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...And Then There Were Three...

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...And Then There Were Three...
album in studio
ArtistaGenesis
Pubblicazione31 marzo 1978
Durata53:27
Dischi1
Tracce11
GenerePop rock[1]
Art rock[1]
EtichettaCharisma Regno Unito (bandiera)
Atlantic Stati Uniti (bandiera)
ProduttoreDavid Hentschel, Genesis
Registrazionesettembre-ottobre 1977
Relight Studios, Hilvarenbeek (Paesi Bassi)
Trident Studios, Londra (Regno Unito)
FormatiLP, MC, CD, download digitale
Certificazioni
Dischi d'oroCanada (bandiera) Canada[2]
(vendite: 50 000 )
Francia (bandiera) Francia[3]
(vendite: 100 000 )
Germania (bandiera) Germania[4]
(vendite: 250 000 )
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[5]
(vendite: 50 000 )
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[6]
(vendite: 100 000 )
Dischi di platinoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[7]
(vendite: 1 000 000 )
Genesis - cronologia
Album precedente
(1977)
Album successivo
(1980)
Singoli
  1. Follow You Follow Me
    Pubblicato: 24 febbraio 1978
  2. Many Too Many
    Pubblicato: 30 giugno 1978
  3. Go West Young Man (In the Motherlode)
    Pubblicato: 1º settembre 1978
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]

...And Then There Were Three... è il nono album in studio del gruppo musicale britannico Genesis, pubblicato il 31 marzo 1978 dalla Charisma Records.[8] Si tratta del primo album dopo l'uscita dal gruppo del chitarrista Steve Hackett, e vede perciò per la prima volta i Genesis nella formazione a tre (Tony Banks, Phil Collins e Mike Rutherford)[9][10] che, per quanto riguarda gli album in studio, restò immutata sino al 1991, con l'album We Can't Dance.

Trainato dal singolo "Follow You Follow Me" che fu, fino a quel momento, il più grande successo commerciale del gruppo; per il tour promozionale al trio si aggiunsero il chitarrista Daryl Stuermer e il batterista Chester Thompson con date che arrivarono a 100.000 spettatori a serata.[9]

Diversamente dal 1975, quando il cantante Peter Gabriel aveva lasciato il gruppo, anzi proprio forti dell'esperienza positiva del seguente A Trick of the Tail, i tre scartarono quasi immediatamente l'idea di rimpiazzare il chitarrista Steve Hackett, da un lato paventando possibili difficoltà a integrare un nuovo elemento stabile in fase compositiva, dall'altro considerando che molte composizioni collettive precedenti erano nate proprio dall'interazione fra loro tre e che pertanto il trio costituiva da quel punto di vista una squadra unita.[11]

Mike Rutherford, fino ad allora principalmente bassista e chitarrista ritmico (soprattutto alla dodici corde), si caricò quindi, da quest'album in poi, di tutte le parti di chitarra dei Genesis in studio, oltre ovviamente a quelle di basso, da sempre sua esclusiva competenza. Dal vivo, condivise i ruoli con Daryl Stuermer (dal 1978 al 1992 e nel Turn It On Again: The Tour del 2007) e con Anthony Drennan (1998).

Il titolo del disco è un verso della filastrocca per bambini Dieci piccoli indiani, i cui protagonisti diminuiscono ad ogni strofa, finché non ne resta nessuno: Four little indians up on a spree / One got fuddled and then there were three... ed è appunto un riferimento al fatto che i Genesis erano rimasti in tre.

L'album presenta ridotta la percentuale di composizioni complesse tipiche del passato, in favore di una forma canzone più semplice e d'impatto più immediato e di testi più diretti che fanno riferimenti all'America del vecchio West, della Frontiera e della Corsa all'oro (Ballad of Big, Deep in the Motherlode) o al mondo dei fumetti, sempre statunitensi (Scenes from a Night's Dream, dedicata a Little Nemo).[12] Il brano Down and Out è il ritratto di un ricco discografico e del suo atteggiamento verso gli artisti. Altrove, romantiche ballate introspettive o sentimentali come Undertow e Many Too Many di Banks, o Snowbound di Rutherford.

Chiude l'album Follow You Follow Me, nata in un'improvvisazione di gruppo da un riff di chitarra di Rutherford e con un testo da lui scritto in dieci minuti.[11][13]

Dall'album furono tratti i singoli Follow You Follow Me, Many Too Many e, nei soli Stati Uniti d'America, Go West Young Man (In the Motherlode) che, sull'album, ha il titolo Deep in the Motherlode.

Follow You Follow Me in particolare rappresentò per il gruppo il primo successo oltreoceano, spingendosi fino alla 23ª posizione della Billboard Hot 100 il 24 giugno 1978,[14] dopo aver raggiunto, nel Regno Unito, il settimo posto della Official Singles Chart il 9 aprile.[15]

La tournée del 1978 che seguì la pubblicazione dell'album fu la più imponente intrapresa dai Genesis fino ad allora, per dimensioni dell'impianto scenico, capienza dei luoghi scelti per i concerti e copertura geografica:[16] oltre ad esibirsi di fronte a 100.000 persone al festival di Knebworth a giugno e a totalizzarne 120.000 alla Fête de l'Humanité in Francia a settembre,[16] il gruppo alla fine dell'anno suonò per la prima volta in Giappone.

Lato A
  1. Down and Out – 5:25 (Phil Collins, Tony Banks, Mike Rutherford)
  2. Undertow – 4:46 (Tony Banks)
  3. Ballad of Big – 4:49 (Phil Collins, Tony Banks, Mike Rutherford)
  4. Snowbound – 4:29 (Mike Rutherford)
  5. Burning Rope – 7:09 (Tony Banks)
Lato B
  1. Deep in the Motherlode – 5:13 (Mike Rutherford)
  2. Many Too Many – 3:30 (Tony Banks)
  3. Scenes from a Night's Dream – 3:29 (Phil Collins, Tony Banks)
  4. Say It's All Right Joe – 4:19 (Mike Rutherford)
  5. The Lady Lies – 6:05 (Tony Banks)
  6. Follow You Follow Me – 3:59 (Mike Rutherford, Phil Collins, Tony Banks)
Classifica (1978) Posizione
massima
Australia[17] 12
Austria[18] 17
Canada[19] 11
Francia[20] 2
Germania[18] 2
Italia[21] 6
Norvegia[18] 7
Nuova Zelanda[18] 10
Paesi Bassi[18] 8
Regno Unito[22] 3
Stati Uniti[23] 14
Svezia[18] 22
Svizzera[18] 3
  1. ^ a b c (EN) Stephen Thomas Erlewine, And Then There Were Three, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 marzo 2015.
  2. ^ (EN) And Then There Were Three – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 13 maggio 2015.
  3. ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su InfoDisc. URL consultato il 13 maggio 2015. Selezionare "GENESIS" e premere "OK".
  4. ^ (DE) Genesis – And Then There Were Three – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  5. ^ (NL) Goud/Platina, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
  6. ^ (EN) And Then There Were Three, su British Phonographic Industry. URL consultato il 25 maggio 2019.
  7. ^ (EN) Genesis - And Then There Were Three – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 13 maggio 2015.
  8. ^ (EN) Genesis: LP, world tour, book from the survivors, su thegenesisarchive.co.uk, 25 febbraio 1978. URL consultato il 15 ottobre 2023.
  9. ^ a b Genesis - biografia, recensioni, streaming, discografia, foto :, su OndaRock. URL consultato il 23 luglio 2024.
  10. ^ The History of Rock Music. Genesis: biography, discography, reviews, ratings, best albums, su www.scaruffi.com. URL consultato il 23 luglio 2024.
  11. ^ a b Interviste ai Genesis per il cofanetto CD/DVD Genesis 1976-1982
  12. ^ (EN) Hugh Fielder, Genesis Track By Track, in Sounds, 1º aprile 1978, pp. 17–18. URL consultato il 17 aprile 2018.
  13. ^ Mario Giammetti, Musical Box - Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z, Arcana, Roma 2010, ISBN 9788862311267
  14. ^ (EN) Genesis - Follow You Follow Me Chart History, su Billboard. URL consultato il 26 maggio 2018.
  15. ^ (EN) Official Singles Chart Top 50: 09 April 1978 - 15 April 1978, su Official Charts Company. URL consultato il 26 maggio 2018.
  16. ^ a b Armando Gallo: Genesis - I Know What I Like, D.I.Y. Books, 1979, ISBN 9780960403608
  17. ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  18. ^ a b c d e f g (DE) Genesis - ...And Then There Were Three..., su Schweizer Hitparade. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  19. ^ (EN) Top Albums/CDs - Volume 29, No. 11 - Jun 10, 1978, su bac-lac.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  20. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su InfoDisc. URL consultato il 29 dicembre 2016. Selezionare "GENESIS" e premere "OK".
  21. ^ Gli album più venduti del 1978, su Hit Parade Italia. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  22. ^ (EN) Official Albums Chart Top 60: 16 April 1978 - 22 April 1978, su Official Charts Company. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  23. ^ (EN) Genesis – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 29 dicembre 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.

Collegamenti esterni

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