Rital
Rital (al plurale ritals) è un termine dell'argot popolare francese che indica una persona italiana o di origini italiane[1]. Esso possiede una connotazione peggiorativa e ingiuriosa e venne applicato agli operai italiani immigrati in massa in Francia e Belgio dopo la seconda guerra mondiale per lavoro e agli italiani presenti nella Savoia, a Nizza e in Corsica da secoli.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo alcune fonti esso deriva dal fatto che, nonostante anni di residenza Oltralpe, gli italiani non riuscissero a pronunciare correttamente la r francese.[2] Secondo altre fonti deriverebbe dall'abbreviazione di "Réfugié Italien" (rifugiato italiano). Secondo François Cavanna ciò corrisponde alla sigla R.Ital. ("République Italienne") che era scritto sulle carte di soggiorno degli immigrati italiani.
Letteratura e saggistica
[modifica | modifica wikitesto]Il termine, a causa del suo potere evocativo, è stato spesso usato nel titolo di opere di narrativa o saggistica variamente correlate all'emigrazione italiana in Francia. Ad esempio Voyage en Ritalie (1993), dello storico Pierre Milza (1993) o Les ritals (1978) di François Cavanna, scrittore di successo e fondatore del periodico di satira Charlie Hebdo; quest'ultimo è ispirato alla sua vicenda biografica e familiare di rital "meticcio", figlio di padre italiano e di madre francese, nella Francia fra le due guerre mondiali.
Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- Ritals di Svevo Moltrasio, una webserie andata in onda su YouTube tra il 2015 e il 2019, racconta le avventure di due italiani espatriati a Parigi.
Musica
[modifica | modifica wikitesto]- Le rital di Claude Barzotti, è una canzone del 1979 ispirata agli italiani immigrati in Francia e in Belgio.
- Ritals di Gianmaria Testa è una canzone del 2006 contenuta nell'album Da questa parte del mare.
- Le Rital degli Ianva è una canzone del 2017 ispirata a Vincenzo Peruggia e contentunta nell'album Canone Europeo.
- Rital di Tedua è una canzone del 2018 contenuta nell’album Mowgli.