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Abdollah Riazi

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Abdollah Riazi

Abdollah Riazi (Isfahan, 1905Teheran, 11 aprile 1979) è stato un politico iraniano, presidente del Parlamento dal 1963 al 1978, ammazzato dal neo-insediato regime islamico.

Secondo lo storico ed economista Ali Rahnema, Riazi era una figura di spicco e di fiducia nell'establishment.[1] Il professore di storia Fakhreddin Azimi descrive Riazi come una importante figura con "incondizionato rispetto verso lo Scià", in "contrasto nettamente con il suo atteggiamento sprezzante verso i deputati, che trattava praticamente come scolari".[2]

In seguito alla rivoluzione islamica, venne arrestato e dovette difendersi da tre accuse presso la Corte Rivoluzionaria Islamica, tra cui "corruzione sulla terra", "tradimento" e collaborazione col vecchio regime.[3] Il processo secondo Amnesty Internationa non fu equo. Venne giustiziato l'11 aprile 1979.[4]

  1. ^ Ali Rahnema, Superstition as Ideology in Iranian Politics: From Majlesi to Ahmadinejad, Cambridge University Press, 2011, pp. 129–130, ISBN 978-1-139-49562-2.
  2. ^ Fakhreddin Azimi, Quest for Democracy in Iran: A Century of Struggle Against Authoritarian Rule, Harvard University Press, 2008, pp. 304–305, ISBN 0674027787.
  3. ^ Abdollah Riazi: One Person's Story, su iranrights.org.
  4. ^ Post-Revolutionary Executions till 12 August 1979 (PDF), in Law And Human Rights in The Islamic Republic of Iran: A report covering events within the seven month period following the Revolution of February 1979, Amnesty International, febbraio 1980, p. 145.

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