Vai al contenuto

Josef Lanz

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Adolf Lanz)
Josef Lanz, foto pubblicata nel 1907

Josef Lanz, noto anche come Jörg Lanz von Liebenfels e Adolf Lanz (Penzing, 19 luglio 1874Vienna, 22 aprile 1954), è stato una personalità religiosa austriaca. Espulso dall'Ordine cistercense divenne un occultista neopagano.

Lanz è ritenuto essere l'ideatore del termine ariosofia. Fu inoltre il fondatore dell'organizzazione nota come Ordine dei Nuovi Templari. Si è a lungo ritenuto che Lanz abbia avuto una profonda influenza sull'ideologia hitleriana. Tale valutazione, largamente basata su rivendicazioni fatte dallo stesso Lanz nei suoi scritti ed in seguito ripresa in una biografia del personaggio (ovvero Der Mann, der Hitler die Ideen gab. Jörg Lanz von Liebenfels di Wilfried Daim, pubblicata nel 1958), è generalmente ritenuta inaccurata alla luce dei lavori di ricerca più recenti.[1][2]

Nato da una famiglia aristocratica sia pure decaduta, entrò nell'ordine cistercense (successivamente però abbandonò i voti) e fin da giovane si interessò ai riti esoterici legati alla cultura indiana ed ad altre religioni orientali, tanto che si discostò sempre più dalla religione cristiana ed i professori di teologia lo espulsero da Linz nel 1895. Come riferisce George L. Mosse [3]: "egli aveva abbandonato la Chiesa sotto l'influenza del Movimento 'Los von Rom' (indipendenza da Roma) del pangermanista austriaco Georg Ritter von Schönerer, ed era diventato pagano, influenzato dai discorsi che facevano i suoi seguaci su una presunta religione ariana". Nel 1895 viaggiò per l'India in cerca di una nuova ispirazione per fondare un suo ordine esoterico e durante un viaggio nei dintorni di Calcutta acquistò un anello venduto da un santone per pochi soldi dove era impresso il simbolo della svastica, considerato un simbolo di vita eterna e per questo il simbolo supremo del predominio della casta ariana, che aveva dominato l'India fin dall'antichità.

Tornato in Austria, nel 1900 con alcuni pastori protestanti scacciati dalla Chiesa luterana, fondò un ordine, Osthara, i cui proseliti venivano denunciati e condannati non soltanto dal clero, ma anche dal governo imperiale di Francesco Giuseppe che fu tentato di mettere una taglia sulla sua testa. Von Liebenfels, tuttavia, non offese gli Asburgo e perciò ebbe il permesso di continuare la sua predicazione. Egli sosteneva che in Austria ed in Germania, e in generale in tutti i Paesi del Nord Europa, esistano individui di razza ariana riconoscibili dai capelli biondi e dagli occhi azzurri che avrebbero il compito di sterminare la razza ebraica dal pianeta e definiva i nemici degli ariani "uomini-scimmia", "oscuro popolo di razza inferiore", esseri da considerare come "animali" o, nel migliore dei casi, come schiavi, e dei quali egli reclamava l'annientamento fisico[3]. Sempre Mosse sostiene che "è impressionante l'analogia tra la visione del mondo di Lanz, manichea e spiritualistica, e quella di Hitler".

Nel 1908 fece stampare e diffondere volantini in tutta la città di Vienna per condannare la presenza degli ebrei in tutta Europa e la loro influenza sulla politica continentale. Gavrilo Princip, secondo von Liebenfels, era stato mandato dagli ebrei per assassinare Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este. La confraternita Osthara era stata condannata da Pio X già nel 1911 in una bolla segreta dove venivano condannate tutte le sette europee che tramandavano il messaggio di Gesù Cristo in forma erronea.

Nel 1921 von Liebenfels andò a Monaco di Baviera per diffondere le sue dottrine. L'anno precedente era stato fondato il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi da alcuni reduci della prima guerra mondiale, come Anton Drexler, Hermann Göring e Rudolf Hess, che conobbero di persona il leader dell'Osthara e vollero adottare la svastica come simbolo del loro partito. Nel 1933 i nazisti presero il potere in Germania e Von Liebenfels fu attivo alle riunioni del Partito fino al 1937, quando decise di tornare in Austria ad occuparsi dei suoi adepti.

Si ritirò a vita privata solo nel 1946, affidando la guida al figlio quarantatreenne Fritz. Morì a Vienna ricordato solo dai suoi seguaci, ma l'Osthara continua ancor oggi la sua predicazione a Linz grazie al nipote Johannes (n. 1929) e al pronipote Sebastian (n. 1962). Il contributo storicamente più significativo si concretizza nella stesura dei Diari nei quali egli divulga le rivelazioni avute dalla dea Ostara che riecheggiano quasi un rapporto di tipo panico e panteistico con la religione, concepita come un incomparabile strumento di collegamento tra i pochi uomini eletti toccati dall'illuminazione e la deità incarnata nei phaenomena.

È palpabile l'influsso degli scritti dei grandi mistici asiatici da lui particolarmente apprezzati; è anche probabile che le spedizioni organizzate dal Terzo Reich nelle sperdute regioni dell'Asia centrale si ricollegassero alla speranza di trovare preziosi fondamenti storici ed etnologici della razza ariana, ritenuta da Von Liebenfels la primigenia manifestazione dell'Uomo puro ed incorrotto sulla Terra, in contatto diretto con gli Dei. L'ideologia di Von Liebenfels altro non era che una forma di gnosi spuria, ossia della spiritualità ofidica simboleggiata dal serpente, spesso rappresentato in forma di "ouroboros", ossia il serpente che si morde la coda, dell'Eden biblico.

Vi è anche chi ipotizza che il Mein Kampf abbia in lui il suo effettivo scrittore relegando di fatto il futuro Führer a semplice artefice dei libelli antisemiti innestati nell'opera. Tuttavia Hitler sembra ignorare nel corso degli eventi che si susseguono la persona di Lanz, tanto che questi lo si ritrova con tanti altri sfollati affamati nelle boscaglie intorno a Monaco negli anni della depressione economica che precedono l'avvento di Hitler. Verrà poi riscoperto da questi a partire dal 1933 venendo tuttavia progressivamente emarginato dalla scena politica, dalla quale si distaccò definitivamente nel 1937.

  • Die Theozoologie oder die Kunde von den Sodoms-Äfflingen und dem Götter-Elektron (1905). Teozoologia - La scienza delle nature scimmiesche sodomite e l'elettrone divino - Jörg Lanz von Liebenfels - edita da Editrice Thule Italia. Prima traduzione italiana
  1. ^ (DE) Christian Hartmann, Thomas Vordermayer, Othmar Plöckinger, Roman Töppel (a cura di), Hitler, Mein Kampf. Eine kritische Edition, Institut für Zeitgeschichte München, Berlin/ München, 2016, tomo 1, p. 209
  2. ^ (DE) Joachim Fest, Hitler. Eine Biografie, Berlin, 1973, p. 72
  3. ^ a b (IT) George L. Mosse, Il razzismo in Europa, Laterza, 1985, p. 109.
  • (DE) Ekkehard Hieronimus, Lanz von Liebenfels. Eine Biographie, Uwe Berg-Verlag und Antiquariat, Toppenstedt, 1991
  • (DE) Anton Maegerle, Peter Paul Heller, Thule. Vom völkischen Okkultismus bis zur Neuen Rechten, Schmetterling Verlag, Stuttgart, 1995.
  • (DE) Wilfried Daim, Der Mann, der Hitler die Ideen gab: Jörg Lanz von Liebenfels, Ueberreuter, 1994

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN22933605 · ISNI (EN0000 0003 6851 4369 · LCCN (ENn85163914 · GND (DE118569635 · BNF (FRcb12394874j (data) · J9U (ENHE987007264248205171