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Ancaiano

Coordinate: 43°17′34.51″N 11°12′02.84″E
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Ancaiano
frazione
Ancaiano – Veduta
Ancaiano – Veduta
Panorama di Ancaiano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Siena
ComuneSovicille
Territorio
Coordinate43°17′34.51″N 11°12′02.84″E
Altitudine357 m s.l.m.
Abitanti127 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale53018
Prefisso0577
Fuso orarioUTC 1
Nome abitantiancaianino, ancaianini;[1] ancaianese, ancaianese[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ancaiano
Ancaiano

Ancaiano (già Cajano)[2] è una frazione del comune italiano di Sovicille, nella provincia di Siena, in Toscana.

La località risulta frequentata sin dall'età del bronzo, come testimoniano alcuni ritrovamenti – tra i quali spiccano asce in bronzo – oggi conservati al Museo archeologico di Siena.[3] Ancaiano è citato per la prima volta in un documento del 959 dove è inserito tra i beni del vescovo di Volterra.[3] Dal XIII secolo, entrato nell'orbita politica dello stato senese, fu un comunello del contado di Siena, ed è ricordato in uno statuto senese del 1262.[3]

Il borgo si sviluppò attorno ad un fortilizio che serviva a far rifugiare le popolazioni di questi territori nell'eventualità delle incursioni nemiche.[3] Nel 1554 la fortezza fu assediata e cannoneggiata dall'esercito di Carlo V e, dopo una strenua difesa, il fatto d'arme si è concluso con il massacro di tutti gli abitanti di Ancaiano, asserragliatisi dentro, come è ricordato nelle Istorie fiorentine di Scipione Ammirato.[2][3]

Nel 1833 si contavano ad Ancaiano 406 abitanti.[2]

Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, il parroco di Ancaiano, don Alfredo Braccagni nascose nella sua canonica per circa sei mesi il medico ebreo ungherese Amerigo Nugel e dal marzo 1944 il colonnello Enrico Montanari e un radiotelegrafista sbarcati dalla Sardegna con l’incarico di mettersi in collegamento con i partigiani toscani, collaborando anche con don Vivaldo Mecacci, parroco di Tonni, alla salvezza di altri ebrei e ricercati.[4] Per salvare un partigiano ferito i due parroci inscenarono anche un falso funerale, che permise il suo trasferimento in luogo sicuro.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • Rocca di Ancaiano, resti dell'antico fortilizio del borgo: ne rimane una torre in pietra con tracce della porta e delle finestre.[3]
  1. ^ a b Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 18.
  2. ^ a b c Emanuele Repetti, «Ancaiano», in Dizionario geografico fisico storico della Toscana, vol. I, Firenze, 1833, p. 83.
  3. ^ a b c d e f g h Ancaiano, su comune.sovicille.siena.it. URL consultato il 12 novembre 2016.
  4. ^ Don Mecacci e don Braccagni sono entrambi riconosciuti come "giusti tra le nazioni" dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme. Cf. Alfredo De Girolamo, Chi salva una vita, in memoria dei Giusti toscani (Firenze 2024), pp.61-62.
  5. ^ Il clero toscano nella Resistenza (Firenze 1975), p.115; Ebrei in Toscana tra occupazione tedesca e RSI (Firenze 2007), p.386.
  6. ^ a b Guide d'Italia. Toscana, Milano, Touring Club Italiano, 2012, p. 603.
  7. ^ Villa di Cetinale, su comune.sovicille.siena.it. URL consultato il 13 novembre 2016.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Ancaiano, su comune.sovicille.siena.it. URL consultato il 12 novembre 2016.
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