Tram tipo Edison
Tram Edison | |
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Vettura tranviaria a due assi | |
Vettura tipo Edison con una rimorchiata | |
Anni di costruzione | 1893-1912 |
Anni di esercizio | 1893-ca. 1960 |
Quantità prodotta | 566 |
Costruttore | Breda, Carminati & Toselli, Edison, Grondona, Comi & C., Miani e Silvestri, OEFT, OM, SAO |
Lunghezza | 7.720 mm |
Scartamento | 1.445 mm |
Rodiggio | Bo' |
Velocità massima omologata | 30 km/h |
Dati tratti da:
Cornolò, Severi, op. cit., pp. 72-73 |
Le vetture tranviarie tipo Edison erano un folto gruppo di vetture, costruite per l'esercizio delle tranvie elettriche milanesi, gestite fino al 1916 dalla società Edison.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime 13 unità entrarono in servizio nel 1893-1894, contemporaneamente all'attivazione della prima linea tranviaria elettrica ("sperimentale") della città, che congiungeva piazza del Duomo a corso Sempione. Le restanti unità furono consegnate in diverse serie tra il 1897 e il 1912.
Le motrici Edison per il servizio urbano, costruite per un totale di 566 unità, erano numerate da 1 a 400 e da 801 a 971; i numeri 13[1], 175, 176, 246, 247 erano assegnati a mezzi di servizio.
Si trattava di piccole vetture bidirezionali a due assi e a cassa di legno, caratterizzate da terrazzini aperti alle estremità, che potevano essere accoppiate ad alcune tipologie di rimorchi. Successivamente le vetture ricevettero varie migliorie ed aggiornamenti, che ne alterarono fortemente il loro aspetto originario.
Passate a servizi di minore importanza con l'entrata in servizio delle più moderne 600, e soprattutto delle 1500 a carrelli, le poche Edison ancora circolanti vennero rese unidirezionali. Alcune unità furono demotorizzate e adibite a rimorchi.
Ritirate dal servizio negli anni sessanta furono quasi tutte demolite entro il 1969.
L'unico esemplare superstite (numero 256) venne recuperato dall'accantonamento da Francesco Ogliari e quindi collocato presso il museo dei trasporti di Ranco; dal 2015, a seguito della chiusura di tale sito espositivo, il tram è stato trasferito (insieme a gran parte della collezione Ogliari) al Museo Volandia, nelle immediate vicinanze dell'aeroporto di Malpensa.
La Edison nel modellismo
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni sessanta la Edison fu riprodotta in scala H0 dalla Rivarossi[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La vettura N. 13 in realtà non è mai esistita. Tale usanza era frequente tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo.
- ^ Rivarossi memory.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò e Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano 1840-1987, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1987, pp. 64-73.
- Paolo Zanin, Primi tram a Milano. Nascita e sviluppo della rete tranviaria (1841-1916)Salò : ETR Editrice Trasporti su Rotaie, 2007.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tram tipo Edison
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Immagine in livrea biverde (JPG), su photorail.com. URL consultato il 3 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2012).