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al-Maghreb al-Awsaṭ

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Al-Maghreb al-Awsaṭ (in arabo المغرب الأوسط?), ossia "Maghreb centrale", è la definizione che i geografi arabi dettero all'attuale Algeria, i cui confini sono difficili da definire. Tuttavia esso corrisponde generalmente a una gran parte dell'Algeria settentrionale.[1] Per alcuni autori, si tratta di una regione compresa tra la frontiera algerino-marocchina e il meridiano di Bijāya (Bougie).[2]

Questa parte del Maghreb fu così chiamata dagli storici e geografi musulmani nel periodo del Medioevo occidentale, e ripreso da alcuni storici contemporanei per indicare una parte dell'Algeria.[3] Il Maghreb centrale era considerato dagli storici arabi come il territorio delle comunità rurali berbere e messo spesso in relazione con le rivolte contro il potere centrale arabo.[1]

I cronisti dell'epoca islamica del Maghreb prima dell'occupazione degli Ottomani, distinguono tre insiemi: il Maghreb al-Adnā (il Vicino Maghreb), meglio detto Ifriqiya, il Maghreb al-Awsat (Maghreb Centrale, o di mezzo) e il Maghreb al-Aqsā (l'Estremo Maghreb).[4] Ma a tale distinzione geografica di massima non corrispondono Stati precisi e durevoli.[5] Così, dopo i tentativi messi in atto da vari imperi maghrebini, il Maghreb fu diviso fra tre entità politiche di rilievo: Hafsidi, Zayyanidi (o Abdelwadidi) e Merinidi, entità caratterizzate da una certa fluidità e che rivalizzarono tra loro per imporsi su tutto il Maghreb.

  • Meynier Gilbert, L'Algérie, cœur du Maghreb classique - De l'ouverture islamo-arabe au repli (698-1518), Parigi, La Découverte, 2010. isbn 9782707152312|

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