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Şehzade Mehmed Seyfeddin

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Şehzade Seyfeddin
Şehzade dell'Impero ottomano
Nome completoŞehzade Mehmed Seyfeddin
TrattamentoSua Altezza Imperiale
NascitaIstanbul, 22 settembre 1874
MorteNizza, 19 ottobre 1927 (53 anni)
Luogo di sepolturaMonastero di Solimano
DinastiaCasa di Osman
PadreAbdülaziz I
MadreGevheri Kadin
ConsorteNecmifelek Neşefelek Hanım
Nervaliter Hanim
Makbule Hanim
Muruvverid Hanım
FigliŞehzade Mehmed Abdülaziz
Şehzade Mahmud Şevket
Şehzade Ahmed Tevhid
Fatma Gevheri Sultan
ReligioneIslam sunnita

Şehzade Mehmed Seyfeddin Efendi (turco ottomano: شهزاده محمد سیف الدین; Istanbul, 22 settembre 1874Nizza, 19 ottobre 1927) è stato un principe ottomano, figlio del sultano Abdülaziz e della consorte Gevheri Kadin.

Şehzade Mehmed Seyfeddin nacque il 22 settembre 1874 a Istanbul, nel Palazzo di Çırağan. Era figlio del sultano ottomano Abdülaziz e della consorte Gevheri Kadin. Aveva una sorella maggiore, Esma Sultan.

Rimase orfano di padre a due anni, quando Abdülaziz fu deposto nel 1876 e morì pochi giorni dopo, il 4 giugno.

Dopodiché, visse con la madre e la sorella in casa del suo fratellastro maggiore, Şehzade Yusuf Izzeddin.

Venne educato al Padiglione Ihlamur, insieme alla sorella Esma Sultan, al fratellastro Şehzade Mehmed Şevket, e a Şehzade Mehmed Selim e Zekiye Sultan, figli di suo cugino Abdülhamid II. Oltre alle materie sia ottomane che occidentali e all'addestramento militare previsto per i principi, Seyfeddin studiò pittura, arte e soprattutto musica, sotto la guida di Tanbûrî Cemil Bey, Santûrî Edhem Efend e Callisto Guatelli. Divenne un grande compositore, oltre che pittore e poeta[1][2][3][4][5][6].

Carriera militare

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Seyfeddin si arruolò in Marina sotto Mehmed V. Il 7 febbraio 1916 divenne capitano onorario e il 28 luglio 1918 contrammiraglio e poco dopo vice ammiraglio.

Dopo la firma dell'Armistizio di Mudros nel 1918 in Anatolia scoppiarono diversi disordini. Il governo decise di mandare due delegazioni, una in Anatolia e una in Tracia, guidate da principi ottomani.

Seyfeddin venne messo a capo della delegazione tracia, che partì nell'aprile 1919. Con lui c'erano l'ex ministro della Guerra, Ferik Cevad Pasha, il capo di stato maggiore, Ferik Fevzi Pasha, e due luogotenenti. Nella delegazione era incluso anche lo studioso Ziyaeddin Efendi, rappresentante dell'Ufficio di traduzione estera.

Seyfeddin donò 600.000 kuruş alla Marina ottomana per finanziare la sua modernizzazione prima e dopo la prima guerra mondiale[7].

Esilio e morte

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La dinastia ottomana venne esiliata nel 1924. Seyfeddin e la sua famiglia si trasferirono a Nizza, in Francia. Vissero vicino a Villa Carabacel, dove vivevano alcuni parenti di Seyfeddin, fra cui il suo fratellastro Abdülmecid II e sua cugina Seniha Sultan.

Morì il 19 ottobre 1927 e venne sepolto nel Monastero di Solimano, a Damasco, in Siria[8][9].

Seyfeddin ebbe quattro consorti, tre figli e una figlia[10][11][9][12][13].

  • Necmifelek Neşefelek Hanım. Nata il 5 gennaio 1880, si sposarono il 4 dicembre 1899. Da lei ebbe il primogenito. Morì nel 1930 a Nizza.
  • Nervaliter Hanım. Nata il 27 marzo 1885 a Poti, in Georgia, si sposarono il 23 febbraio 1902. Da lei ebbe gli altri due figli e la figlia. Dopo l'esilio visse in a Nizza, dove nel 1935.
  • Makbule Hanim. Da lei non ebbe figli.
  • Muruvverid Hanım. Da lei non ebbe figli.
  • Da Neşefelek Hanım, un figlio:
  • Da Nervaliter Hanım, due figli e una figlia:
    • Şehzade Mahmud Şevket (30 luglio 1903 - 31 gennaio 1973). Nato a Istanbul, a villa Suadiye, morto a Bagnols-sur-Cèze, Francia. Ebbe una moglie e una figlia.
    • Şehzade Ahmed Tevhid (2 dicembre 1904 - 24 aprile 1966). Nato a villa Küçük Çamlıca, Üsküdar, Istanbul; morto a Beirut, Libano. Gemello di Fatma Gevheri Sultan. Non si sposò né ebbe figli.
    • Fatma Gevheri Sultan (2 dicembre 1904 - 10 dicembre 1980). Nata a villa Küçük Çamlıca, Üsküdar, Istanbul; morta a Istanbul. Gemella di Şehzade Ahmed Tevhid. Non si sposò né ebbe figli.
  • Da Mukbule Hanim, nessuna discendenza
  • Da Muruvverid Hanim, nessuna discendenza

Seyfeddin possedeva appartenenti a Palazzo Feriye e ville a Saudiye e Çamlıca, comprata nel 1894 da Vahit Bey, figlio di Necip Molla. Solitamente risiedeva d'inverno a Palazzo Feriye e d'estate a Saudiye[11].

Era un abile musicista e compositore, capace di suonare il pianoforte, l'organo, il violino e la batteria. Compose musica classica e religiosa, oggi tutta perduta ad eccezione di un paio di composizioni per organo e pianoforte. Nel 1914 acquistò l'organo dalla Chapelle St. Louis e lo fece portare a Istanbul.

I suoi tre figli impararono tutti da lui a suonare la batteria, mentre a sua figlia insegnò anche a suonare il violino e a comporre con entrambi gli strumenti, oltre che con strumenti tradizionali ottomani come l'oud (simile alla lira), il tanbur (simile alla chitarra) e il lavta (simile al liuto).

Seyfeddin era anche appassionato di architettura, composizione estetica e illuminazione (si occupò di illuminare le moschee e i minareti durante i Ramadan), arte, poesia, scultura e pittura, tutte arti in cui si cimentò personalmente e con buoni risultati[14].

Seyfeddin venne insignito delle seguenti onorificenze:[15][16][17][18]

  1. ^ Bey, Mehmet Sürreya (1969). Osmanlı devletinde kim kimdi, Volume 1. Küğ Yayını. p. 269.
  2. ^ Bardakçı 2017, p. 116.
  3. ^ Uçan, Lâle (2019). Dolmabahçe Sarayı’nda Çocuk Olmak: Sultan Abdülaziz’in Şehzâdelerinin ve Sultanefendilerinin Çocukluk Yaşantılarından Kesitler. FSM İlmî Araştırmalar İnsan ve Toplum Bilimleri Dergisi. p. 233.
  4. ^ Brookes 2010, p. 43, 281.
  5. ^ Uluçay 2011, p. 233.
  6. ^ Davison, Roderic H. (December 8, 2015). Reform in the Ottoman Empire, 1856-1876. Princeton University Press. p. 341. ISBN 978-1-400-87876-5.
  7. ^ Korkmaz 2019, p. 52-53
  8. ^ Bardakçı 2017, p. 117
  9. ^ a b Adra, Jamil (2005). Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005. p. 17.
  10. ^ Vâsıb, Ali; Osmanoğlu, Osman Selaheddin (2004). Bir şehzadenin hâtırâtı: vatan ve menfâda gördüklerim ve işittiklerim. YKY. p. 168. ISBN 978-9-750-80878-4.
  11. ^ a b Haskan, Mehmet Nermi (2001). Yüzyıllar boyunca Üsküdar - Volume 3. Üsküdar Belediyesi. p. 1426. ISBN 978-9-759-76063-2.
  12. ^ Bardakçı, M. (2008). Son Osmanlılar: Osmanlı hanedanı'nın sürgün ve miras öyküsü. İnkılâp. p. 262. ISBN 978-975-10-2616-3.
  13. ^ Aytepe, Oğuz (2002-09-01). "Yeni Belgelerin Işığında Halifeliğin Kaldırılması ve Hanedan Üyelerinin Yurtdışına Çıkarılmaları". Atatürk Yolu Dergisi (in Turkish). 8 (29): 15–29. doi:10.1501/Tite_0000000275. Retrieved 2022-01-15.
  14. ^ Brookes, Douglas S. (February 4, 2020). On the Sultan's Service: Halid Ziya Uşaklıgil's Memoir of the Ottoman Palace, 1909–1912. Indiana University Press. p. 245. ISBN 978-0-253-04553-9.
  15. ^ Yılmaz Öztuna (1978). Başlangıcından zamanımıza kadar büyük Türkiye tarihi: Türkiye'nin siyasî, medenî, kültür, teşkilât ve san'at tarihi. Ötüken Yayınevi. p. 164.
  16. ^ Salnâme-i Devlet-i Âliyye-i Osmanîyye, 1333-1334 Sene-i Maliye, 68. Sene. Hilal Matbaası. 1918. pp. 64–65.
  17. ^ Korkmaz 2019, p. 52 n. 40.
  18. ^ Uçan, Lâle (2019). Son Halife Abdülmecid Efendi'nin Hayatı - Şehzâlik, Veliahtlık ve Halifelik Yılları (PDF) (PhD Thesis). Istanbul University Institute of Social Sciences. p. 59.
  • Bardakçı, Murat (2017). Neslishah: The Last Ottoman Princess. Oxford University Press. ISBN 978-9-774-16837-6.
  • Brookes, Douglas Scott (2010). The Concubine, the Princess, and the Teacher: Voices from the Ottoman Harem. University of Texas Press. ISBN 978-0-292-78335-5.
  • Korkmaz, Mehmet (2019-12-30). "Denizin Saraylıları: Bahriye'de Osmanlı Şehzadeleri". Hazine-i Evrak Arşiv ve Tarih Araştırmaları Dergisi (in Turkish). 1 (1): 42–65.
  • Uluçay, Mustafa Çağatay (2011). Padişahların kadınları ve kızları. Ankara: Ötüken. ISBN 978-9-754-37840-5.
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