61 Virginis
61 Virginis | |
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Classificazione | Nana gialla |
Classe spettrale | G5V |
Distanza dal Sole | 27,8 anni luce |
Costellazione | Vergine |
Coordinate | |
(all'epoca J2000) | |
Ascensione retta | 13h 18m 24,3s |
Declinazione | -18° 18′ 40,3″ |
Dati fisici | |
Raggio medio | 0,987[1] R⊙ |
Massa | |
Velocità di rotazione | <17 km/s |
Temperatura superficiale | |
Luminosità | 0,85 L⊙
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Indice di colore (B-V) | 0,71 |
Metallicità | 102% rispetto al Sole[1] |
Età stimata | 4,6 - 8,6 miliardi di anni[2][1] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 4,74 |
Magnitudine ass. | 5,07 |
Parallasse | 117,35 ± 0,69 mas |
Moto proprio | AR: -1.069,90 mas/anno Dec: -1.063,78 mas/anno |
Velocità radiale | -8,2 km/s |
Nomenclature alternative | |
61 Virginis è una stella della costellazione della Vergine che si trova a 27,4 anni luce di distanza dal Sistema solare ed è una nana gialla di sequenza principale di classe spettrale G5V.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]61 Virginis ha una massa e un raggio leggermente inferiori a quelli del Sole e una luminosità del 78%. Sulla sua età non c'è uniformità nella sua stima, probabilmente è più vecchia del Sole, alcune fonti indicano un'età di oltre 8 miliardi di anni,[1] altre suggeriscono un'età simile a quella del Sole, ovvero 4,6 miliardi di anni.[2]
La stella mostra un eccesso nella luce infrarossa, che si spiega con la presenza di un disco di polveri situato a 8,3 UA di distanza. Successive osservazioni con il telescopio spaziale Spitzer hanno poi confermato l'esistenza di un secondo grosso anello che sarebbe situato tra le 120 e le 220 UA di distanza[3], o come da più recenti osservazioni col radiointerferometro ALMA da 30 a 150 UA[2].
Sistema planetario
[modifica | modifica wikitesto]61 Virginis era stata inserita nei progetti Darwin e del Terrestrial Planet Finder come obiettivo primario per la ricerca di pianeti terrestri, tuttavia i due progetti sono stati in seguito cancellati. Nel 2009 grazie ad indagini combinate del telescopio Keck e dell'Anglo-Australian Planet Search sono stati scoperti 3 pianeti extrasolari orbitanti attorno ad essa[4]. Il più vicino alla stella madre è una Super Terra con una massa 5 volte quella terrestre, mentre gli altri 2 sono giganti gassosi di massa compresa tra le 18 e le 23 masse terrestri.
Tutti i pianeti sono piuttosto vicini alla stella e troppo caldi per sostenere l'acqua liquida in superficie, anche il terzo in ordine di distanza è più vicino di quanto Venere non lo sia al Sole. Il terzo pianeta non è stato tuttavia confermato dopo osservazioni con lo spettrografo HARPS nel 2012.[2] Uno studio del 2021 lo ha classificato come un falso positivo,[5] ma nel 2023 due studi pubblicati basati sulle variazioni della sulla velocità radiale in un periodo di 10 anni lo hanno definitivamente confermato, sebbene con una massa minima inferiore a quella indicata in precedenza.[6][7]
Prospetto del sistema
Pianeta | Tipo | Massa | Periodo orb. | Sem. maggiore | Eccentricità |
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b | Super Terra | ≥ 5,98±0,3 M⊕ | 4,215 giorni | 0,05 UA | 0,033 |
c | Gigante gassoso | ≥ 17,94±0,7 M⊕ | 38,079 giorni | 0,2175 UA | 0,026 |
d | Gigante gassoso | ≥10,82 1,23 −1,03 M⊕ | 123,2 giorni | 0,476 UA | 0,15±0,11 |
Cintura asteroidale | — | 2×10−8 M⊕ | — | 30-150 UA | — |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Kaspar von Braun et al., Stellar diameters and temperatures - V. 11 newly characterized exoplanet host stars, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 438, n. 3, 2014, pp. 2413–2425, DOI:10.1093/mnras/stt2360, arXiv:1312.1792.
- ^ a b c d S. Marino et al., ALMA observations of the multiplanet system 61 Vir: what lies outside super-Earth systems?, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 469, n. 3, 6 maggio 2017.
- ^ Tanner, Angelle; Beichman, Charles; Bryden, Geoff; Lisse, Carey; Lawler, Samantha, Survey of Nearby FGK Stars at 160 µm with Spitzer, in The Astrophysical Journal, vol. 704, n. 1, 2009, pp. 109-116.
- ^ Steven S. Vogt et al., A Super-Earth and Two Neptunes Orbiting the Nearby Sun-like Star 61 Virginis, in The Astrophysical Journal, vol. 708, n. 2, 2010, pp. 1366-1375.
- ^ M. C. Wyatt et al., Herschel imaging of 61 Vir: implications for the prevalence of debris in low-mass planetary systems, in MNRAS, vol. 424, n. 2, 2012, pp. 1206–1223, DOI:10.1111/j.1365-2966.2012.21298.x, arXiv:1206.2370.
- ^ Katherine Laliotis et al., Doppler Constraints on Planetary Companions to Nearby Sun-like Stars: An Archival Radial Velocity Survey of Southern Targets for Proposed NASA Direct Imaging Missions, in The Astronomical Journal, vol. 165, n. 4, aprile 2023, pp. 176, DOI:10.3847/1538-3881/acc067, arXiv:2302.10310.
- ^ M. Cretignier et al., YARARA V2: Reaching sub m/s precision over a decade using PCA on line-by-line RVs, in Astronomy & Astrophysics, 18 agosto 2023, DOI:10.1051/0004-6361/202347232, arXiv:2308.11812.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 61 Virginis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- 61 Vir c exoplanet.eu