Alfonso Andria
Alfonso Andria | |
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Presidente della Provincia di Salerno | |
Durata mandato | 7 maggio 1995 – 12 giugno 2004 |
Predecessore | Ettore Liguori |
Successore | Angelo Villani |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 20 luglio 2004 – 29 aprile 2008 |
Legislatura | VI |
Gruppo parlamentare | ALDE |
Circoscrizione | Italia meridionale |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 2008 – 2013 |
Legislatura | XVI |
Gruppo parlamentare | Partito Democratico |
Coalizione | PD-IdV |
Circoscrizione | Campania |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC (fino al 1994) PPI (1994-2002) DL (2002-2007) PD (2007-2022) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | politico, dirigente amministrativo |
Alfonso Andria (Salerno, 27 maggio 1952) è un politico italiano, presidente della provincia di Salerno dal 7 maggio 1995 al 12 giugno 2004, europarlamentare e senatore della XVI legislatura.e dirigente
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureato in giurisprudenza, sposato con Nerella Apicella e con una figlia, è stato dirigente dell'ente provinciale del turismo di Salerno, presso il quale ha operato dal 1973 al 1995 nel settore delle manifestazioni e della promozione dell'immagine turistica in Italia e all'estero, curando l'organizzazione di eventi nazionali e internazionali.[1]
È stato consigliere comunale di Salerno per la Democrazia Cristiana dal 1985 al 1993 e presidente della provincia di Salerno dal 7 maggio 1995 al 12 giugno 2004, dove dal 1995 al 1999 ha fatto parte dell'Ufficio di presidenza dell'Unione delle Province d'Italia (UPI).[1]
Alle elezioni amministrative del 2006 si presenta come candidato sindaco di Salerno, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra formata da La Margherita, UDEUR, Rosa nel Pugno, Verdi, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Comunisti Italiani e i Democratici di Sinistra vicini all'allora presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Alla tornata elettorale Andria perde la competizione, sconfitto al ballottaggio dal deputato nonché ex sindaco della città Vincenzo De Luca (diessino in disaccordo con la linea del partito in Campania vicina al presidente della Regione Campania Bassolino).[2]
Tra i fondatori ed esponente della Margherita, nonché convinto europeista, in occasione delle elezioni europee del 2004 è stato eletto al Parlamento europeo tra le liste Uniti nell'Ulivo, ricevendo 176.000 preferenze nella circoscrizione Italia meridionale; si è iscritto al gruppo dell'ALDE. È membro della Commissione per lo sviluppo regionale; della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare; della Delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti; della Delegazione per le relazioni con Svizzera, Islanda e Norvegia.
Dopo la vittoria di Walter Veltroni alle prime primarie del Partito Democratico, viene nominato da quest'ultimo Responsabile nazionale all'Agricoltura nella segreteria del Partito Democratico (PD) nel 2007. Dopo la sconfitta del PD alle elezioni politiche del 2008, dov'è stato eletto al Senato della Repubblica tra le liste del PD nella circoscrizione Campania, viene nominato da Veltroni Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nel suo Governo ombra del Partito Democratico, ruolo che ricopre dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009.[1][3]
Nel corso della XVI legislatura è stato sia componente (2008-2009) che vicepresidente (2009-2013) della 9ª Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.[4] È stato il vicepresidente regionale del PD in Campania.[attualmente?]
Ad agosto 2022 lascia il Partito Democratico, riconsegnando la tessera al segretario provinciale di Salerno Enzo Luciano e denunciando tramite una lettera il PD di essere "Ripiegato a logiche padronali".[5][6]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Alfonso Andria, su alfonsoandria.com. URL consultato il 1º dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
- ^ Archivio storico elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Governo ombra, tutti i nomi, Corriere della sera, 9 maggio 2008.
- ^ senato.it - Scheda di attività di Alfonso ANDRIA - XVI Legislatura, su www.senato.it. URL consultato il 1º novembre 2022.
- ^ Alfonso Andria lascia il Pd, la lettera: "Ripiegato a logiche padronali, riconsegno la tessera", su SalernoToday. URL consultato il 1º novembre 2022.
- ^ Terremoto a Salerno, Alfonso Andria lascia il Pd: “Non è un partito ma una porta girevole”, su Napoli Fanpage. URL consultato il 1º novembre 2022.
- ^ a b Copia archiviata, su alfonsoandria.com. URL consultato il 17 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alfonso Andria
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alfonso Andria, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- Alfonso Andria, su Senato.it - XVI legislatura, Parlamento italiano.
- Dichiarazione di interessi finanziari (PDF), su europarl.europa.eu.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 300823126 · ISNI (EN) 0000 0004 0833 3272 · SBN TO0V456858 · LCCN (EN) no2015068659 |
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- Politici italiani del XX secolo
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