Paglia S, [Preliminary clinical investigations on a new indandione type anticoagulant: anisindione], in Prog Med (Napoli), vol. 15, n. 2, gennaio 1959, pp. 46–8, PMID 13658270.
- ^ Field JB, Goldfarb MS, WAare AG, Griffith GC, Effect in man of a new indandione anticoagulant, in Proc. Soc. Exp. Biol. Med., vol. 81, n. 3, dicembre 1952, pp. 678–81, PMID 13037763.
- ^ Paul HA, Arscott PM, Koppel JL, Olwin JH, Clinical experience experience with the anticoagulant anisindione (miradon), in Surg Gynecol Obstet, vol. 108, n. 5, maggio 1959, pp. 605–15, PMID 13647217.
- ^ a b c Connell WF, Mayer GA, Evaluation of anticoagulant therapy with anisindione (miradon), in Can Med Assoc J, vol. 80, n. 10, maggio 1959, pp. 785–90, PMC 1831018, PMID 13652026.
- ^ Freedman MD, Olatidoye AG, Clinically significant drug interactions with the oral anticoagulants, in Drug Saf, vol. 10, n. 5, maggio 1994, pp. 381–94, PMID 8037888.
- ^ Harder S, Thürmann P, Clinically important drug interactions with anticoagulants. An update, in Clin Pharmacokinet, vol. 30, n. 6, giugno 1996, pp. 416–44, PMID 8792056.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su anisindione