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Alsterarkaden

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Amburgo: veduta panoramica con le Alsterarkaden e la Rathausplatz
Amburgo: le Alsterarkaden
La galleria commerciale ospitata dietro le Alsterarkaden con vista sul municipio di Amburgo

Le Alsterarkaden ("Arcate sull'Alster") sono un complesso architettonico di Amburgo, realizzato tra il 1842 e il 1843 su progetto di Alexis de Chateauneuf[1][2] e situato lungo la Jungfernstieg. Insieme al vicino Mellin-Passage, costituiscono una delle più antiche gallerie commerciali della città.[2]

Le Alsterarkaden sono situate nel tratto della Jungfernstieg che si affaccia sul Rathausmarkt, la piazza che ospita il municipio di Amburgo.[1] Si caratterizzano per il loro colore bianco e per lo stile veneziano.[1][3].

Lungo le arcate sono ospitati ristoranti e bar, mentre dietro le arcate trovano posto negozi di vario genere, tra cui negozi di moda, negozi di porcellane, negozi di orologi, cioccolaterie, ecc.[1][2]

Le Alsterarkaden furono realizzate in seno alla ricostruzione del Rathausmarkt seguito al grande incendio che aveva devastato parte della città nel 1842.[2]

Alla fine del XIX secolo, il complesso architettonico fu in parte rifatto.[1]

Le Alsterarkaden subirono però gravi danni nel corso della seconda guerra mondiale.[1]

Furono però ricostruite nella loro forma originaria tra il 1949 e il 1950.[1]

Nella sera dell'ultimo dell'anno del 1989, lungo le Alsterarkaden, scoppiò un violento incendio, in cui andarono completamente distrutti alcuni locali, tra cui Die Vegetarische Gaststätte.[1][4] L'incendio, di origine dolosa, era stato appiccato da un commerciante indebitato che intendeva riscuotere i soldi dell'assicurazione.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i (DE) Gudrun Altrogge, Hamburg, München, ADAC Verlag, 2005, p. 21.
  2. ^ a b c d (DE) Alsterarkaden, su hamburg.de. URL consultato il 16 agosto 2016.
  3. ^ (DE) Alsterarkaden/Mellin-Passage, su hamburg-einkaufszentrum.de, Hamburg Einkaufszentrum. URL consultato il 16 agosto 2016.
  4. ^ (DE) autore, Ein Stück Hamburg verglüht, in Hamburger Abendblatt, 2 gennaio 1990. URL consultato il 16 agosto 2016.

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