'Aql
'Aql (in arabo: عقل, che significa "intelletto") è un termine della lingua araba usato nella filosofia e teologia islamica per indicare l’intelletto o la facoltà razionale dell’anima o della mente. È l’ordinaria traduzione del termine greco nous. In giurisprudenza, è associato all'uso della ragione come fonte della sharia ed è stato tradotto come "ragionamento dialettico".[1][2][3][4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'Islam, il termine 'aql fu ampiamente chiarito dai primi pensatori sciiti; venne a sostituire ed espandere il concetto preislamico di ḥilm (in arabo: حلم) che significava "giustizia serena e autocontrollo, dignità" in opposizione alle nozioni negative di ignoranza (jahl) e stupidità (safah).[2]
Il "possessore di 'aql", o al-'āqīl (plurale al-'uqqāl) realizza una profonda connessione con Dio. Ja'far al-Sadiq (Imām morto nel 765) descrisse questa connessione come una consapevolezza che Dio ama alcuni, che Dio è verità e che solo la "sacra conoscenza" ('ilm) e il suo sviluppo possono aiutare l'umanità a realizzare il suo potenziale.
Suo figlio, l’imām Mūsà al-Kāżim (m. 799), estese questa esegesi definendo 'aql come la "facoltà di apprendere il divino, una facoltà di percezione metafisica, una luce nel cuore, attraverso la quale si possono discernere e riconoscere i segni provenienti da Dio".[2] [Notò inoltre che mentre gli A'immah (Imām) sono "prova esterna [di Dio]" (ḥujjatu ż-żāhira), l’'aql è "prova segreta”. (ḥujjatu l-Bāṭina).[2]
Mentre all'inizio dell'Islam 'aql era il contrario di jahl ("ignoranza"), l'espansione del concetto lo rese l’opposto di safah ("stupidità [deliberata]") e junūn ("mancanza di senso, indulgenza"). Sotto l'influenza del pensiero di Mu'tazilī, 'aql venne a significare "ragionamento dialettico".[2]
Nella giurisprudenza sciita
[modifica | modifica wikitesto]Nella giurisprudenza sciita, 'aql indica il processo di utilizzo dell'intelletto o della logica per dedurre la legge. Gli studiosi di diritto sia nella tradizione islamica sunnita che in quella sciita condividono l'interpretazione coranica, la Sunnah e la Ijma (il "consenso") come fonti della legge islamica e delle decisioni giudiziarie (ḥukm). Tuttavia, i dodici della scuola di diritto Ja'farī adottarono la parola 'aql come quarta fonte del diritto, mentre i sunniti impiegavano il termine qiyas ("ragionamento analogico").
Dei Duodecimani, Akhbari (associato all'esoterismo, al tradizionalismo e alle scuole teologiche di Qom) e Usuli (associato all'esoterismo, al razionalismo e alle scuole teologiche di Baghdad) si contesero le varie correnti scolastiche: il primo rifiutò apertamente l’Ijtihad, mentre il secondo lo sostenne ed esso risultò l’orientamento predominante negli ultimi tre secoli.[2][5]
Nell'Islam sciita, "le porte dell'ijtihād" non sono mai state chiuse e l'uso di 'aql caratterizza il "praticante di ijtihād" (Shi'ī mujtahid) e gli "specialisti legali" (faqīhs) che sono capaci di rispondere quando sorgono problemi che non siano stati trattati esplicitamente nel Corano o nella Sunnah.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Esposito, The Oxford Dictionary of Islam, Oxford paperback reference, Oxford, UK, Oxford University Press, 2004, p. 22, ISBN 0-19-512559-2.
- ^ a b c d e f Mohammad Ali Amir Moezzi, The Divine Guide in Early Shiʻism: The Sources of Esotericism in Islam, Albany, State University of New York Press, 1994, p. 6, ISBN 0-7914-2121-X.
- ^ Kitab al-Kafi.
- ^ Anthony Campbell, The Assassins of Alamut, 2004, pp. 84.
- ^ Muhammad Khalid Masud, Binkley Morris Messick e Powers David Stephan, Islamic Legal Interpretation: Muftis and Their Fatwas, Harvard studies in Islamic law, Cambridge, MA, Harvard University Press, 1996, p. 14, ISBN 0-674-46870-8.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Hans Wehr e J. Milton Cowan, A Dictionary of Modern Written Arabic: (Arabic-English), 4th, Ithaca, NY, Spoken Language Services, 1994, ISBN 0-87950-003-4.
- ‘Alī ibn Abī Ṭālib, Nahj al-balāghah.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 'Aql
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) A Philosophical Discourse by Dr Syedi Yusuf Najmuddin (Translation of Falsafato Faydhil Aql by Syedna Taher Saifuddin), su mumineen.org. URL consultato il 30 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2008).
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